La Val Gardena, stretta tra alcune delle vette dolomitiche più belle (Sassolungo, Odle, Sella) è anche ideale per facili escursioni da fare coi bambini. Ogni località del territorio ha il suo cavallo di battaglia ma Selva forse offre quella più amata in assoluto dalle famiglie: la Vallunga. E oggi noi la esploreremo, lasciandoci soggiogare dalle alte vette circostanti e dagli smeraldini prati. Seguiteci!
Dopo aver lasciato la nostra automobile al parcheggio a pagamento di fronte al Ristoro La Ciajota (m. 1600), già dinanzi a noi si parerà la bellezza della Vallunga. Stretta tra la mole dello Stevia e delle ultime propaggini del Cir, i verdi prati lussureggianti abbagliano i nostri occhi e l’orizzonte si chiude con l’altopiano del Puez, foriero di innumerevoli magnifiche escursioni.
E così non possiamo che iniziare a passeggiare: subito fatti pochi passi, il sentiero si biforca. A sinistra si addentra in leggera salita verso il bosco mentre a destra continua facilissimo verso l’inconfondibile sagoma di una chiesetta: la cappella di San Silvestro.
Il grazioso e piccolissimo luogo di culto è dedicato appunto a San Silvestro, patrono del bestiame; tutti i trekker che ivi passano, dovrebbero raccogliersi in preghiera per qualche minuto, come facevano (e ancora fanno) i valligiani che conducevano le mandrie al pascolo. Durante i restauri del 1993, sono stati portati alla luce affreschi risalenti a secoli addietro e raffiguranti la vita di Gesù: motivo in più per visitarla!
Proprio nei pressi della chiesetta prende il via la Val de Chedul, un itinerario decisamente riservato ai più esperti che, in diverse ore di cammino, conduce tra le vette del Cir e, volendo, anche al Rifugio Jimmy (m. 2222). Una deliziosa fontana invece invita a riempire la nostra borraccia: acqua fresca e di fonte, una vera prelibatezza.
L’itinerario che invece noi seguiremo continua facile e pianeggiante in mezzo a verdeggianti prati. In inverno qui ci sono innumerevoli piste da fondo: la particolare conformazione della valle infatti la rende ideale per gli amanti dello sci nordico. Ma è anche meta dei ciaspolatori: le dolci pendenze infatti aiutano a prendere confidenza con questa disciplina ed è anche il giusto “campo pratica” per i bimbi.
Continuiamo a camminare lungo il facile e ben evidente tracciato; dietro di noi le guglie aguzze dello Stevia (noi da qui non possiamo vederlo ma, oltre le vette, giace uno stupendo rifugio dal panorama pazzesco… E prima e poi ci andremo!) e, dinanzi, le cime dell’altopiano del Puez.
Il tracciato si snoda tra spettacolari boschi e qualche radura; pian piano che si prosegue, alcuni tratti di leggera salita si alternano ad altri lunghi e pianeggianti e brevissime erte. Tutto sempre fattibile tranquillamente con il passeggino (sono anche presenti varie panchine e zone picnic).
Non vi è una vera e propria meta da raggiungere giacché non esiste un rifugio o un ristoro (a parte Baita Ciampac all’inizio della passeggiata). Si può proseguire sin dove lo si desidera, fermandosi ove un prato inviti a stendere la propria tovaglietta per un picnic oppure dove l’ombra regalata da pini e abeti risulti più gradita.
Il nostro suggerimento è però di arrivare sino al pianoro finale: da lì poi si salirebbe verso il Rifugio Puez e il suo altopiano (opzione riservata quindi solo ai trekker più esperti) ma, senza voler andar oltre, si potrà incontrare tanta pace e tranquillità immersi in un contesto paesaggistico fantastico. E, perché no, far la conoscenza anche di qualche mucca!
E così, dopo aver camminato facilmente in mezzo ai boschi, si giungerà ad un passaggio ove, alla nostra destra, avremo un ghiaione che arriva sino a lambire i nostri passi. Poco oltre, un cancelletto: una buona salita ci costringe a poco più di cinque minuti di fatica ma ormai saremo arrivati: eccoci alla tanto sospirata radura, Pra da Ri (m. 1800).
Vi è qui una piccola baita, disabitata: non vi è che l’imbarazzo della scelta per decidere ove fermarsi! SI potrebbe invero proseguire ancora un pochino ma prestate attenzione giacché il terreno è un po’ acquitrinoso. Enormi massi però sembrano fatti apposta per coricarvisi e rimanere ore e ore a prendere il sole.
L’enorme pianoro sembra quasi un campo da calcio: quale bimbo non si sentirà autorizzato a tirare qualche calcio al pallone oppure a correre e saltare in lungo e in largo? Largo alla fantasia: qui lo spazio è davvero infinito.
E, dopo aver giocato a più non posso sarà tempo di rientrare: sempre passeggiando tra cime maestose rientreremo alla macchina concedendoci, perché no, una meritata sosta al Ristoro La Ciajota.
Attenzione perché, verso la fine, il sentiero si biforca (ma arriverete comunque al parcheggio, non temete): all’andata sarete arrivati da sinistra mentre ora potrete tranquillamente proseguire dritto. Potrete così vedere l’imbocco della ferrata Sandro Pertini che consentiva di giungere, per via direttissima, al già menzionato Rifugio Stevia. Smantellata per motivi naturalistici, rimane comunque la cartellonistica che la indica: da lì si può ammirare la scoscesa parete sulla quale molti alpinisti si sono cimentati.
In più, Villa Dumbo e le sue animatrici aspettano tutti i piccini per far trascorrere loro esperienze meravigliose: escursioni, attività, passeggiate. Ma anche ore divertentissime in piscina, sia esterna che interna!