La Valle Aurina è una delle laterali della Val Pusteria, forse la più selvaggia e mozzafiato. Superate Campo Tures, Lutago e Cadipietra, ci si incunea tra altissime montagne e il panorama diventa via via sempre maggiormente spettacolare. Sino ad arrivare a Casere, da dove in auto non è più possibile proseguire: e quindi via a piedi, per scoprire sentieri meravigliosi. Noi andremo a Kehreralm passando per Adleralm e Jagarhutte, puntando dritti verso la Vetta d’Italia.
Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura nell’ampia area sosta presso Casere (l’ultima che incontrerete dopo aver attraversato l’abitato), non dovremo fare atro che incamminarci. La carrabile infatti termina ed è possibile proseguire solo a piedi: ecco uno dei motivi per cui la Valle Aurina è una delle mete predilette degli escursionisti… Poche macchina e tantissima natura.
Ci troveremo immediatamente di fronte ad un bivio: potremmo infatti scegliere di calcare la larga e pianeggiante forestale oppure il sentiero silvo pastorale che conduce verso la chiesetta di Santo Spirito. La scelta è assolutamente discrezionale, se non fosse che la cappella è veramente suggestiva e pittoresca, e vale senz’altro la pena vederla. Attenzione solo al fatto che, eventualmente col passeggino, il fondo risulta un pochino più sconnesso e quindi meno agevole la spinta.
La chiesetta di Santo Spirito fu edificata probabilmente in epoca medievale ed era frequentata dai minatori di stanza a Predoi. Inoltre, vi si affidavano i pellegrini che dovevano salire sino al Passo dei Tauri per poi dirigersi in Austria, verso Salisburgo. Un’ascesa allora molto “affollata” ma mai priva di pericoli.
Giunti quindi a Santo Spirito, una pausa meditativa sarà d’obbligo prima di riprendere il cammino. E non solo: scatterete anche decine di fotografie: il luogo è davvero magnifico e non stupisce sia stato scelto per costruire un edificio religioso!
Continuando, ci si ricongiungerà subito, oltrepassato il ponticello sul torrente Aurino, alla forestale che avevamo lasciato poco prima al parcheggio. Ci troviamo ora ai ristori Prastmannalm e Talschlusshutte (m. 1623), appena dopo il bivio per Labeasu Alm (m. 1757), sulla via per il Rifugio Giogo Lungo (m. 2590), il più alto di tutto il comprensorio.
Continuiamo dunque sull’ampia strada che, levigata, si fa largo tra i pendii che, dalle alte vette, precipitano verso valle. Il paesaggio è veramente eccezionale, reso ancor più bello dai variopinti colori autunnali: non passerà molto che ci troveremo a lambire un piccolo laghetto, dimora di anatre e ochette. Che dire? veramente delizioso!
Il nostro itinerario prosegue praticamente pianeggiante e senza esigere da noi alcuna fatica. Il fondo è molto ben levigato e non vi sono impedimenti che rallentino lo scorrere delle ruote del passeggino. La bellezza del territorio la fa da padrone e il borbottante Aurino completa un quadro già assolutamente delizioso.
E così, dopo una mezz’oretta abbondante ecco che, in fondo, scorgeremo dei tetti: siamo arrivati alla nostra prima tappa.
Adleralm (m.1667) e Jagerhutte (m. 1667) sorgono uno accanto all’altro, in idilliaca posizione, entrambi con tanti giochi per i più piccini. Potete quindi tranquillamente scegliere quella che più v’ispira, tanto cadrete senz’altro in piedi.
Adleralm vanta anche un microscopico stagno ove, spesso, è anche possibile ammirare da vicino qualche anatrella, mentre Jagerhutte riserva un ampio e soleggiatissimo balcone ove gustare tipiche prelibatezze locali. Il tutto lasciandosi soggiogare dalla pace e dallo spettacolo offerto dalla natura.
Volendo, ci si potrebbe anche fermare qui, paghi per la deliziosa passeggiata. Se aveste fatto fare quattro passetti ai bimbi più piccoli a piedi, senz’altro vale la pena di terminare, ma se invece aveste ancora energie a disposizione, certamente proseguire è la scelta migliore.
La strada diventa meno levigata e le ruote del passeggino potrebbero incontrare maggiori difficoltà. Ma non temete: si tratta sempre di una forestale, quindi problemi non ce ne sono. Si parte subito avvertendo un cambio di pendenza: se sin qui praticamente la via è stata pianeggiante, ora qualche breve strappetto dovremo affrontarlo, tutto mitigato naturalmente dallo splendore del panorama.
I meravigliosi colori autunnali riempiono i nostro occhi di sfumature che sarà impossibile dimenticare: i larici sembrano quasi prendere fuoco, in contrato col blu limpido del cielo! Sempre camminando pian piano (fermandosi a contemplare cotanta bellezza), guadagneremo quota, non accorgendoci praticamente nemmeno di superare i 180 metri di dislivello da Adleralm e Jagerhutte.
Si oltrepasserà quindi il bivio per Tauernalm (m. 2018), ultimo avamposto presidiato prima di ascendere al già menzionato Passo dei Tauri (m. 2632), assai frequentato nei secoli addietro e oggi meta esclusiva dei trekker esperti. Col borbottante Aurino alla nostra destra, ad un certo punto la salita terminerà, regalandoci un inaspettato sterminato pianoro.
Un vecchio fienile ci segnala quindi di aguzzare la vista: in fondo, proprio a ridosso della montagna, ecco Kehreralm, la nostra meta!
Avremo ancora buoni 15 minuti da passeggiare, ma ormai sapremo che siamo arrivati: non resta che goderci il magnifico paesaggio. Sì perché qui ci troviamo in uno dei luoghi forse più ameni di tutta la Valle Aurina: in estate è un brulicare di gente, con bimbi e famiglie, vociare, colori vividi… Oggi invece il silenzio ci avvolge, donandoci sfumature che mai avremmo pensato di vedere.
E così Kehrerhalm (m. 1842) è finalmente conquistata!
Di fianco, una stupenda cascata precipita con tutto il suo fragore, rendendo il quadro ancora più incredibile. Kehreralm in autunno è chiusa, ma non perde assolutamente il suo fascino. Certo, non è possibile gustare un buon piatto tipico come si farebbe in estate, ma cosa c’è di più rilassante che sedersi comunque su di una panca a prendere un pochino di timido e pallido sole?
Volendo, in un’ulteriore mezz’oretta si potrebbe salire a Lahner Alm (m. 1982), proprio sopra lo sperone roccioso da cui precipita il torrente Aurino. Da qui non è immaginabile, ma la malga si trova in un altra spettacolare radura, forse ancor più idilliaca di quella di Kehreralm… Se non foste ancora stanchi, potrebbe veramente valerne la pena, pur sapendo che anche questo ristoro non è aperto nel periodo autunnale.
I più arditi potrebbero anche pensare di conquistare il Rifugio Tridentina (m. 2441), raggiungibile da Lahner Alm con una zigzagante serpentina che si arrampica sulle pareti del massiccio del Picco de Tre Signori (m. 3496), una delle cime più alte delle Vedrette di Ries – Aurina. Lasciando spaziare lo sguardo, potremmo notare (sempre da Lahner Alm) anche la Vetta d’Italia (m. 2912), considerato il punto più a nord della nostra penisola (anche se il primato spetta, in verità, alla vicina Westl).
Ma noi che siamo arrivati sin qui con nostri bimbi, per oggi possiamo accontentarci e magari sognare di raggiungere tali mete la prossima volta… E così, dopo una sosta benessere a Kehrerlam, siamo già pronti per tornare a Jagerhutte e Adleralm prima, e successivamente a Prastmannalm e Talschlusshutte, per poi definitivamente riprendere possesso dell’autovettura a Casere.
La Valle Aurina è un territorio molto vasto. Una delle località migliori per spostarsi senza problemi e arrivare praticamente dappertutto, è Campo Tures, alla confluenza di altre laterali minori.
Noi abbiamo soggiornato presso l’Hotel Spanglwirt, situato in pieno centro e comodissimo per raggiungere tutte le mete interessanti della zona. È dotato di stanze ampie e confortevoli, accetta animali e offre un grazioso parco giochi esterno. Oltre a coccolare i suoi ospiti con una cucina davvero super!