Se si opta per un vacanza sull’altipiano dello Sciliar, le possibilità escursionistiche sono davvero notevoli: solo le innumerevoli passeggiate che si dipartono da Compatsch, sull‘Alpe di Siusi, valgono la permanenza. Ma non si può (e non si deve) mancare anche una visita a Tuffalm, eletta malga più bella dell’Alto Adige nel 2007 dai lettori del quotidiano Dolomiten: curiosi di sapere se il premio sia stato o meno meritato? Seguiteci e valutate!
Dopo aver lasciato la propria autovettura nel grande parcheggio a pagamento poco prima del Laghetto di Fiè (sulla sinistra, ottimamente segnalato), subito c’incamminiamo verso l’unica direzione possibile, con lo Sciliar immenso che inizia a controllarci dall’alto dei suoi 2563 metri e che ci terrà compagnia per tutta la giornata.
Trascorsi appena cinque minuti ci troveremo già dinanzi ad un primo bivio: potremmo proseguire dritto ma il cartello segnala a soli 5 minuti il Laghetto di Fiè… Beh, vale assolutamente la pena fare una piccola deviazione per andare ad ammirarlo! Anzi, l’ideale è proprio compierne il periplo: assolutamente pianeggiante e a prova di passeggino, regala scorci davvero notevoli.
Noi abbiamo avuto la fortuna di recarci all’inizio dell’inverno, quando ormai le acque erano ghiacciate (a proposito: si può anche pattinarvi gratuitamente, basterà portarsi l’attrezzatura o noleggiarla anche in loco) e il sole, basso sull’orizzonte, riusciva a creare giochi di luce davvero incantevoli. Ma questa anche è un’ambita meta estiva: il bacino è infatti balneabile e moltissimi sono i turisti che, quando le temperature iniziano a salire, trovano qui un fresco ristoro (e ottimi servizi).
Il giro del Laghetto di Fiè non porterà via più di venti minuti e, una volta completato, ci ricondurrà facilmente al punto di partenza: ora siamo pronti a dirigerci verso Tuffalm.
No, ancora no! Infatti, dopo pochissimo, saremo già al Laghetto Superiore che dal sentiero si mostra in tutta la sua bellezza. Si può proseguire senza esplorarne le rive? Sarebbe un peccato… E quindi, anche qui non ci si potrà esimere dalla deliziosa e riposante passeggiata (anch’essa lunga meno di mezz’oretta). A differenza però del precedente, non è possibile fare il bagno ed è anzi riserva di pesca, ragion per cui non vi sono baite per ristorarsi o gli ampi spazi poc’anzi notati. È, a parer nostro, più “selvaggio”, ma lasciamo a voi il giudizio finale una volta visti entrambi.
Ed ora, questa volta senza più divagazioni, siamo pronti per la nostra ascesa verso Tuffalm, deliziosamente ubicata nel Parco Naturale dello Sciliar.
Non appena oltrepassato il Laghetto Superiore immediatamente la strada cambia pendenza. Si inizia a salire, in maniera non erta, ma comunque sicuramente percettibile; dopo poche decine di metri ci troveremo di fronte ad un bivio: a destra la via s’inoltra nel bosco, mentre a sinistra continua facile sulla forestale. Inutile dire che, essendo anche il tempo di percorrenza più breve, si tratta una scorciatoia e presenta pendenze più importanti.
Nel caso aveste lo zaino portabimbo o i bambini a piedi, potrete tranquillamente intraprenderlo, mentre se foste con passeggino, dovrete necessariamente proseguire dritto, dal momento che il fondo non vi consentirebbe di spingerlo. Noi le abbiamo provate entrambe e non abbiamo da consigliarvi maggiormente una rispetto all’altra: sappiate solo che, con la carrareccia più breve, si farà necessariamente più fatica.
Qualora abbiate optato per la scorciatoia (quindi niente passeggino) ecco che il terreno inizia subito a diventare sconnesso e a mettere alla prova le nostre gambe. Il bel bosco però ci aiuta a salire senza troppo patire, inebriandoci con i suoi profumi; la luce che filtra dai rami regala una tavolozza di colori inaspettata e, complice la posizione bassa del sole rispetto all’orizzonte, pare quasi di trovarsi all’imbrunire. Noi continuiamo facendo il pieno d’aria buona, fermandoci qua e là per riposarci su una delle panchine prima dei tratti più ripidi, spesso facilitati da scalette e corrimano.
Non sarà ancora moltissima la strada prima che, ad un certo punto, il bosco si diradi e lo Sciliar ritorni a scrutarci. Giunti al bivio per Hofer Alpl ecco che, alla nostra sinistra, la deliziosa costruzione di Tuffalm (m. 1274) ci aspetta, baciata dal sole, per accoglierci e coccolarci.
In estate, questi prati a perdita d’occhio sono l’ideale per rilassarsi e fare il pieno di energia (visto che poi, una volta tornati a casa, questi panorami meravigliosi saranno solo un ricordo). I bambini potranno giocare senza pericolo tutt’intorno, nel bel parco giochi panoramico o ancora conoscere alpaca, cavalli, conigli e molti altri animali nel piccolo zoo. Mamma e papà invece si gusteranno un ottimo piatto tipico (ce ne sono davvero di buonissimi e invitanti) seduti comodamente ai tavoloni esterni oppure, nel caso si fosse optato per un pranzo al sacco, spaparanzati sui bei pascoli verdeggianti.
Il panorama è davvero superlativo e abbraccia l’altopiano del Renon e moltissime tra le cime della valle Isarco, ampia e soleggiata. Lo Sciliar, come già accennato, è proprio incombente dinanzi a noi, senza però mostrare il suo classico profilo pianeggiante, più noto dal versante dell’Alpe di Siusi.
Se in inverno una passeggiata sin qui aiuta il relax e consente si immergersi nella natura incontaminata (come è successo a noi), in estate, all’opposto, è una meta gettonatissima. Addirittura è possibile arrivarci in carrozza (gioia per i più piccoli!), riservandosi solo il piacere della discesa, evitando la (non troppo difficile) salita. E proprio la discesa, in presenza di neve, è il pezzo forte: si può infatti sfrecciare con una delle slitte messe gratuitamente a disposizione, per una divertentissima, emozionante ed adrenalinica esperienza.
Invece, se come noi optaste per ritornare a piedi, potreste decidere di prendere lo stesso sentiero dell’andata oppure cambiare e passeggiare lungo la forestale (che, se arrivati col passeggino, avreste già percorso). La via è un po’ più lunga ma molto meno impegnativa: dopo aver abbandonato i prati, s’innesta in mezzo a pini e abeti e, dopo un paio di tornanti, ci accompagna dolcemente sino al Laghetto Superiore, lasciato qualche ora prima, per poi congedarci qualche decina di metri oltre.
Vi abbiamo convinti ad andare a vedere personalmente se Tuffalm ha meritato il premio di malga più bella dell’Alto Adige? Forse nel vostro cuore ce ne saranno anche altre, ma certamente una passeggiata qui ha davvero ragion d’essere!