Val Camonica

In Valle Camonica coi bambini: il lago Aviolo e il Rifugio Aviolo Sandro Occhi

Oggi la bravissima Chiara, assieme alla sua famiglia, ci accompagna alla scoperta della montagna lombarda e, più precisamente, della Val Camonica: immerso nella natura rigogliosa del Parco Naturale Adamello Brenta, raggiungeremo il Rifugio Aviolo e ci innamoreremo poi dell’omonimo splendido lago. 

Nell’Alta Valle Camonica, ai piedi del monte Baitone dove la neve trova rifugio tutto l’anno, tra bellissimi pascoli giace uno specchio d’acqua alpino color smeraldo: il meraviglioso lago Aviolo. Siete pronti ad essere ammaliati dal suo incantevole splendore? Andiamo a scoprirlo insieme.

  • Località di partenza: Vezza d’Oglio (val Paghera) partenza della teleferica
  • Parcheggio: alla partenza della teleferica val Paghera (grande, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking non possibile)
  • Difficoltà: diffile
  • Tempo medio: 1 ora e mezza circa

Dopo aver raggiunto l’abitato di Vezza d’Oglio, un grazioso paesino della Val Camonica in provincia di Brescia, ed esservi entrati, sulla destra troveremo una strada con le indicazioni Val Paghera – Aviolo: giriamo quindi a destra e percorriamo la ripida discesa, proseguendo sulla strada che ci condurrà in Val Paghera. Dopo circa 6km ci attende il parcheggio da dove parte la teleferica: siamo pronti per metterci in cammino alla scoperta di un nuovo magnifico luogo sulle nostre alpi lombarde.

Ci troviamo all’interno del Parco Naturale Adamello – Brenta: il lago, di origine glaciale, è situato ad un altitudine di 1930 metri: iniziamo ad essere su quote abbastanza importanti per i più piccoli, per cui è sempre necessario effettuare le opportune valutazioni (io sono stata con la mia piccola che aveva 5 mesi e non abbiamo avuto nessun problema, ma è stata la nostra personale esperienza)

È quindi già ora di partire: imbocchiamo il sentiero n. 21 che parte già con una bella pendenza facendoci addentrare nel bosco; la mattina la via è all’ombra quindi, anche nelle giornate più calde, magari una giacchina o un pile non guastano. Continuiamo lungo il percorso tra una vegetazione mista tra alberi, pini e cespugli: di tanto in tanto un breve falsopiano ci aiuta a prendere fiato prima di ricominciare il nostro cammino.

La mulattiera è impegnativa quindi valutate sempre le vostre capacità: nulla di impossibile ma il fiato ci vuole giacché la pendenza esige un buon allenamento. Giunti al primo canalone di massi, il sentiero prosegue costeggiando la roccia, salendo a gradoni; poco dopo ci imbattiamo nel primo torrentello che scende dalla montagna: prestate attenzione ai sassi resi scivolosi dall’acqua che scorre sopra di loro.

Superato questo primo tratto intenso, un leggero piano ci viene incontro per farci riposare: davanti a noi infatti un altro canalone da affrontare ci aspetta, sempre a gradoni; continuando, lungo la parete rocciosa sulla vostra sinistra troverete una corda fissa, nel caso voleste procedere più sicuri: attenzione però, doccia assicurata! Dall’alto della montagna infatti sgorga un altro piccolo fiumiciattolo e qualche goccia in testa vi arriverà di certo… Bbbrrr bella fresca!

L’acqua di certo qui non manca: i vostri piccoli alpinisti si divertiranno a superare uno a uno i gradoni del sentiero per giungere per primi alla meta!

Ed eccoci finalmente arrivati all’ultimo tratto pianeggiante: ci riposiamo un pochino, ci mangiamo un pezzo di cioccolato e ammiriamo il panorama che si apre davanti a noi: la vista spazia verso il paese di Vezza d’Oglio con i suoi prati, suoi boschi e le cime. Manca ormai solo l’ultimo strappo finale che, in circa 15/20 minuti, ci consentirà di raggiungere finalmente il tanto agognato rifugio e il suo lago.

Seguiamo così le indicazioni e ripieghiamo sulla sinistra, nel vallone delle gole larghe, risalendo tra cespugli: in breve raggiungeremo il Rifugio Aviolo Sandro Occhi (m. 1930), nostra meta odierna, adagiato su un bel pianoro poco prima del lago.

Troverete un campo di bocce per chi volesse giocare, dei tavoli da pic nic per il pranzo al sacco, una bellissima fontana per dissetarvi e un prato per riposarvi, oltre che un’ottima cucina con buonissimi dolci. Il personale veramente gentile, si fa in quattro per rendere perfetta la permanenza e la mia piccola di certo non si è fatta scappare la loro buonissima polenta.

Ma adesso è ora di andare avanti: circa 100 metri dopo il Rifugio Aviolo ai nostri occhi si apre uno spettacolo … Ecco il magnifico lago Aviolo: le nostre fatiche sono state premiate con questa vista!

Proseguiamo lungo il sentiero che costeggia il lago giacché ogni minimo angolo è da immortalare: troviamo un angolino tra rocce e prato sia per riposare un po’ che per apprezzare al meglio quello che la natura ci sta regalando. Un panorama da cartolina, con le cime che si rispecchiano nelle limpide acque: i bambini si divertiranno a giocare con la sabbia nelle piccole calette naturali. Un consiglio: immergete i piedi nel lago e la stanchezza sparirà all’istante facendovi sentire molto più leggeri.

Dopo aver ripreso le forze consiglio di proseguire il vostro cammino per raggiungere la bellissima malga ai piedi del monte Baitone, divisa in due da un delizioso fiumiciattolo che borbotta cristallino: le mucche al pascolo si lasciano accarezzare tranquillamente e di sicuro i bambini non si lasceranno sfuggire l’occasione.

Non fatevi mancare poi l’osservatorio: se avrete la fortuna di trovarlo aperto, dei volontari vi spiegheranno la fauna e la flora del luogo e, magari con l’aiuto del cannocchiale, potrete altresì vedere qualche camoscio che aggirarsi tra le rocce. I bambini potranno giocare liberamente e magari sfidare i compagni di avventura o i papà a saltare da una riva all’altra del fiume per vedere chi è il più bravo…

Un’ultima curiosità: avete mai visto con i vostri occhi una sorgente? Nella zona dell’osservatorio, circondatata da una staccionata in legno, potrete vedere il ribollire dell’acqua che sgorga dal sottosuolo: non capita tutti i giorni di assistere ad uno spettacolo naturale così insolito… I più piccini avranno certamente qualcosa di nuovo da raccontare ai loro amichetti!

Ma adesso alzate un po gli occhi verso il cielo, guardate bene…. Eh sì quella è neve: sulle creste più alte del monte Baitone, se l’inverno è stato generoso, sarà facile trovarne ancora nei mesi estivi; in tarda primavera poi la fioritura dei rododendri renderà ancor più affascinante un luogo che già di per sé è una meraviglia.

Purtroppo però l’ora di riprendere la via del rientro giunge in fretta: salutiamo le dolci acque dell’Aviolo e riprendiamo il così sentiero dell’andata, certi di volerci tornare anche in autunno, dove tutto si tinge d’oro e la natura si prepara a riposare sotto il manto nevoso dell’inverno.

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