Valle San Nicolò con le ciaspole, bianchi silenzi in Val di Fassa

Valle San Nicolò con le ciaspole, bianchi silenzi in Val di Fassa

La montagna, in inverno, attrae soprattutto gli sciatori che possono contare su infinite piste ottimamente preparate. Ma è, da qualche tempo, anche il paradiso per gli amanti del silenzio e della natura: le ciaspole infatti permettono di camminare anche in inverno senza particolari problemi, ammirando così quegli stupendi paesaggi di cui, spesso e sovente, ci si è innamorati durante l’estate. La Val di Fassa non fa eccezione: oltre ad un comprensorio tra i più belli delle Dolomiti, vanta anche spettacolari escursioni anche da fare con i bambini. Pronti a seguirci in Valle San Nicolò?

  • Località di partenza: Baita Ta Ciajaa, Sauch
  • Parcheggio: di fronte al Camping Vidor, Pozza di Fassa (diverse soluzioni, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: ciaspole
  • Tempo medio: un’ora e venti minuti circa
  • Difficoltà: medio
  • Dislivello: 280 metri – Ta Ciajaa m. 1720 – Baita alle Cascate m. 2000
  • Tipologia di percorso: costante salita, tratti più ripidi alternati ad altri più dolci

Escursione invernale: consultare sempre l’Ufficio Turistico per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare

Valle San Nicolò: in motoslitta sino all’agritur Ta Ciajaa

Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura negli appositi spazi di fronte al Camping Vidor, nella parte terminale di Pozza di Fassa, subito ci porteremo all’inizio del sentiero escursionistico invernale per la Val Monzoni e la Valle San Nicolò (appena prima del ponticello) e, in motoslitta, raggiungeremo il nuovissimo agriturismo Ta Ciajaa, pronti per cominciare la nostra escursione odierna.

(Naturalmente si potrebbe anche risalire tutta la valle a piedi ma, visto che siamo con i bimbi, ci risparmiamo il lungo tratto per non stancarli e concentrarci sulla parte maggiormente panoramica. Qualora desideraste effettuare tutto il percorso senza l’ausilio di mezzi di trasporto, contate almeno un’ora e mezza in aggiunta)

E quindi eccoci all’inizio della nostra passeggiata (prende il via dallo stesso punto di quella estiva. Unica differenza: in inverno le auto non possono in alcun modo transitare) che, da subito, ci mostra la bellezza della valle e delle sue montagne. In fondo, l’appuntito Col Ombert (m. 2670) catalizza la nostra attenzione mentre i Lastei de San Nicolò (che altri non sono che la catena del Costabella vista dal retro) chiudono a destra l’orizzonte, creando un anfiteatro roccioso davvero incredibile.

Valle San Nicolò con le ciaspole, bianchi silenzi in Val di Fassa

In Valle San Nicolò si cammina su neve battuta sino alla Baita Ciampiè

Così ci incamminiamo tra una miriade di baite e masi, alcuni ristrutturati ed altri invece ancora come dovevano essere parecchi lustri fa, quando gli abitanti della Val di Fassa salivano quassù per la fienagione e per lasciar liberi i propri animali a pascolare. Raccontando il bel tempo che fu ai nostri bimbi, i minuti passeranno assai in fretta, consentendoci di mettere un passo davanti all’altro senza nemmeno accorgerci della fatica. Dietro di noi, in fondo, il Catinaccio e, più avanti, il Maerins (m. 2170) sulla cui mole si arrampica la celebre ferrata Magnifici Quattro (diretta a Baita Cuz sul Buffaure).

Con le bellissime vette a incorniciare la valle, pian piano saliamo e, in circa mezz’oretta, saremo già arrivati al,a nostra prima tappa, Baita Ciampié (m. 1826) meta sempre di tantissimi escursionisti, in ogni stagione. Si potrebbe anche pensare di entrare per una buona merenda prima di affrontare il tratto più ostico: difatti poi la nostra meta, Baita alle Cascate, sarà chiusa (sempre in inverno) giacché sarà opportuno innanzitutto prevedere un pranzo al sacco ma anche un incentivo per i più piccini, rappresentato magari da un biscotto e un buon succo di frutta rigenerante (o un the caldo).

Valle San Nicolò con le ciaspole, bianchi silenzi in Val di Fassa

Verso la Baita alle Cascate: il tratto più spettacolare della Valle San Nicolò

Se finora l’ascesa è stata rilassante, ora inizia il tratto maggiormente impegnativo (anche se mai difficile). La via, sin qui battuta (anche Baita Ciampiè infatti offre il servizio trasporto in motoslitta) e fruibile anche con un buon paio di scarponi da montagna (in condizioni neve ottimali), diventa maggiormente sconnessa e agibile quindi con le ciaspole, sebbene certamente evidente perché calpestata da moltissimi trekker ogni giorno.

La salita, da qui drittissima per un buon pezzo, ci consente di avvicinarci a svariati gruppi di casette (certamente popolate in estate); chissà che meraviglia addormentarsi al cospetto di questo cielo che, non inquinato dalle luci dei paesi, offrirà una Via Lattea davvero emozionante…

Ben presto arriveremo ad un crocicchio: a destra si diparte il sentiero 641Val de Quam” diretto in Val Monzoni (attraverso la Sela Palacia e il Pont de Ciamp) ma noi dobbiamo ignorarlo, proseguendo dritto sebbene, per ora, non vi siano indicazioni per la nostra meta, la Baita alle Cascate (solo per il Ciamp de Forcia, la bella radura prativa ove è ubicata). Dietro di noi, il Catinaccio diviene sempre più evidente e quasi sembra salutarci attraverso la gola della parte bassa della Valle San Nicolò.

Valle San Nicolò con le ciaspole, bianchi silenzi in Val di Fassa

Valle San Nicolò: una ciaspolata facile anche per chi è alle prime armi 

E saliamo, saliamo… La via continua in linea retta addentrandosi sempre più all’interno della magnifica valle sino a giungere, finalmente, ad una deviazione. Bruscamente infatti dovremo virare a destra seguendo il segnavia 608 (che conduce al Passo San Nicolò e all’omonimo rifugio) che, con una pendenza inferiore a quella sin qui mostrata, ci fa addentrare in un rado boschetto, giusto per il tempo di aggirare una dolce collinetta. Il Col Ombert, in fondo, fa bella mostra di sé e sembra proprio volerci chiamare: non perdiamo quindi tempo, rispondiamo positivamente a tale richiesta!

Così, oltrepassati gli ultimi alberi, ecco che la valle finalmente si apre dinanzi a noi regalandoci un panorama davvero mozzafiato: abbiamo infine guadagnato il Ciamp de Forcia (m. 1960) bellissimo pianoro ai piedi delle Creste di Costabella (che ci separano dalla Valle del San Pellegrino e dalle sue magnifiche baite e ristori, come il Rifugio Fuciade o il Rifugio Passo Selle) e meta, in estate, di moltissime famiglie coi bambini.

Valle San Nicolò con le ciaspole, bianchi silenzi in Val di Fassa

Valle San Nicolò: uno dei paesaggi più belli della Val di Fassa

Se durante la bella stagione è assolutamente frequentatissima, in questa parte della Valle San Nicolò in inverno, è quasi strano incontrare qualcuno. Dal momento che la Baita alle Cascate (principale punto d’appoggio estivo) è chiusa, pochi s’avventurano sin qui preferendo rimanere più vicini a Ciampiè. Ma sarà splendido potersi fermare e mangiare qualcosina, bevendo magari del buon the caldo ammirando queste spettacolari vette… Con la neve risaltano ancor più stagliandosi contro l’azzurro del cielo, sempre particolarmente limpido grazie alle basse temperature.

Meno di una decina di minuti ci separano dalla meta, la già nominatissima Baita alle Cascate: ancora una veloce ascesa nel bosco e poi… Et voilà! Coperta da una spessa coltre di neve, la deliziosa costruzione lignea sembra quasi voler emergere da tanto bianco, giusto per ricordarci che è lì e che ci aspetterà, con altri colori, durante il periodo estivo.

Gli arditi potrebbero continuare sino al Rifugio Passo San Nicolò (m. 2340) e quindi al Rifugio Contrin (m.2016) oppure, dalla parte opposta, al Passo Pasché (m. 2498). Itinerari assolutamente affascinanti ma dalle indubbie difficoltà tecniche (oltre che dai pericoli di slavine sempre in agguato), quindi precluse a chi ama ciaspolare in compagnia dei propri bimbi.

Valle San Nicolò con le ciaspole, bianchi silenzi in Val di Fassa

E, dopo aver fatto il piano di cotanta bellezza, saremo pronti per rientrare a Baita Ciampiè e all’agritur Ta Ciajaa. Se foste particolarmente stanchi, potreste optare per il servizio motoslitta ma, in caso aveste ancora delle energie nascoste, non fatevi mancare la discesa verso il punto di partenza a piedi. La Valle San Nicolò infatti diviene una stretta gola ove il torrente, impetuoso, scende con forza verso Pozza di Fassa, per poi aprirsi nuovamente all’altezza di Baita Crocifisso (m. 1526) e regalare nuovamente scorsi pazzeschi su queste montagne uniche al mondo.

Come arrivare in Valle San Nicolò

come si fa a prenotare la motoslitta? Sia Baita Ciampiè (cell. 337-45.93.98) che Baita Ta Ciajaa (cell. 392-166.07.20 offrono questo servizio: sarà necessario contattare i gestori telefonicamente (insistete se trovate spento: il cellulare infatti ha poco campo in valle) per concordare l’orario. A Baita Ciampiè è poi possibile anche noleggiare uno slittino per un’adrenalinica discesa sino a valle!