Forse non tutti conoscono la Val Passiria: è una splendida e stretta valle che, da Merano, conduce sino all’Austria attraverso il Passo del Rombo che, coi suoi 2509 metri, è il terzo valico più alto d’Italia (dopo lo Stelvio e il Gavia). Oltre al magnifico paesaggio che offre però, non mancano certamente le passeggiate e i bei borghi da visitare: oggi esploreremo Moso e le sue frazioni, scoprendo i suoi segreti e i suoi gioielli nascosti.
Moso in Passiria comprende cinque frazioni, ubicate in vari punti del territorio che, ricordiamo, si estende sino al Passo del Rombo (Plata, Plan, Stulles, Ulvas e Corvara). Posta alla confluenza con la Pfeldertal, fa parte delle Alpine Pearls, un gruppo di località alpine particolarmente attente alla mobilità e all’ecologia: qui è infatti possibile trascorrere una vacanza all’insegna del trekking e dell’escursionismo lasciando tranquillamente a casa la propria autovettura. Un’efficientissima e super capillare rete di autobus è in grado di collegare tutti paesi garantendo tempi d’attesa minimi, sperimentando così esperienze slow lontane dal caos cittadino.
Il ridente paesino di Plata sorge proprio poco sopra l’abitato di Moso salendo verso la Valle di Plan. Sicuramente spicca subito la pittoresca chiesa di Sant’Orsola, punto centrale e luogo di raccolta dei cittadini. Ma Plata è anche molto altro!
Dalla bella parrocchiale infatti parte la strada verso Pianlargo e Cresta, che ci riserverà una bellissima sorpresa. Spesso chiusa al traffico (e, in ogni caso, mai frequentatissima: sono pochissimo le auto che vi transitano), conduce infatti in uno dei luoghi più suggestivi di tutto il territorio: le marmitte glaciali.
L’Alta Val Passiria (come avremo modo di scoprire) è una valle che si è formata moltissimi millenni fa a a causa dell’erosione della roccia provocata dal ghiacciaio, poi ritiratosi. L’acqua però non è mai mancata: il fiume Passiro infatti è sempre precipitato a valle con una foga maestosa e ha infatti scavato, con la sua forza, la stretta forra che separa Moso da San Leonardo.
E proprio il ghiacciaio è responsabile della formazione di queste marmitte che ai nostri occhi appaiono come pozzi: l’acqua del disgelo infatti s’incunea tra i crepacci creando vortici dalle velocità incredibili. Che, con la loro forza, hanno creato questo spettacolo naturale assolutamente affascinante.
E proprio qui a Plata (e dintorni) ce ne sono ben 20, testimoni di un passato dall’aspetto decisamente diverso da quello attuale. Dalla chiesa di Sant’Orsola quindi (come accennavamo poc’anzi) ci si incammina lungo la strada ombreggiata sino a guadagnare (sulla destra) un capitello. Dalla parte opposta quindi noteremo un segnavia: la nostra meta Gletschermuhle è segnata a cinque minuti.
Ecco, magari con i bambini i minuti saranno dieci (in decisa discesa: dovremo poi quindi risalire) ma ne varrà senz’altro la pena. La nostra marmitta ci attende proprio al limitare di un piccolo pianoro ed è contrassegnata da un cartello esplicativo che ne spiega l’origine.
Per rientrare a Plata poi, potremo anche servirci del’alternativo sentiero n. 5 che conduce alla chiesetta di Sant’Orsola. Oppure, continuando, al Rifugio Bad Sand, dove inizia la nostra seconda avventura in questo splendido paesino.
Dal Rifugio Bad Sand (dove, eventualmente, si può anche parcheggiare) prende il via il secondo breve itinerario che conduce alla scoperta di un’altra delle meraviglie naturali di quest’angolo di Val Passiria.
Non ci potremo sbagliare: il sentiero è molto ben segnalato (Stieber Wassefalle) e s’inoltra subito tra alti fusti. Immediatamente poi incontreremo un’antica sorgente sulfurea: all’inizio del ventesimo secolo infatti, il dott. Mathias Felderer scoprì qui una sorgente di acqua particolarmente ricca di fluoruri, solfati e cloruri. Allestì quindi vicino (al Bad Sand: bad significa infatti “bagno”) una casa a scopo di cura, cercando di sfruttarne le proprietà terapeutiche. Purtroppo, ad oggi, la sorgente è esaurita.
Camminando oltre però, ben presto potremo sentire il fragore delle acque. Si tratta del Rio Plan che, sopraggiungendo a gran velocità dall’omonima valle, con due salti di 18 e 19 metri precipita verso il Passiro, creando la magnifica cascata Stieber.
Sarà certamente un’attrazione incredibile per i più piccini ma, mi raccomando, ricordatevi di portare un impermeabile: gli spruzzi sono in grado letteralmente di lavarvi!
Volendo, si potrebbe proseguire a piedi sino a Moso per continuare l’esplorazione. E non temete! Essendo questa località molto attenta alla mobilità, per tornare potrete tranquillamente usufruire dell’autobus che vi riporterà al punto di partenza (il Bad Sand) oppure alla nostra chiesetta di Sant’Orsola.
Spostandoci poco sotto Plata, a Moso, non potremo non visitare il Bunker Mooseum, una costruzione militare iniziata nel marzo 1940. Ideata su due livelli, l’opera doveva fungere da bunker di combattimento, con tre postazioni di mitragliamento fisse, da rifugio per le truppe di stanza nella zona e come postazione di comando per l’intero “Sbarramento di Moso“. Fu terminato nel 1942 a causa degli inverni particolarmente rigidi e fu lasciato “grezzo”.
Pensato per contenere un’eventuale offensiva tedesca proveniente dal Passo del Rombo, in realtà non entrò mai in funzione giacché non ce ne fu il bisogno. L’allontanamento della linea di confine e lo spostamento del fronte altrove, non minarono mai la sicurezza né della Val Passiria né di Moso (e Merano più a valle).
Il percorso di visita è davvero molto interessante e consente di entrare ad esplorare la fortezza vera e propria, acquisendo però anche nozioni riguardanti la morfologia e geologia del territorio, così da comprenderne appieno le caratteristiche.
Scopriamo così, subito sulla destra, come si formò la valle (ricordate? Il ghiacciaio che plasmò le marmitte) e quale fu la sua evoluzione nel trascorrere dei secoli e dei millenni. Chi furono i primi abitanti e come la colonizzarono e come si riprese dopo le varie frane, valanghe e catastrofi naturali.
Ma la storia della Val Passiria non può non passare anche dai due conflitti mondiali: dopotutto, ci troviamo all’interno di un bunker! E così si apprendono, tramite cimeli in ottimo stato di conservazione, come fu la vita in quel difficile periodo e come si comportò la popolazione.
Completata la prima parte, successivamente si salirà (la scala a chiocciola si alza per ben 25 metri) per visitare il fortino vero e proprio con le postazioni di fuoco e farsi stupire dalla possente architettura militare. E, quando meno ce lo si aspetta… Una sorpresa!
Ci troveremo infatti dinanzi al recinto degli stambecchi, unico in Italia. Una volta durante la settimana (generalmente il giovedì mattina alle 10.30) è anche possibile assistere al foraggiamento, potendo così ammirarli da ancora più vicino. È uno degli animali più presenti all’interno del Parco Naturale Gruppo di Tessa (il più esteso dell’Alto Adige) di cui Moso fa parte… Chissà di non incontrarli durante un’escursione!
Il percorso poi procede facendoci incontrare la voliera con le specie d’uccelli presenti all’interno del territorio della Val Passiria. Infine, una scala di ferro ci conduce all’interno delle ultime sale dove è allestita una mostra sull’antica attività estrattiva locale, le miniere di Monteneve (che collegano il territorio alla Val Ridanna).
Il Bunker Mooseum è anche meta degli appassionati di climbing: è stata anche preparata una parete d’arrampicata dove tutti potranno cimentarsi e sperimentare le proprie abilità.
Per saperne di più – Museum HinterPasseier – Bunker Mooseum
Salendo da Moso verso Plata e oltre, s’innesta la splendida Valle di Plan, percorsa nella sua interezza dal rio Pferlderer Bach (quello che forma la spettacolare cascata Stieber). Ben otto sono i chilometri che separano il piccolo (ma davvero graziosissimo) abitato di Plan da Moso e, in questo spazio, il paesaggio muterà moltissimo, regalando scorci davvero fantastici.
Oltre Plan non è più possibile proseguire in macchina (e, anzi, vi è una sbarra che impedisce l’accesso alle auto, che devono necessariamente essere parcheggiate nell’area sosta esterna) e si dovrà per forza continuar a piedi.
Niente di meglio: l’ascesa a Lazinser Hof (m. 1772), facile e adatta anche ai passeggini, è quanto di più bello e bucolico si possa fare! Così, partendo dal centro del paese, in circa un’ora e un quarto si raggiungerà la meta, splendidamente incastonata in un paesaggio spettacolare.
E non è finita giacché si può arrivare anche a Lazinser Alm (m. 1860), malga deliziosa ai piedi delle alte cime del Gruppo di Tessa che sorge meravigliosa alla testata della Valle di Plan. Anche qui si può pervenire in passeggino e certamente il paesaggio non potrà che stupire ed ammaliare.
Escursione ideale per famiglie, è proprio quel che ci vuole per respirare la meravigliosa aria della Val Passiria e godere del suo verde smeraldino, decisamente abbagliante!
Leggi l’articolo completo – Da Plan a Lazinser Hof e Lazinser Alm, Val Passiria per bambini
Sempre da Plan (m. 1628), si può salire anche al Grunboden Hutte (m. 2000) direttamente con gli impianti e dedicarsi ad un percorso panoramico decisamente più in quota. Dal ristoro infatti parte il panoramaweg, traccia che corre sul fianco del Monte Tavolino (m. 2846) per regalarci un paesaggio davvero spettacolare.
Con tanti saliscendi infatti si guadagnerà Faltschnal Alm (m. 1871), immersa in un verdissimo pianoro da cui si dominano i pascoli di Lazins, proprio sotto. E proprio a Lazinser Hof si arriverà continuando sul panoramaweg: in circa due ore e mezza il tratto sarà completato, con grande soddisfazione per i bimbi e per i nostri occhi.
Mucche, cavalli, pecore: tantissimi sono gli animali che s’incontreranno lungo il percorso (soprattutto nell’ultimo tratto, giacché da Grunboden Hutte a Faltschnal Alm magari si potrà solo aver la fortuna di scorgere qualche stambecco) e che faranno la gioia dei più piccini.
Faltschnal Alm, con i suoi bucolici prati tutt’intorno, può essere certamente considerata per un bel picnic all’aria aperta o, invero, per gustare un ottimo piatto tipico. Qui le specialità abbondano!
Ritornando da Plan a Plata, potremo notare, sulla destra circa a metà strada, un cartello che indica Faltmar Alm. Spinti dalla curiosità, perché non provare ad ascendere sin lassù?
In verità l’escursione è abbastanza breve: in circa 45 minuti si arriverà già a destinazione, anche eventualmente muniti di passeggino. I 120 metri di dislivello si sentono abbastanza, giacché la pendenza non ci lascia tregua sin dall’ingresso nel bosco, ma ne vale la pena.
Sì perché Faltmar Alm giace adagiata in mezzo a splendidi prati con il borbottante torrente a rendere ancor più caratteristico il paesaggio. Ai bimbi piacerà moltissimo, come anche il grazioso parco giochi della malga che consentirà loro di trascorrere ore spensierate.
Ritornati a Plata, il fulcro dell’Alta Val Passiria, avremo mille possibilità di scoperta. Allora ci dirigiamo verso il delizioso abitato di Ulfas (indicazioni) sino a guadagnare la sua parte più alta, ove oltre non si potrà proseguire e dove troveremo anche un parcheggio a darcene conferma (raggiungibile, eventualmente, anche in bus).
Si parte dunque con una vista pazzesca sulle verdissime montagne della Val Passiria per poi addentrarci in un fitto bosco. L’esigua pendenza della forestale dà la possibilità di percorrerla tranquillamente in passeggino. E si ammirano le bellezze del sottobosco, come le velenosissime ma variopinte amanite e gli altri funghi, il profumato muschio e qualche scoiattolo.
Pini, abeti e larici ci aiutano a sopportare il caldo durante le calde giornate estive. Oltrepassato il ponticello sul borbottante torrente però, la strada comincerà ad aumentare la sua pendenza (rimanendo però perfettamente fruibile anche dai passeggini) sino a farci guadagnare un vcurvone e, dopo poco, la splendida Ulfaser Alm (m. 1601).
Volendo ci si potrebbe anche fermare qui e godere della deliziosa cucina nonché del bucolico panorama. Oppure optare per seguire il Waalweg, il sentiero acquale in mezzo al bosco. Già perché in Val Passiria (come anche in Val Venosta o nella zona di Merano) sono molti i cosiddetti sentieri delle rogge, tracciati artificiali che corrono in mezzo al bosco per trasportare acqua ai campi o pascoli ove mancasse quella naturale dei torrenti.
Il sentiero acquale di Ulfaser Alm corre sino al Waalerhutte, altri delizioso ristoro adagiato in mezzo a tantissimi alti alberi. Il tempo di percorrenza è di un’ulteriore ora e mezza e non è transitabile in passeggino. Ma è una bella alternativa per chi volesse calarsi ancor più nelle usanze e nella vita della Val Passiria!
Leggo l’articolo completo – Ulfaser Alm e il sentiero acquale Waalweg
Da Plata e Moso, la Val Passiria si stringe sino a guadagnare i 2509 metri del Passo del Rombo, valico che mette in comunicazione con l’Austria (dopo il confine, la strada diviene a pagamento). E il panorama muta: i verdissimi prati lasciano il posto ad un paesaggio più brullo, fatto di selvagge cime e profili decisi, grigi e austeri.
Ma non certo così difficili sono invece i sentieri che si dipartono alla scoperta di questi panorami così maestosi. Anzi, la Val Passiria è un bengodi per le famiglie, giacché le sue escursioni sono molto spesso a portata di passeggino!
Salendo quindi verso il passo, superato il ristorante Schonau, un curvone ci farà capire che siamo arrivati al punto di partenza (anche un piccolo parcheggio sarà da considerare un indizio).
Cominceremo così l’ascesa verso Timmelsalm, dapprima in mezzo a un bel bosco profumato e poi, passo dopo passo, tra una vegetazione via via meno fitta. Il fondo liscio e battuto e la pendenza, costante ma modesta, rendono questa camminata adatta anche ai bambini in passeggino.
E non è rato incontrare qui mucche e cavalli: i più piccini ne andranno matti!
Una volta giunti al termine della salita, Timmelsalm (m. 1973) ci apparirà splendida e maestosa in cima al suo sperone. Intorno, un pianoro infinito e meraviglioso che invoglia a tantissimi picnic e soprattutto un meritato relax.
I 200 metri di dislivello infatti non sono molto ma certamente sufficienti a stuzzicare l’appetito. Quindi: via al rifugio oppure vai di pranzo al sacco! Qualsiasi sia la scelta, con questo favoloso panorama non potrà che essere quella giusta!
Leggi l’articolo completo – Timmelsalm: escursione in Val Passiria col passeggino
La zona del Passo del Rombo è sicuramente zeppa di splendide escursioni da provare coi bimbi. Nel palmares però non può mancare la lunga ma appagante camminata al lago Seeber See, uno dei più belli e selvaggi dell’intera Val Passiria.
Superati i tornanti in sequenza dopo la galleria (salendo da Moso e Plata), potremo tranquillamente parcheggiare la nostra autovettura nell’area sosta nei pressi della curva. Da qui, in circa 15 minuti di facilissima forestale (agibile anche in passeggino), saremo già arrivati a Oberglanegg Alm (m. 2062), dove inizia la camminata.
Il passeggino di qui in poi dovrà essere abbandonato: il sentiero infatti si stringe e inizia a correre a mezza costa sino ad arrivare al punto più alto, la collinetta a 2119 metri da cui si può dominare l’intera Seeber Tal.
E il Seeber See, il lago Seeber, già compare coi suoi colori dall’indaco al cobalto, al limitare del territorio, ai piedi delle alte cime del Gruppo di Tessa. L’ultimo tratto è in discesa (in salita quindi al ritorno) e, una volta giunti, non si potrà non rimanere affascinati da tanta bellezza.
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L’Alta Val Passiria è ideale infatti per chi cerca una montagna più selvaggia e meno caotica, dai panorami veri e poco conosciuti… Una vera perla alpina o meglio, una Alpine Pearl! Ricordiamo infatti che tutti i punti di partenza delle passeggiate sono tranquillamente raggiungibili in autobus e che la mobilità dolce è uno dei fiori all’occhiello di quest’angolo di Alto Adige, così speciale e così a portata di famiglia.
L’immagine di copertina è di J.M. distribuita su flickr con licenza Creative Commons