L’area del Buffaure, sopra Pozza di Fassa, è una di quelle che offre più varietà di sentieri tematici. Non a caso qui possiamo trovare il Regno del Salvan, il piccolo gnomo che accompagna alla scoperta di tutta la stupenda zona, con vista meravigliosa sul Catinaccio e sulle cime che sovrastano la Valle San Nicolò e Pozza stessa. Novità 2020 è il Sentiero Dimenticato, un percorso che conduce tra gli incantati boschi e permette di esplorare la zona che, dall’arrivo degli impianti, giunge sino a Baita Cuz. Regalandoci tanti pannelli didattici interattivi che ci faranno capire e comprendere com’era la geologia e il territorio tanti, tanti anni fa!
Arrivare al nostro punto di partenza è facilissimo. Si giunge infatti, da qualsiasi parte della Val di Fassa vi troviate, sino a Pozza: bisogna poi inoltrarsi nell’abitato, abbandonando quindi la statale che percorre da nord a sud tutto il territorio.
Seguiamo quindi la via principale sino alla Piaza de Sen Nicolò dove, sulla sinistra, già non potremo fare a meno di notare gli impianti. Parcheggiamo dunque: oltre il torrente l’area sosta è gratuita.
Indicazioni parcheggio Google Maps: Piaza de Sen Nicolò 4 – Pozza di Fassa
Una volta individuato il posteggio, saremo pronti per iniziare la nostra escursione odierna. Dirigiamoci subito al ticket office per acquistare il biglietto di risalita: le cabine ci porteranno, in meno di 10 minuti, sulla splendida area del Buffaure a circa 2040 metri.
Costi:
Una volta giunti a destinazione, non potremo fare a meno di ammirare il panorama, davvero molto bello: il Buffaure poi non è mai “preso d’assalto”, per cui riuscirete a trovare ampi spazi anche durante il periodo clou dell’estate.
Ma a noi interessa il Sentiero Dimenticato, novità estate 2020: come trovarlo quindi? Facilissimo: scesi dall’ovetto, dovremo dirigerci verso la pista da sci che sale verso Baita Cuz: ecco lì la nostra prima installazione!
Cos’abbiamo qui? Ma sembra di vedere minerali e sassi! E infatti è proprio così. Il Sentiero Dimenticato sul Buffaure infatti aiuta a capire come era la vita quassù, a oltre 2000 metri di quota, moltissimi anni fa. Milioni di anni fa.
Qui era tutto mare e le Dolomiti non erano altro che piccoli atolli che emergevano da acqua cristallina. Non è raro infatti trovare fossili, testimonianza inequivocabile che qui davvero un tempo la sabbia (poi tramutata in roccia) era lambita da onde.
Il Sentiero Dimenticato ci guida alla scoperta di tutto questo, permettendoci di capire una storia che è quasi, appunto “dimenticata“. Abbandoniamo quindi ben presto la forestale (che è la pista da sci che sale ripida a Baita Cuz) per inoltrarci nel bosco (le indicazioni sono sempre ben presenti).
Impariamo quindi la differenza tra le rocce chiare (che abbondano sulle Dolomiti) e quelle scure, di origine vulcanica (come la catena dei Monzoni). Un discorso a parte andrebbe fatto sulla Marmolada, la regina dei Monti Pallidi, composta principalmente da calcare anziché dolomia: sul nostro Sentiero Dimenticato naturalmente avremo modo di imparare la differenza.
Un’altra particolarità del Sentiero Dimenticato è che s’introduce anche nel Giardino Alpino, una zona che offre un grandissimo numero di piante e erbe officinali. Sin dalla fine del XVIII secolo infatti, si saliva sin quassù per coglierle, per preparare poi medicinali da utilizzare contro svariate malattie.
Quindi il nostro itinerario ci permette di entrare in contatto con questo profumato mondo ma anche di conoscere gli animali (grandi e piccoli) che lo popolano. Ammireremo quindi un gigantesco formicaio, pronti poi a continuare per scoprire cos’altro ci riserverà!
Proseguiamo poi con un fantastico colpo d’occhio sulle cime che sovrastano la Valle San Nicolò e con la scoscesa parete dove sale la ferrata “I fantastici Quattro” che, forse un giorno, magari potremo provare (quando naturalmente i bambini saranno adulti).
Il sentiero poi si biforca: si potrebbe continuare in piano e sbucare direttamente (nuovamente) sulla pista da sci che avevamo abbandonato qualche tempo prima. Qui scenderemmo per poi chiudere l’anello rientrando agli impianti.
Ma noi vogliamo effettuare il “giro lungo”, per cui saliamo facilmente sino a guadagnare il punto più alto di tutta la passeggiata, ossia i 2213 metri di Baita Cuz, ideale appoggio per le famiglie con i bambini.
Qui infatti è possibile consumare il pranzo e anche lasciare che i piccoli si divertano sui tanti giochi a disposizione. Una bella sosta che permetterà anche d’ammirare lo stupendo paesaggio e godersi il meritato riposo.
I più arditi potrebbero anche continuare a piedi sino ad arrivare al Rifugio El Zedron (m. 2354), altro punto panoramico spettacolare (e dove inizia la lunga traversata per raggiungere la Sella Brunech, il Sass de Adam e scendere così in Val Jumela).
Noi però oggi vogliamo stare tranquilli e ci godiamo un ottimo pranzo a base di specialità locali (come i canederli oppure il tris di assaggi) per poi essere in forma per continuare l’escursione.
Che però sarà tutta in discesa: la seconda parte infatti permette di ritornare al punto di partenza, non senza però aver imparato tutto ciò che occorre sapere su un altro elemento principe delle montagne: l’acqua.
Troveremo allora dei piccoli mulinelli e comprenderemo perché l’acqua sia così preziosa in montagna e come aiuti l’uomo a svolgere i suoi lavori. Insomma, alla fine del Sentiero Dimenticato possiamo certo dire che ne sapremo sicuramente di più sulle nostre amatissime Dolomiti!
E prima di rientrare nuovamente verso Pozza di Fassa, non perdetevi una sosta ai giochi disseminati sulla piana del Buffaure, uno più bello dell’altro… Compresa la zattera sul piccolo laghetto!
Noi siamo stati dall‘Hotel Andes di Vigo di Fassa, assolutamente comodissimo per spostarsi in tutta la valle, giacché in posizione super centrale. Si trova proprio accanto alla funivia Catinaccio che conduce a Ciampedie, quindi si possono raggiungere un sacco di sentieri strepitosi senza mai muovere la macchina.
L’attenzione alle famiglie è assolutamente massima. C’è naturalmente un ricco programma miniclub studiato sin nei minimi particolari per rendere ogni attimo davvero indimenticabile.
Il proprietario Guglielmo poi accompagna personalmente gli ospiti a scoprire le bellezze del territorio su sentieri spesso poco frequentati, affinché si possa godere di scorci spettacolari in totale relax. Per gli intolleranti poi, presenti menù ad hoc!
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