Le Tre Cime di Lavaredo sono il simbolo delle Dolomiti. Tutti le abbiamo viste, almeno una volta: dal vivo, in foto, in televisione… Sono forse tra le montagne più facilmente riconoscibili del pianeta! E ammirarle da vicino è anche molto semplice, pure alla portata delle famiglie con i bambini: oggi vi raccontiamo di come effettuare il giro attorno. Mediamente facile e senza alcuna difficoltà: l’incanto è però assicurato. Venite con noi!
Per arrivare al nostro punto di partenza, dovremo dapprima raggiungere il lago di Misurina (da Auronzo, da Cortina – via Passo Tre Croci – oppure da Dobbiaco e San Candido).
Da qui, ci incanaliamo sulla via che conduce dapprima al lago di Antorno e, poco dopo, al casello per il pedaggio (30 euro ad autovettura). Da qui la strada panoramica sale costantemente oltrepassando Malga Rin Bianco e pervenendo infine al Rifugio Auronzo, dove un parcheggio enorme ci attende.
Attenzione: bisogna arrivare presto la mattina (soprattutto in estate) per evitare la coda al casello. Se il posteggio si riempie, la strada d’accesso viene chiusa e si può arrivare solo con bus navetta (costo biglietto 8 euro a/r) oppure a piedi.
Indicazioni per navigatore Google Maps: Rifugio Auronzo
Le tariffe sono valide per una giornata. Se si pernotta in quota, saranno applicati supplementi direttamente al ritorno.
La strada per le Tre Cime apre indicativamente da metà maggio a fine ottobre (ma è suscettibile di variazione a seconda delle condizioni meteo).
Per informazioni: 0435 – 39.109
Una volta giunti al Rifugio Auronzo (m. 2320), saremo pronti per iniziare la nostra escursione odierna. Il giro attorno alle Tre Cime di Lavaredo può essere compiuto sia in senso orario che antiorario (come vi raccontiamo). In senso antiorario la fatica è minore, secondo noi, ma nulla osta a effettuarlo all’inverso.
Ci incamminiamo quindi sulla larghissima e pianeggiante forestale sotto alla parete sud delle Tre Cime, qui visibili proprio da sotto ma con un profilo assolutamente diverso da quello cui siamo abituati.
Se ci voltiamo, dietro di noi potremo notare gli aguzzi Cadini di Misurina (una bella meta per scoprirli è il Rifugio Fonda Savio) e il Rifugio Auronzo allontanarsi sempre più sino a divenire un puntino lontano.
Qui la fatica è assolutamente nulla: la via è pianeggiante e potrebbe essere percorsa anche col passeggino da trekking. In circa 25 minuti saremo già giunti alla Cappella degli Alpini (m. 2314) dove effettuare, in caso, una sosta fotografica. Ma la via è ancora molto lunga e dobbiamo quindi velocemente proseguire!
Grazie ad una curva, in fondo già vedremo il tetto del Rifugio Lavaredo (m. 2344) con, alle sue spalle, il Monte Paterno. Fino a qui il dislivello è praticamente nullo e fatica non se ne fa: chi volesse, può anche arrivare in passeggino (da trekking naturalmente) poiché il fondo anche ben si presta. Oltre però no: assolutamente zaino portabimbo.
Salutato il Rifugio Lavaredo, ora saremo pronti per iniziare a sforzarci un pochino: dobbiamo infatti guadagnare la Forcella Lavaredo, che già possiamo notare circa 100 metri più in alto. Vi sono due modi per giungerci: uno è seguendo la facile forestale 101 e l’altro la scorciatoia che taglia proprio il ghiaione.
Noi optiamo per la prima ipotesi e saliamo sempre dolcemente. Ignoriamo il bivio per il Rifugio Pian di Cengia e, in breve giungiamo quindi alla Forcella Lavaredo (m. 2454): è trascorsa un’oretta circa dalla partenza e di fatica se n’è fatta poca. Ma il panorama che ora ammiriamo è decisamente spettacolare!
Sì perché dalla Forcella Lavaredo possiamo già vedere le Tre Cime dalla classica angolazione che le ha rese note in tutto il mondo: una bellezza che lascia davvero senza parole.
Con un pochino di fatica (e solo su forestale) i più intrepidi potrebbero giungere sin qui con passeggino da trekking (anche se è meglio non spingersi oltre il Rifugio Lavaredo) e, se foste i genitori di bimbi particolarmente piccoli che non camminano (e non aveste lo zaino), potreste anche fermarvi qui, come fanno in molti.
Ma ora noi dobbiamo sicuramente proseguire per il Rifugio Locatelli: vi abbiamo già raccontato nel dettaglio l’escursione solo sino qui, ma oggi noi, una volta giunti, continueremo sino a compiere il classico percorso ad anello che ci ricondurrà al Rifugio Auronzo.
Quindi via! Proseguiamo, ora in discesa, sino al bel ristoro dal tettuccio rosso che già vediamo in fondo, pronto ad attenderci e a regalarci un momento di sosta rigenerante.
Camminiamo dunque in leggero declivio proprio sotto alla mole del Monte Paterno (m. 2744), regno degli amanti delle ferrate. Chissà!, magari un giorno ci arriveremo anche noi. Ma per ora, ci accontentiamo di effettuare il giro delle Tre Cime di Lavaredo che, siamo certi, ci darà enormi soddisfazioni.
In breve (circa 2 ore dal Rifugio Auronzo) saremo alla base della salitina che conduce al Rifugio Locatelli: meno di 10 minuti scarsi e anche lui sarò guadagnato.
Il Rifugio Locatelli (m. 2405) sorge in stupenda posizione sotto alla Torre di Toblin (m. 2617) e al Sasso di Sesto (m. 2354) ed è naturalmente, come immaginerete, super frequentatissimo. Nei mesi estivi è praticamente impossibile trovare un posto per mangiare: qualora foste intenzionati, meglio certamente prenotare.
Qui si incontrano gli escursionisti provenienti anche dalla Val Fiscalina, dal Rifugio Pian di Cengia e dal Comici; un crocevia importantissimo dell’escursionismo sulle Dolomiti. Chi fosse stanco, può certamente fermarsi e tornare indietro…. Ma noi invece proseguiamo con gioia e determinazione.
Ristendiamo dunque alla base della salita che abbiamo affrontato negli ultimi dieci minuti per arrivare al Rifugio Locatelli e, imboccando il sentiero 105, scendiamo in maniera piuttosto decisa in direzione Lange Alm, perdendo velocemente quota. Se sin qui abbiamo camminato su una larga forestale dal fondo quasi sempre levigato, ora è ben diverso: ci troviamo infatti su un classico sentiero di montagna.
In breve, guadagneremo il punto più basso di tutta la passeggiata, il Pian da Rin (m. 2190), un grazioso piccolo pianoro dove recuperare un po’ di forze prima dell’ascesa a Langalm. La salita sarà la più difficoltosa, senza dubbio, di tutta l’escursione: dobbiamo guadagnare quasi 200 metri e quindi… Gambe in spalla!
Il primo tratto è sicuramente il maggiormente impegnativo. La via è comunque larga e non vi sono pericoli. Tuttavia, come sempre in montagna, l’attenzione deve essere massima.
Una volta raggiunta l’ altitudine di 2250 metri, piò o meno si proseguirà a saliscendi. Non mancherà poi molto che, infine, vedremo all’orizzonte anche Langalm! Ed è passata circa un’ora e mezza dalla partenza dal Locatelli, procedendo molto piano e con tranquillità.
Langalm (m. 2245) è una baita molto carina decisamente diversa dai rifugi sinora incontrati (Auronzo, Lavaredo e Locatelli). Piccola, molto informale e in un’area veramente spettacolare: siamo proprio sotto alle Tre Cime, ma le vediamo da un’angolazione ancora diversa (la nostra preferita).
Noi ci fermiamo sempre qui a mangiare perché l’atmosfera è molto più intima e rilassata che altrove. Forse anche perché Langalm non è crocevia di molti sentieri e quindi è decisamente più tranquilla e spesso si trova posto anche senza prenotare (però è sempre meglio farlo, per sicurezza).
Dopo un ottimo tagliere, è tempo di proseguire: non manca ormai molto alla conclusione del giro delle Tre Cime… Ma ci fermeremo sicuramente tanto a fare fotografie perché, appena partiti, un piccolo laghetto glaciale sembra proprio esser stato messo lì per riflettere la stupenda mole delle Drei Zinnen: uno spettacolo incantevole.
Dopo aver percorso una parte di sentiero (circa 20 minuti), saluteremo definitivamente questa spettacolare visuale per portarci ormai verso il tratto finale che ci ricondurrà al Rifugio Auronzo.
Dobbiamo quindi arrivare alla Forcella Col de Medo (m. 2324): siamo ora con vista sul Monte Piana, uno degli avamposti più noti della Grande Guerra (e dove vi è un museo all’aperto che assolutamente sarebbe interessante visitare).
I Cadini di Misurina dinanzi a noi ci fanno capire che, ormai, non siamo lontani dal parcheggio. Li avevamo abbandonati alla Forcella Lavaredo e quindi, ora, si ripresentano per confermarci che manca davvero poco.
In un’oretta scarsa da Langalm il parcheggio comparirà dinanzi a noi senza quasi alcuna avvisaglia: il giro è ormai terminato e non resta che tornare alla nostra autovettura per prepararci ad una stupenda nuova avventura nella splendida Drei Zinnen Dolomites – Alta Pusteria.
Noi soggiorniamo sempre, in zona, a San Candido, la perla dell’Alta Pusteria – Drei Zinnen Dolomites e, più precisamente, allo splendido Sporthotel Tyrol Dolomites. Si trova nel pieno centro della cittadina ma in posizione tranquilla e riservata, con un meraviglioso ampio giardino.
Le camere sono splendide e molte hanno un affaccio strepitoso sul Monte Baranci, per svegliarsi con già lo stupore negli occhi. Poi si continua con una gustosissima colazione, pronti per andare alla scoperta dei luoghi più belli nei dintorni. Dopo un aperitivo, ci aspetta la cena, sempre perfetta e curata nei minimi dettagli.
Non manca ovviamente la sala ludica e il miniclub, ma anche il grande parco offre tanti giochi per trascorrere ore spensierate!
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