Il cuore verde del Trentino: così è definita la Valle del Vanoi. E un motivo c’è: boschi, prati e pascoli, laghi, malghe: un tripudio di natura cui si aggiunge una componente non certo trascurabile: la tranquillità. Questa zona è infatti lontanissima dal turismo di massa e offre esperienze incredibili che permetto di vivere la vera atmosfera di montagna. Cosa si può fare dunque in questo splendido territorio?
L’abbiamo già anticipato: è in Trentino. E fa parte della zona turistica del Primiero, quindi con San Martino di Castrozza, Fiera, Tonadico e Siror. Vi si accede con il lungo tunnel di Canal San Bovo oppure tramite il Passo della Gobbera, un valico antico che ora viene spesso utilizzato per la sua bellezza paesaggistica.
La Valle del Vanoi si raggiunge anche dalla Valsugana attraverso il Passo Brocon (che la collega con Castello Tesino). Incastonata quindi tra due valichi (la galleria è molto recente) ha subìto uno sviluppo lento, che ne ha preservato tradizioni, usi e costumi.
Ancora oggi, quando si arriva qui, sembra che il tempo si sia fermato e si può respirare un’aria particolare, cogliere la vera essenza di una montagna che ha saputo conservarsi in maniera autentica.
In un territorio così incontaminato, vi sono parecchie malghe che si possono ammirare così com’erano parecchi decenni addietro, quando l’unica fonte di sostentamento erano la coltivazione e la pastorizia.
Alcune di queste (la minor parte) sono oggi aperte al pubblico ed è così possibile effettuare passeggiate per scoprirle e, perché no, per anche assaggiare i prodotti tipici che ancora hanno un sapore decisamente particolare, plasmati secondo le antiche tecniche (come il botiro, il burro artigianale locale).
Una delle più classiche passeggiate in Valle del Vanoi. Si parte dal Rifugio Refavaie (raggiungibile direttamente in macchina) e poi si intraprende la forestale n. 335 che s’inoltre nel bosco.
La via è piuttosto lunga (oltre 6 chilometri) e permette di superare un dislivello di 650 metri. Dopo una gran parte di strada nel bosco, il panorama si apre, offrendo una vista davvero splendida sul Lagorai.
E pranzare a Malga Fossernica di Dentro (m. 1777) è un’esperienza tutta da provare: non dovete perdervi assolutamente il tagliere con i formaggi (tra cui il botiro) e i primi. Ve ne innamorerete!
A Malga Fossernica di Dentro, volendo, si può anche arrivare in macchina: attenzione però alla strada (sconnessa) e ai pochissimi parcheggi disponibili (una manciata).
Volendo, si può allungare la camminata dal Rifugio Refavaie sino a Malga Fossernica di Dentro, giungendo fino a Malga Fossernica di Fuori. O, meglio, giungere in macchina sino al ristoro e poi riservarsi circa un’oretta di camminata, adatta anche ai bambini e ai passeggini da trekking (con qualche tratto ripido).
Malga Fossernica di Fuori (m. 1794) non è aperta al pubblico ma potrete senz’altro fermarvi a risposare e a godere del bellissimo panorama che si apre sul Lagorai.
Se foste fortunati, potreste anche incontrare i gestori intenti a plasmare il famoso botiro di Primiero con gli antichissimi calchi tramandati da generazioni… Una gioia per i bambini!
La passeggiata è abbastanza semplice e si mantiene più o meno su di una quota sempre costante. In alcuni punti la vista è davvero sublime! Per mangiare, si può naturalmente tornare a Malga Fossernica di Dentro.
Uno dei grandi classici per famiglie della Valle Del Vanoi. Si parte da Pont de Stel, raggiungibile tramite stretta stradina che, dalla Casa del Museo Etnografico, immette in una delle vallettine laterali e si continua nel bosco lungo il sentiero R12.
In meno di un’oretta si arriverà a questo antico villaggio, ottimamente conservato (e recentemente ristrutturato) dove si possono visitare le vecchie casette e scoprire come si viveva qui un tempo.
Sarà veramente affascinante, soprattutto per i più piccini, fare un vero e proprio tuffo nel passato e scoprire che pure i bambini (che si occupavano delle capre) percorrevano di corsa tutti i giorni questa strada a piedi per andare a scuola nei mesi primaverili… Ma fino al paese di Caoria!
Un luogo davvero affascinante, che merita senz’altro una visita. Da non perdere poi anche un tour alla segheria di Valzanca (rimessa recentemente a nuovo e funzionate) e magari un pasto veloce all’Osteria de la Siega, proprio accanto.
Un luogo spettacolare, che vale sempre la pena di vedere e rivedere. Al lago Calaita si giunge direttamente in macchina (si posteggia poco sotto) e poi si può passeggiare tranquillamente lungo il facile sentiero n. 350 – 16 che conduce direttamente a San Martino di Castrozza.
Arrivare a San Martino è però parecchio lunga: ci si può fermare al belvedere sulle Pale, che si raggiunge in circa 25 minuti: rimarrete estasiati dalla bellezza di queste montagne!
Il lago Calaita è famoso proprio perché vi si specchia il Sass Maor: venite qui al tramonto… Siamo certi che vi innamorerete di quel che vedrete.
Dal lago Calaita si può anche raggiunger questa deliziosa malga, posta leggermente più in basso. Dal parcheggio si imbocca una traccia ben evidente ma non numerata. e si inizia a scendere in mezzo al fitto bosco, di una bellezza luminosa.
In poco meno di 40 minuti poi giungerete a destinazione. Gli alberi si diradano infatti offrendo un panorama veramente super. Tutto da godere.
E a Malga Lozen si può mangiare, accomodati sulla soleggiata terrazza: non perdete questa possibilità… I piatti tipici sono veramente una bontà!
Anche le attività in Valle del Vanoi sono assai numerose. Molte di queste sono dedicate alle famiglie: si va alla scoperta di questo incredibile territorio… E vedrete che bello!
Nella piccola frazione di Ronco Gasperi, l’Orto Pendolo è una specie di fattoria didattica per bambini. Ma dove non ci sono gli animali, bensì le erbe officinali, le verdure e la frutta.
In compagnia della instancabile proprietaria, i più piccini potranno entrare nell’orto e raccogliere quanto serve per prepararsi poi uno speciale pranzetto (ma prima dovranno imparare come riconoscere zucchine, carote, patate, ravanelli e le erbe aromatiche…) a base completamente naturale.
Dopo la raccolta, ogni bambino avrà poi il suo compito: pulire, tagliuzzare, tritare, mescolare e accompagnare il tutto poi ad un cereale per saziarsi… E non manca anche la parte artistica, ossia la guarnizione coi fiori commestibili.
Un’esperienza davvero incantevole, soprattutto per i nostri bimbi che, abituati in città, non hanno molta occasione di stare a contatto con un mondo così genuino.
A Caoria, l’ultimo paesino della Valle del Vanoi, non può mancare il museo dedicato alla Grande Guerra.
Qui infatti, come in altri posti poco lontani, si combattè aspramente e poche furono le abitazioni risparmiate. Il paesaggio, ora così bello, tranquillo e sereno, un tempo era molto diverso, devastato in parte dai soldati e dalle loro costruzioni.
L’allestimento è molto interessante e vanta alcuni pregevoli reperti. Un viaggio in un territorio poco conosciuto, ma che ha vissuto sulla sua pelle (e quella degli abitanti) un conflitto così tremendo da lasciare indelebili cicatrici.
Un’alternativa molto bella a camminare in questa zona così particolare è quella di utilizzare uno dei più antichi mezzi di trasporto: il cavallo.
Al Wild Ranch infatti si possono sia prendere lezioni di equitazione per poi divertirsi lungo i sentieri dedicati (anche per bambini) oppure, se non si sa cavalcare, si può essere accompagnati da uno degli istruttori.
Lungo la strada per Caoria, non ci si può non fermare alla grande area riservata a cervi e caprioli. Recintata, è composta da molti esemplari nati in cattività (i primi membri sono arrivati dal Parco Nazionale dello Stelvio e hanno dato il via ad un nuovo branco).
La zona faunistica si compone, oltre al grande recinto, anche di un percorso accanto alle reti (con pannelli didattici) e un grande punto d’osservazione posto poco più in alto (su di una terrazza).
Impossibile non vedere questi maestosi animali! Sono tantissimi e spesso, nelle ore più calde, sono intenti a riposare sotto gli alberi. Non bisogna però disturbarli (chiamandoli) né dar loro da mangiare.
Si può parcheggiare nell’area sosta attigua senza alcun ticket.
Immerso nel verde, con un panorama da urlo, al limitare del bosco: Maso Santa Romina si presenta così agli occhi di chi arriva sin qui. Perché qui non si giunge per caso, ma perché si sa che si troverà un’accoglienza fantastica e cibo superlativo.
Mangiare qui è un’esperienza incredibile. Innanzitutto per la bontà dei piatti, ma questo è scontato. Noi ce ne siamo innamorati per l’atmosfera, per la ricercatezza unita però alla semplicità.
I consigli dello staff, la gentilezza unita però a un umorismo vero e genuino… Insomma, chi viene qui certamente ci torna. Il problema è trovare posto! Se desiderate cenare (o pranzare) qui prenotate con largo anticipo: non ve ne pentirete.
Noi abbiamo soggiornato in questa struttura deliziosa, adagiata in mezzo a prati smeralidini e col suono del torrente che ti sveglia la mattina.
Linda e Matteo vi accoglieranno con gioia: si sono trasferiti in questo angolo di Trentino dalla grande città, lasciando entrambi un lavoro a tempo indeterminato per gettarsi a capofitto in un sogno.
E nei loro occhi si coglie questa felicità di vivere qui, nel loro personale paradiso. Che mettono, ogni giorno, a disposizione di tutti: 7 camere in totale (di cui due addirittura con angolo cottura) dove respirare la vera atmosfera di montagna.
La colazione è il cavallo di battaglia, con marmellate, torte e dolci fatti in casa. Una delizia! Volendo però, si può anche chiedere la cena light, se non aveste voglia di cercare un ristorante (e aveste già provato Maso Santa Romina).
Il bucolico giardino è ideale per rilassarsi e non mancano i giochi per i bambini: un piccolo eden nel cuore verde del Trentino.