Siete mai stati in Valsesia? È una valle molto lunga che offre sia montagne basse (quasi colline) che alte cime, regalando quindi a qualsiasi tipo di appassionato l‘esperienza che desidera. In qualsiasi stagione: mentre le zone più alpine sono principalmente ideali da fruire in estate, quelle maggiormente basse si prestano ad escursioni praticamente tutto l’anno. Quindi oggi vi vogliamo segnalare un itinerario facile, adatto a tutti e percorribile quasi sempre… Anche se l’autunno, con il foliage, resta senz’altro uno dei momenti migliori!
Per arrivare al nostro punto di partenza, dovremo seguire le indicazioni che, da Borgosesia (centro principale della valle) conducono sino alla piccola frazione Agnona, dove troverete subito l’Associazione Alpini (con anche qualche posto auto).
Proseguite ancora per un centinaio di metri sino a trovare delle mura che racchiudono un piccolo parcheggio gratuito: entrate e sostate, pronti per iniziare la camminata.
Una volta posteggiata l’autovettura, dirigetevi nuovamente verso l’Associazione Alpini che avrete notato poco prima d’arrivare sulla destra: il Sentiero di Agnese parte proprio da lì, con il primo dei pannelli informativi disseminati lungo il percorso.
Ma chi è Agnese? Agnese è un’orsa che vive sul monte Fenera, vicino a Borgosesia. Conosce benissimo queste cime così come l’antico mondo dei pastori, che camminavano (e camminano) a passo sicuro tra alberi, boschi, sentieri e alpeggi: guiderà tutti alla scoperta delle sue attività, appunto grazie ai cartelli didattici e al libretto – assolutamente da avere – per poter godervi al meglio la passeggiata.
(La miniguida si può trovare, assolutamente gratuita, al Museo Carlo Conti di Borgosesia, proprio in centro. Vi consigliamo una visita perchè, oltre a trovare un sacco di informazioni utili sull’itinerario, scoprirete importanti reperti archeologici e parte della storia di questa deliziosa valle)
Dicevamo: si parte quindi proprio dal centro di Agnona e, inizialmente, si percorre la via principale asfaltata (Via Piemonte) in direzione Chiesa dell’Annunziata (dove, si dice, che il primo che riesce a scorgere la gigantesca immagine di San Cristoforo dipinta sulla facciata, avrà fortuna tutto il giorno). Qui potrete ammirare tutte le deliziose casette del paese nonché cimentarvi negli indovinelli proposti da Agnese, tutti ovviamente contestualizzati sul territorio.
Una volta superata la piccola basilica, ecco che abbandoneremo la strada per immetterci nel bosco, affrontando così una lieve salita (e salutando finalmente l’asfalto) che, in circa mezz’oretta, permetterà d’arrivare in cima alla collinetta che separa Agnona da Guardabosone.
Questo è senz’altro uno dei tratti più belli di tutto l’itinerario: difatti, in autunno, regala mille sfumature di colore… Nonché una quantità innumerevole di castagne! Se siete quindi appassionati cercatori e raccoglitori, qui troverete pane per i vostri denti… Oltre che far divertire i vostri bimbi!
L’ascesa è molto piacevole e tranquilla (con solo qualche tratto leggermente più sconnesso, affrontabile serenamente con un buon passeggino da trekking). Una volta giunti allo spartiacque (il Bocchetto di Guardabosone), troveremo un ex mulino che ci indica, proprio, che ora inizierà la nostra discesa.
Che è, anch’essa, decisamente gradevole: sempre immersi in un bosco davvero colorato e fresco (il che rende questa passeggiata ideale anche in estate), giungeremo al torrente e al vecchio mulino, da dove poi una brevissima erta ci condurrà sino al paesino di Guardabosone.
Guardabosone è uno dei comuni più piccoli del Vercellese: conta appena 335 abitanti ed è una vera chicca. Perdete un pochino di tempo a passeggiare tra le sue viuzze e scoprirete cortili, vicoli, affreschi… Nonché lo strepitoso panorama sulla valle.
Per chi desiderasse un percorso più breve, vi consigliamo di fermarvi qui a Guardabosone e gustarvi un ottimo pranzo (noi l’abbiamo fatto all’Osteria La Barrique) prima di rientrare. Così facendo, camminerete circa tre orette (un’ora e mezza ad arrivare e altrettanto per tornare) e, se in presenza di passeggino, possiamo certo affermare che non è male!
Se invece voleste cimentarvi nell’intero itinerario, allora dovrete necessariamente passeggiare per tutta Guardabosone sino alla Cappella di San Rocco dove una larga forestale inizia in discesa all’interno nuovamente del bosco.
Il declivio però non durerà molto: difatti qui si dovrà poi ricominciare a salire (un pochino più ripidamente dei tratti sinora affrontati) per poi terminare a San Rocco, dove una strada asfaltata ci segnalerà che manca ormai poco a Postua, ove il Sentiero di Agnese termina.
Prima però di scendere a Postua, sarete pervasi dall’effetto wow: infatti, appena il bosco si “ritira”, ecco il magnifico panorama sulla valle, che vi farà dimenticare ogni fatica.
Per tornare ad Agnona ci sono poi tre possibilità. La prima è, molto semplicemente, calcare il Sentiero di Agnese a ritroso e quindi sbucare al punto di partenza: tenete presente che avrete almeno altre due ore e mezza circa da affrontare. La seconda è (ma solo nei giorni feriali) servirsi del bus di linea (molto comodo), mentre la terza è utilizzare un itinerario escursionistico molto più difficile (che quindi sconsigliamo) ma che permetterebbe di effettuare un anello. Quest’ultima opzione valutatela soltanto se siete allenati ed esperti.
Se volete quindi scoprire la Valsesia con una passeggiata semplice ma d’effetto… Segnatevi il Sentiero di Agnese: siamo certi che vi conquisterà!
Vi abbiamo accennato poco fa al Museo Carlo Conti di Borgosesia, che però merita un discorso più approfondito. Dedicato a Carlo Conti quindi, scultore e Ispettore Onorario della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, vanta una pregevole collezione di reperti e manufatti risalenti dall’epoca preistorica sino a quella medioevale.
Il museo si prefigge l’obiettivo di essere completamente interattivo e dedicato quindi ai più piccini: qui tutto si può toccare e, attraverso giochi didattici, imparare tantissimo sulla storia e l’archeologia.
Una delle novità più recenti del Museo Carlo Conti è il progetto “Sentieri di Casa” che si inquadra in un contesto di ampio respiro per valorizzare l’ambiente e il territorio e avvicinarlo alle famiglie. Sono nati così diversi percorsi (tra cui il Sentiero di Agnese) fattibili da genitori e bambini: non solo escursionistici, ma anche urbani, proprio per promuovere ogni tipo d’attività possibile in zona.
Un’altra delle idee che il Museo Carlo Conti sta cercando di realizzare, è quella di unire più piccoli musei sparsi in Valsesia in una rete che si promuova vicendevolmente e abbia quindi la forza attrattiva di generare interesse nelle famiglie e negli appassionati, valorizzando così anche il territorio. Vi sono oltre 30 piccole realtà: speriamo possano realizzare questo progetto e dare vita a qualcosa di veramente innovativo e speciale!