Dolomiti

Trekking del Cristo Pensante, coi bambini sul sentiero della spiritualità

Il Trekking del Cristo Pensante è un itinerario che, da Passo Rolle (tra Primiero e Val di Fiemme)  consente di salire sulla cima del Castellaz, isolata montagna di fronte alle Pale di San Martino. Proprio sulla sua sommità, la statua del Cristo che riflette induce alla meditazione e alla preghiera: ci troviamo anche su un luogo ove si combatté molto duramente durante la Grande Guerra. Inaugurato nel 2009, è un percorso semplice che può essere affrontato coi bimbi: è certamente un occasione per mostrare loro come si possa trovare la propria essenza in mezzo alla natura.

  • Località di partenza: Passo Rolle
  • Parcheggio: alla località di partenza (grande, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking non possibile)
  • Tempo medio: quattro ore (percorso ad anello)
  • Difficoltà: medio
  • Dislivello: 350 metri – Passo Rolle m. 1980 – Castellaz m. 2333
  • Tipologia di percorso: larga forestale sino a Capanna Cervino e poi sentierino di montagna sino alla cima del Castellaz (tutto in salita). Dalla cima del Castellaz a Baita Segantini sentiero tradizionale e da da Baita Segantini a Passo Rolle forestale tradizionale larga (tutto in discesa)

Il Trekking del Cristo Pensante prende il via da Passo Rolle ed è lungo, in totale, 7,5 km

Il nostro itinerario odierno parte dalla sommità di Passo Rolle (m. 1980), valico che mette in comunicazione la Val di Fiemme con la Valle del Primiero. Una volta parcheggiato, ci dirigiamo subito verso il primo curvone che scende verso San Martino di Castrozza e imbocchiamo la larghissima forestale verso Baita Segantini e Capanna Cervino.

L’avvio del Trekking del Cristo Pensante a Passo Rolle
Si sale tra ambienti meravigliosi

L’assenza di alberi ci permette immediatamente di ammirare il paesaggio stupendo che ci circonda. Le Pale sono proprio di fianco a noi, con l’appuntito Cimon che ci tiene sotto controllo. Dietro, la scura catena del Lagorai con il Colbricon vegliano sul nostro cammino mentre, di fronte, Il Castellaz ci attende a braccia aperte.

Immensi prati e pascoli ci danno il benvenuto: salire in mezzo a questo spettacolo non ci farà nemmeno sentire la fatica! Ma, effettivamente, in questo primo tratto se ne fa proprio poca: la forestale, ampia e levigata, sale in maniera modesta, dandoci modo di risparmiare le forze.

Il sentiero concede meravigliosi scorci sulle Pale e sul Cimon
Il Lagorai ci scruta, con l’appuntito Colbricon

Dopo Capanna Cervino è necessario girare a sinistra: si sale al Castellaz per la “direttissima”

In meno di mezz’oretta ci saremo già alzati di circa 100 metri di quota e ci troveremo in prossimità di Capanna Cervino (m. 2082). Da qui il panorama è davvero spettacolare e la vista, nelle giornate limpide, si spinge sino alle cittadine della Val di Fiemme e oltre, verso le Dolomiti di Brenta…

In brevissimo, si perviene a Capanna Cervino
I pannelli spiegano il Trekking del Cristo Pensante

Non siamo però che solo all’inizio!
Oltrepassata Capanna Cervino, la forestale continuerà a salire molto dolcemente, effettuando una decisa curva. E proprio poco dopo, dovremo prestare attenzione: si stacca infatti sulla sinistra un sentierino (indicazioni per “Castellazzo“) che dovremo imboccare, abbandonando così la via finora percorsa e che continua sino a Baita Segantini.

Effettueremo così il Trekking del Cristo Pensante in maniera diversa rispetto a quello della maggior parte delle persone. Saliremo infatti per la “direttissima” sul fianco della montagna, riservandoci la lunga discesa al ritorno, riposandoci poi infine a Baita Segantini sulle sponde del suo pittoresco laghetto, compiendo un itinerario circolare.

Il Trekking del Cristo Pensante non si fa in passeggino e ci vogliono circa 4 ore (percorso ad anello)

Subito dopo aver seguito l’indicazione, ci troveremo ad un nuovo crocicchio. Le segnaletica ci indicherebbe di proseguire verso destra ma noi invece scegliamo di continuare verso sinistra, calcando un sentiero facile che aggira il Castellaz e consente di risalirlo sul versante rivolto verso la Val di Fiemme.

L’incrocio che consente di imboccare la “direttissima”
Il sentiero sale ripido sul fianco del Castellaz

La via si fa così più stretta e decisamente pendente. Fortunatamente, durante la mattinata il sole è nascosto dalla montagna stessa e quindi l’ascesa avviene (per una parte) all’ombra. E il paesaggio è maestoso: lo sguardo può spaziare ovunque ma il Lagorai ci osserva sempre muto, soggiogandoci con la sua torva mole. Sotto di noi gli smeraldini prati di Costoncella, Agnelezza e Malga Juribello… Uno spettacolo senza paragoni.

La mulattiera sale decisa sino ad uscire dal cono d’ombra e, con diversi tornantini, ci permette di superare un buon dislivello senza nemmeno accorgercene. Dopo parecchi zig zag però, ormai non mancherà poi molto e già, poco lontano, potremo scorgere la mole del Cristo Pensante e la cima del Castellaz.

Il panorama verso il Lagorai è sempre più esteso
Appare anche il Cimon de la Pala
E, infine, ecco il Cristo Pensante con la croce di cima del Castellaz

Il Cristo Pensante sulla cima del Castellaz: un luogo meditativo e di riflessione. E un panorama a 360 gradi

Eccoci in vetta: il Castellaz (m. 2333) è conquistato!
È passata circa un’oretta e mezza dalla partenza e il panorama che possiamo abbracciare è sublime e a 360 gradi. Le Pale, il Lagorai, Juribrutto, le vette del San Pellegrino (Cima Uomo e le sue propaggini)… Insomma, qualcosa che certamente resterà scolpito nel cuore.

Il Cristo Pensante ci induce alla meditazione

Ovviamente non ci si potrà non raccogliere in preghiera e meditazione al cospetto del Cristo Pensante, enorme statua di marmo posta qui nel 2009, su idea di Pino Dallasega, padre anche del trekking stesso. Per godere appieno dell’atmosfera, conviene arrivare presto la mattina giacché poi le persone iniziano a salire e vi è un discreto affollamento (soprattutto nei mesi estivi e nei periodi topici).

Potrà anche essere un’occasione per mostrare ai propri bimbi la magnificenza della natura, per convincerli a regalarsi un attimo di silenzio in contemplazione delle montagne. E per spiegare loro che su questa brulla montagna si combatté molto durante il primo conflitto mondiale, come avranno modo di vedere poi. La corona del Cristo è proprio stata realizzata con il filo spinato della Grande Guerra ivi ritrovato.

Dalla cima del Castellaz il panorama è davvero superbo

Dal Cristo Pensante a Baita Segantini: le testimonianze della Grande Guerra sul Castellaz

Dopo il giusto tempo in vetta, sarà ora di proseguire. Continuiamo così lungo il classico sentiero che, scendendo dalla parte opposta rispetto a quella dalla quale siamo arrivati, permette di cambiare completamente visuale.

Moltissime sono le testimonianze della Grande Guerra
I resti della strada lastricata che saliva alla cima del Castellaz

Il Lagorai ci abbandona in favore del magnifico verde della Val Venegia e delle smeraldine montagne tutt’intorno. Non mancano le testimonianze della guerra anzi, sono davvero moltissime. Casematte, muretti a secco, trincee, gallerie, postazioni di artiglieria… Tutto questo incuriosirà moltissimi i piccini che, naturalmente, porranno mille domande.

A zig-zag si scende, a tratti anche molto ripidamente. Baita Segantini è ancora lontana e noi abbiamo la possibilità di indugiare, lasciando che il nostro sguardo possa fare il pieno di meraviglia: ci troviamo senz’altro in uno dei luoghi più belli del Trentino e delle Dolomiti.

Il sentiero scende a zig zag

Il Trekking del Cristo Pensante termina a Baita Segantini. Da dove poi di torna a Passo Rolle

Terminata la discesa dal Castellaz, ci troveremo in mezzo a prati meravigliosi: ora dobbiamo anche girare intorno al monte Costazza (m. 2290) prima di raggiungere la nostra meta, Baita Segantini. Ma attenzione ad un bivio: se proseguissimo verso destra, torneremmo rapidamente verso Capanna Cervino e Passo Rolle (indicazioni), ricongiungendoci all’itinerario dell’andata. Noi dobbiamo continuare a sinistra, verso appunto la segnalata Baita Segantini.

Dopo qualche saliscendi non impegnativo, il giro attorno al Costazza sarà quasi terminato. Passo dopo passo, sentiremo il tintinnare dei campanacci delle mucche e le Pale si faranno sempre più vicine. Segno inequivocabile che presto ci saremo guadagnati la nostra pausa e soprattutto un rigenerante pranzo!

Baita Segantini offre il panorama più bello sulle Pale di San Martino. si raggiunge in un’ora da Passo Rolle

Baita Segantini (m. 2200) ci appare in tutta la sua bellezza, bucolicamente adagiata sulle sponde del suo laghetto. Quale luogo migliore per fermarsi a gustare un picnic o un ottimo piatto tipico? Questo è uno dei luoghi più fotografati delle Dolomiti, un balcone panoramico privilegiato su cime d’immenso splendore.

Dopo giochi, relax, corse (di spazio ce n’è davvero tantissimo) e aver gettato anche qualche sasso nel laghetto, sarà tempo di rientrare. Ormai da Baita Segantini a Passo Rolle non troveremo più alcuna difficoltà: la forestale scende tranquilla, larga e poco pendente. E, per chi lo desiderasse (o fosse troppo stanco) è anche attivo un servizio navetta che riporta diretti a destinazione.

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