La Val di Fassa è certamente una delle zone più conosciute delle Dolomiti, meta ogni anno di migliaia di appassionati e di famiglie con i bambini. Tutto qui è speciale e fantastico: i paesaggi che offre sono un vero spettacolo naturale! Capita però che, pur in questo luogo così noto, vi siano paradisi ove regnano ancora il silenzio e la pace: oggi compiremo un lungo e incredibile percorso ad anello da Pozza, salendo al Col de Valvacin e scendendo per la Val Jumela, attraversando un susseguirsi di panorami sempre diverso e davvero incredibili.
Attenzione: la prima parte del percorso si svolge in cresta. Da valutare la propria resistenza (e quella di chi accompagna) alle vertigini. Necessità di avere passo sicuro, soprattutto con bimbi sulle spalle. Prestare attenzione doppia ai bimbi che camminano da soli.
Il nostro punto di partenza odierno è situato al Rifugio El Zedron al Col de Valvacin, splendido punto panoramico sulla Valle San Nicolò, sul Sella e sul Catinaccio: per arrivarci sarà necessario prendere gli impianti da Pozza di Fassa salendo dapprima sull’ovovia sino all’altopiano di Buffaure e, successivamente, la seggiovia che condurrà sino a destinazione (potrete anche fare una sosta alla stazione intermedia: il paesaggio è davvero superlativo e sono anche presenti diversi percorsi tematici per i più piccini, come Il Sentiero Incantato e Un Bosco di Emozioni)
Una volta giunti al Col de Valvacin saremo pronti per iniziare la nostra passeggiata odierna: il Sass de Adam (m. 2430) si erge proprio dinanzi a noi (punto più alto dell’escursione); dovremo iniziare a salire lungo il sentiero 613 che, in questo primissimo tratto, ci cela la vista verso il Gruppo del Sella. Panorama che però potremo ammirare subito dopo, non appena arrivati sulla sommità della collinetta: ecco la grandiosità delle vette dolomitiche così maestose e possenti, così splendidamente belle.
Sotto di noi, alla nostra destra, ecco la Valle San Nicolò, meta di facili escursioni per famiglie, mentre dietro il Catinaccio ci saluta, ricordandoci tutte le volte che siamo stati al suo cospetto. La strada prende il via subito in cresta, tra due pendii erbosi molto ripidi: pur essendo abbastanza larga, è necessario avere passo sicuro e non lasciarsi intimorire dalle vertigini, soprattutto con i bimbi sulle spalle o a piedi di fianco a noi (Qualora non ve la sentiste, tornate indietro).
Il paesaggio è davvero emozionante e la vista può spaziare a 360 gradi su tutte le montagne più belle: addirittura il Sassolungo e il Sassopiatto giocano a nascondino ergendosi oltre alle verdi creste settentrionali della Val Jumela, a sinistra sotto di noi. Non si nota ancora la Marmolada, regina delle Dolomiti, ma sarà questione di una decina di minuti, quando arriveremo sulla sommità del Sass de Adam.
Non più di venticinque minuti dalla partenza ci separano infatti da questa prima tappa, la cui ascesa sarà il punto più faticoso dell’intera escursione odierna: non vi sono tratti attrezzati ma la salita si svolgerà a zigzag per consentire un minor sforzo. E una volta arrivati in cima beh… Che meraviglia! Una panchina ci aspetta per farci riposare mentre facciamo il pieno di cotanta meraviglia, lasciando che lo sguardo possa abbracciare quanta più montagna possibile. Nei giorni particolarmente limpidi si potrà arrivare a scorgere addirittura le vette pusteresi e austriache, così perennemente imbiancate e candide da sembrare coperte di panna montata.
Dopo aver fatto il pieno di vette ed esserci rilassati ad ammirare un paesaggio così superlativo, saremo pronti per rimetterci in marcia: la Sella di Brunech ci aspetta e già la possiamo notare in fondo, alla partenza della larghissima strada che scende poi nella sottostante Val Jumela. Si abbandona così la cresta per un meno vertiginoso camminare a mezza costa, tra erba verde e paesaggi stupendi: un lungo falsopiano (circa 30 minuti) dovrà essere superato prima di arrivare alla successiva tappa intermedia, dove un’altra meraviglia ci aspetta.
Dalla Sella de Brunech (m. 2428) infatti il paesaggio è davvero fantastico: il Gruppo del Sella ci saluta, finalmente non più celato, mentre l’aguzza punta del Gran Vernel si erge attraverso la Forcella Neigra, che separa il Colac (m. 2715) dal Sass de Roces (m. 2602) e la Croda Neigra (m. 2605). La vista scivola anche lungo la verde valle del Ciampac, nota per le sue favolose piste invernali (raggiungibili anche da Alba di Canazei), collegamento anche per il celebre Sellaronda.
Dopo aver indugiato un pochino (e magari consumato una merenda) potremo iniziare la lunghissima discesa che ci riporterà a Pozza di Fassa: cambiamo completamente panorama inoltrandoci nella verdissima Val Jumela, riposo estivo ideale per tantissime mucche e cavalli che trovano, nella sua pace e tranquillità, l’ambiente ideale per brucare e passare le proprie giornate.
La prima parte del percorso è molto ripida giacché ricalca il tracciato della pista da sci invernale che scende verso valle; è inoltre anche abbastanza sconnessa, composta da sassetti di svariate dimensioni: occorrerà quindi prestare attenzione per non prendere una storta. Fortunatamente però in breve si perverrà a più dolci declivi ove sarà possibile camminare anche sulla fresca erbetta: molto più facile e meno impegnativo!
Le mucche saranno tutt’intorno proprio lì a guardarci e a tenerci compagnia; in breve così guadagneremo Malga Jumela de sora (m. 2300), chiusa al pubblico: luogo davvero ameno, di grande fascino e assolutamente poco frequentato: non sono molte infatti le persone che compiono quest’itinerario e si avventurano nella parte alta della Val Jumela (proprio perché priva di ristori), quindi avrete la possibilità di uno stretto contatto con la natura in un ambiente davvero lussureggiante.
Lasciata alle spalle Malga Jumela de sora, pian piano proseguiamo lungo il nostro sentiero 644 con il Catinaccio proprio davanti a noi, quasi come fedele compagno d’avventura, mentre di fianco un delizioso piccolo rivolo ci affascinerà con il suo gorgogliare. Attenzione poi ai fischi delle marmotte: ce ne sono moltissime e non sarà raro vederne una anche da molto vicino!
Passeggiando in tutta tranquillità tra splendidi pascoli, ecco che il paesaggio muterà nuovamente: ci addentreremo infatti nel bosco, dapprima molto rado e poi più rigoglioso: dopo aver incontrato una delle stazioni di valle delle seggiovie dell’area Buffaure, ormai niente più spazi aperti ma alberi a perdita d’occhio. Sì perché ormai siamo entrati nella seconda parte della Val Jumela, quella bassa, maggiormente rigogliosa e decisamente ben ombreggiata da pini, abeti e larici.
Così, camminando senza alcuna fretta, noteremo anche il paesaggio chiudersi dinanzi a noi e il Catinaccio ormai non sarà più visibile. Al contrario, ecco spuntare le appuntite vette del Buffaure che ci segnaleranno un’interessante notizia: saremo infatti in prossimità di Malga Jumela (m. 1882), caratteristica struttura che ci potrà accogliere per un eventuale pranzo.
Malga Jumela è meta anche di una deliziosa passeggiata che scende direttamente dal Buffaure lungo il segnavia 643, compiendo così un percorso molto più breve del nostro e quindi molto adatto anche ai bimbi piccoli a piedi: proprio per questo non sarà raro trovare qui moltissime famiglie con pargoletti! I malgari sono anche ben attrezzati e offrono una ristorazione ideale, tutta da provare: da non lasciarsi sfuggire formaggi e yogurt prodotti con il latte delle mucche locali. Chi non desiderasse consumare potrà ritirarsi nella zona “panche” non presidiata e godersi così il proprio pranzo al sacco.
E da qui poi ci aspetterà una lunghissima passeggiata per rientrare a Pozza, alla base degli impianti presi alla mattina: dapprima su larga strada forestale e poi, giunti oltre il Col del Pisol (m. 1621), tramite sentierino nel bosco 644B opportunamente segnalato da un ligneo cartello. L’ultima parte diventa così molto più impervia di quella percorsa durante tutta la giornata, regalandoci anche un guado ormai quasi giunti al limitare delle prime casette di Pozza.
Una volta però guadagnato il paese, sarà facilissimo rientrare al punto di partenza, camminando facilmente su strada asfaltata in mezzo a deliziose abitazioni tipiche, ideali per una bella vacanza lontano dal rumore e tutta votata al relax coi nostri pargoletti.