Dolomiti

Il Sentiero delle Muse Fedaie e la meravigliosa Val Canali

La Val Canali, in Primiero, è uno dei luoghi più pittoreschi di tutto il territorio. Con le Pale sullo sfondo, verdi prati e boschi a perdita d’occhio, fa parte del Parco Naturale di Paneveggio che ne tutela la bellezza ambientale: oggi noi ci regaleremo un magnifico percorso, ideale per ammirarla in tutto il suo splendore. Da Villa Welsperg infatti cammineremo lungo il Sentiero delle Muse Fedaie, itinerario didattico con lo scopo di far conoscere la biodiversità, importantissima per la sopravvivenza del bosco e dei suoi abitanti, il migliore anche per lasciarsi affascinare dalle maestose montagne circostanti.

  • Località di partenza: Villa Welsperg in Val Canali
  • Parcheggio: alla località di partenza (grande, a pagamento)
  • Mezzi utilizzati: passeggino da trekking ma ultimo tratto solo zaino portabimbo (con passeggino è possibile rientrare senza completare il percorso)
  • Tempo medio: due ore circa (percorso ad anello)
  • Difficoltà: facile
  • Dislivello: 10 metri
  • Tipologia di percorso: sentiero pianeggiante senza dislivello

Perché Muse Fedaie?

Il sentiero si snoda in mezzo ad un paesaggio davvero spettacolare: boschi, prati… Ma se facciamo attenzione, potremo anche comprendere che questi sono luoghi, pur vicinissimi, sono molto differenti l’uno dall’altro.

Il percorso ci invita quindi a riflettere sulla biodiversità, così importante per la salvaguardia della flora e della fauna: ricchezza di paesaggi, di coltivazioni, di specie, di fiori… Un tutt’uno quindi assolutamente indispensabile affinché questi luoghi meravigliosi si mantengano sempre così speciali.

Le Muse entrano in gioco come elementi mitologici dell’antica Grecia, strettamente connesse agli elementi naturali (qui ovviamente numerosissimi). Fedaie invece deriva da feda che, nel dialetto locale significa pecora, come quelle da sempre presenti sui prati della Val Canali.

Il sentiero delle Muse Fedaie – Il percorso: Mnemosyne, Talia e Galatea

Villa Welsperg, la sede del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino, è il punto di partenza del nostro itinerario. All’angolo, ove si varca il cancello per addentrarsi nei giardini della villa, si trova anche il nostro punto di partenza, che costeggia la staccionata che delimita la proprietà (all’info point della villa si trova la cartina – gratuita – che consente, eventualmente, di visualizzare meglio l’itinerario e le sue stazioni).

Dopo aver passeggiato accanto alla costruzione, ci troveremo ad un bivio. Il Sentiero delle Muse Fedaie è infatti un otto e qui trova la sua intersezione: noi ora gireremo a destra mentre successivamente, una volta tornati a questo medesimo punto, per terminare la visita proseguiremo dritto.

Villa Welsperg, la casa del Parco
Verso il bivio del percorso

Ma iniziamo!
Dopo aver camminato accanto all’orto botanico e al fienile, ci dirigeremo a grandi passi verso gli alberi. I primi che incontreremo saranno gli abeti bianchi che circondano la prima installazione, dedicata a Mnemosyne dea greca della Memoria, figlia di Urano e Gea. Qui la presenza di una finestra di legno ci fa intuire che la natura, qui davvero meravigliosa, ha bisogno anche di essere contemplata in pace, senza fretta né velocità, per ricordarla sempre. Solo così si potrà entrare in completa sintonia con essa! E poi curiosità: in primavera qui i prati si riempiono di crochi bianchi, cibo gourmet per i caprioli (che non è raro avvistare).

Mnemosyne e la finestra sulle Pale

Si continua poi, di nuovo nell’ombreggiato e fresco boschetto, lungo il sentiero liscio e levigato sino ad arrivare alla seconda stazione, intitolata a Talia (musa mitologica figlia di Mnemosyne e Zeus) e contornata da stupendi abeti rossi (quelli che, nella foresta di Paneveggio, sono diventati famosi per aver dato vita ai violini Stradivari). I vetri variopinti ricordano i colori dei boschi: il verde dei prati e delle foglie (quante sfumature ce ne sono!) e il marrone del legno e della terra. Tutto si fonde sino a diventare tutt’uno con la natura.

Talia e i mille colori della natura
Il meraviglioso panorama sulle Pale

Galatea invece ci aspetta poco oltre: la ninfa del mare (figlia di Nereo e Doride) ci lascia vedere un branco di pecore di razza italiana, tra cui magari possiamo provare a riconoscere quella timida di Lamon, ancora allevata sulle Dolomiti con l’antico metodo della transumanza. Poco oltre un fienile: è ora di compiere una piccola deviazione… Ma non ce ne pentiremo!

Galatea e le pecore di razza italiana
Troveremo la pecora di Lamon?

Il percorso kneipp: Igea

Potremmo continuare lungo il percorso verso il laghetto Welsperg evitando di andare a vedere cosa cela la deviazione che ci viene proposta. Ma così facendo non scopriremmo l’angolo che maggiormente piacerà ai bimbi, ossia il percorso kneipp!

Il Sentiero delle Muse Fedaie infatti, pur essendo stato pensato per i ragazzi in età scolare, è ideale per i più piccini: la sua fruibilità anche in passeggino e la pendenza praticamente nulla, lo rendono adatto a chi desiderasse muovere i primi passetti nella natura.

Il percorso kneipp di Igea con vista sulle Pale

E niente di più divertente ci aspetta al di là della piccola collinetta: con magnifica vista sulle Pale di San Martino e il maestoso Sass Maor, le poco profonde vasche d’acqua fredda (alternate ad altre più tiepide) saranno l’attrazione più gettonata di tutta la giornata!

Dopo aver giustamente provato anche noi, potremo tranquillamente accomodarci su uno dei prati circostanti (e anche stendere la tovaglietta per un bel picnic) giacché la sosta qui sarà davvero lunga. Chi riuscirà a portare via di qui i bambini? Igea, dea della salute e dell’igiene, vigila: una scelta davvero azzeccatissima giacché sono note da tempo le proprietà benefiche e curative dell’idroterapia (Ps: portate un costumino oppure un cambio: lavaggio assicurato!)

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Il laghetto Welsperg: come nelle favole

Nonostante il deciso ostruzionismo dei più piccini, bisognerà continuare: tornati sui nostri passi sino alla stazione di Galatea, dovremo percorrere ancora pochi metri per arrivare alle rive del magnifico laghetto Welsperg. Se foste giunti sin qui col passeggino, dovrete continuare sino alla casetta – bar per guadagnarlo più agevolmente; qualora invece aveste camminato, una scorciatoia via attende più rapida e veloce.

Il lago, piccolo e davvero pittoresco, lascia subito intuire che ci troviamo dinanzi ad un luogo davvero bucolico. Sono molto quelli che pescano e non è raro incontrare rane e rospi intenti a saltellare. Attenti a non schiacciarli!

Lo stupendo laghetto Welsperg con le pale che si riflettono

Ma la vera meraviglia è poco oltre: camminate (in senso orario o antiorario, è indifferente) sino ad arrivare a vedere le Pale che si riflettono nelle acque color zaffiro e rimarrete sicuramente senza parole… Uno specchio naturale ove si riflettono le magnifiche cime, creando un quadro che nemmeno la fantasiosa mente del più bravo pittore sarebbe riuscito a produrre.

Indugiate: il paesaggio qui è davvero quanto di più bello si possa riuscire a immaginare e non potrà davvero uscire né dalla vostra mente, né dal vostro cuore. Una cartolina indelebile da ricordare vita natural durante.

Il laghetto Welsperg, uno dei luoghi più belli della Val Canali

Sentiero delle Muse Fedaie: dal laghetto Welsperg ai cavalli di legno

Al laghetto Welsperg si trova uno degli ingressi al Sentiero delle Muse Fedaie (gli altri sono – come abbiamo fatto noi a Villa Welsperg e all’incrocio con la strada per Chalet Piereni). Se aveste quindi trovato parcheggio qui, potrete iniziare il percorso senza alcun timore, in qualsiasi direzione desideriate.

L’itinerario continua quindi fiancheggiando la strada asfaltata (ma, ovviamente, lungo un tracciato appositamente dedicato) arrivando all’installazione delle Najadi, le ninfe che presiedono e controllano tutte le acque dolci. E tante sono le gocce d’acqua che è possibile vedere, grandi palle da toccare e dove guardare attraverso per vedere le meravigliose Pale…

L’installazione delle Najadi, ninfee delle acque
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Non mancherà molto che saremo nuovamente tornati al punto di partenza, Villa Welsperg. Vi ricordate che vi avevamo detto che l’itierario compiva un otto? Ebbene: ora camminiamo nuovamente di fianco alla staccionata che delimita il giardino della villa sino ad arrivare alla deviazione dove, la prima volta, avevamo voltato a destra.

Noi ora proseguiamo dritto, lasciandoci alle spalle il fienile e il giardino botanico. Ci addentriamo così tra alberi ad alto fusto che, per poco, ci celano la sempre meravigliosa vista sulle Pale. In breve però riguadagneremo i lussureggianti prati, pronti a incontrare e conoscere una nuova Musa Fedaia.

Il fienile al bivio, dopo Villa Welsperg

Ed è la volta di Gea, la dea primordiale e potenza divina: la Madre Terra, colei da cui tutto prende forma e che tutto nutre. E così non poteva che essere il momento di provare la coinvolgente esperienza del barefooting, ossia camminare a piedi nudi per cogliere le diversità dei terreni e dei materiali. Sassi, legnetti, muschio: liscio, ruvido, morbido oppure duro. Un insieme di sensazioni che sarà poi importante riferire, per capire cosa si è provato a sentirsi tutt’uno con la natura.

Gea, dea della terra
L’esperienza di barefooting all’installazione di Gea

Ormai siamo quasi arrivati alla fine del nostro percorso (o almeno della parte facile “passegginabile“) e Artemide, divinità della caccia e degli animali selvatici, della foresta e dei campi, è pronta a salutarci: non potevamo che incontrare dei cavalli, sui quali naturalmente si potrà salire. E chi infatti potrà trattenere i più piccini dal farlo? Con le Pale sullo sfondo, sembrerà loro di correre verso l’infinito, pronti a sfidare nani, gnomi, streghe e aguane.

I cavalli di Artemide

Sentiero delle Muse Fedaie: la fine del percorso e il rientro a villa Welsperg

In località Camp (m. 1080) quindi avviene il commiato: chi è arrivato sin qui col passeggino, dovrà necessariamente tornare al punto di partenza o camminando con prudenza a lato della carreggiata oppure a ritroso lungo la parte appena percorsa.

Il percorso continua sino alla località Camp
Il fienile in località Camp

Sì perché il percorso originale prevede di spostarsi al di là del torrente Canali e proseguire lungo le sue rive ma il sentiero è accidentato (nulla di complicato, eh) e quindi non adatto alle ruote del passeggino. Via libera invece a chi è giunto sin qui coi bimbi a piedi oppure con zaino.

Una volta varcato quindi il ponte ci si immetterà nel bosco e, con diversi saliscendi, si ritornerà al parcheggio che ci ha visti partire la mattina. Ma prima di andar via non si potrà non fare un salto a lambire le turchesi acque del Rio Canali che, proprio qui, formano un piccolo laghetto davvero incantevole.

Il percorso, non accessibile ai passeggini, continua lungo il Rio Canali
Il magnifico laghetto turchese nei pressi del parcheggio

 

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