Oggi affronteremo un’escursione facile, adatta a tutti, con una particolarità assolutamente invidiabile: saremo in posizione privilegiata per ammirare la regina delle Dolomiti, ossia la Marmolada che, coi suoi 3342 metri, è la cima più elevata di tutti i Monti Pallidi. Eccoci pronti per il sentiero Viel del Pan (antica “Via del Pane) che, con un panorama davvero eccezionale, da Col di Rosc ci conduce sino ai Rifugio Viel dal Pan, con vista speciale anche sul lago Fedaia.
Arrivati a Canazei, importante località turistica della Val di Fassa e parcheggiata la macchina proprio di fronte agli impianti di risalita, si prende subito l’ovovia che conduce a Pecol e poi, successivamente, la funivia che in pochissimo tempo conduce al Col di Rosc (m. 2383), dove la nostra vista può spaziare quasi a 360 gradi. Il Sassolungo (m. 3181), il Sassopiatto (m. 2958), il gruppo del Sella con l’inconfondibile piramide del Piz Boè (m. 3162) – per gli esperti escursionisti il tremila più facile di tutti i Monti Pallidi – e il Rifugio Maria (m. 2950).
Il primo tratto, che ci conduce sino al Rifugio Belvedere (m. 2335) è in discesa e ricalca la pista da sci invernale. Successivamente, una dolce salita fa guadagnare la Baita Fredarola (m. 2370), punto d’incontro degli escursionisti provenienti dal Passo Pordoi. Da qui si prosegue a mezza costa, con semplici cambi di pendenza, sul sentiero Viel del Pan (antica via “del pane”), in mezzo a prati rigogliosi e verdissimi. Il fondo è abbastanza liscio, tranne alcuni punti ghiaiosi su cui fare attenzione.
In circa cinquanta minuti di cammino a passo lento, si arriva al Rifugio Viel dal Pan situato a 2432 metri, da cui si gode di una vista incomparabile sulla Marmolada, la Regina delle Dolomiti. Il suo ghiacciaio si offre a noi in tutta la sua maestosa bellezza, stagliandosi contro il cielo e riflettendosi nelle acque del lago Fedaia, posto proprio alle sue pendici.
Il suo balcone panoramico merita senz’altro una menzione d’onore tra tutti quelli dei rifugi dolomitici! Per i bimbi, però, oltre a questo spazio, non c’è molto altro: le pendenze dei prati infatti non consentono ampi spazi per fare pic-nic e senz’altro è assolutamente doveroso non perderli mai di vista.
Da qui, l’escursionista esperto può senz’altro proseguire verso altri mete, come il Rifugio Gorza (m. 2478), oppure al Sas de Ciapel (m. 2557), ma certamente sono itinerari più impegnativi, da affrontarsi con alle spalle una dose di allenamento e mettendo in conto certamente molto più tempo.
Questo sentiero è sicuramente uno dei più quotati e famosi di tutte le Dolomiti trentine e non a torto. Offre un connubio invidiabile tra fruibilità e paesaggio, che la rende appetibile a tutti gli amanti delle montagne, specialmente alle famiglie con i bimbi. Il consiglio è, se possibile di percorrerlo la mattina presto: godrete di quel magnifico silenzio che poi, durante la giornata, verrà inevitabilmente a mancare.
(Nota per l’utilizzo eventuale del passeggino: il fondo non è particolarmente sconnesso e non ci sono salite tali da renderne impossibile l’utilizzo. Tuttavia, per la conformazione della mulattiera e per i tratti ghiaiosi, consigliamo lo zaino portabimbo)