La Valle Aurina è uno dei territori che abbiamo scoperto per ultimi ma che ci è entrato direttamente nel cuore. È infatti piena di escursioni facili per chi è alle prime armi con la montagna o chi desidera solo rilassarsi con la propria famiglia. Ma offre anche trekking più impegnativi, arrivando sino a quelli sui ghiacciai. Oggi vi proponiamo una camminata di media difficoltà: la fatica per raggiungere la meta sarà ampiamente ripagata dallo spettacolo di cui si godrà una volta giunti… Ecco a voi Rotalm e la Valle Rossa.
Per iniziare la nostra escursione dobbiamo raggiungere Casere, alla fine della Valle Aurina. Superati tutti i pittoreschi paesini, giungeremo al grande parcheggio a pagamento da dove partono tutti i sentieri. (Impossibile sbagliarsi, pioché vi è una sbarra che impedisce di proseguire)
Indicazioni parcheggio Google Maps: Associazione Turistica Vale Aurina – Kasern
Dopo aver spento il motore, saremo pronti per cominciare la passeggiata odierna. Dal posteggio guadagniamo subito la strada asfaltata ma non la seguiamo: noteremo infatti subito un cartello che ci indica la via per Rotalm, in direzione opposta.
Scenderemo leggermente di quota per attraversare il fiume sul ponte Rotbrucke e risaliremo dopo poco per guadagnare il vero e proprio inizio di percorso, dove si trova anche un pannello illustrativo che racconta la storia mineraria di Predoi e Casere.
Infatti, l’itinerario che ci conduce a Rotalm è anche molto interessante dal punto di vista storico: ci imbatteremo in antiche gallerie e condotti, ma anche in vecchi villaggi di cui ora non restano che le rovine.
È infatti denominato “Sentiero dei Minatori” e contrassegnato con il simbolo dell’incudine e del piccone: due tra gli attrezzi che servivano agli operai per estrarre i preziosi minerali.
Ma cominciamo!
La via, dopo qualche scalino, procede inizialmente molto larga e s’inerpica nel fresco bosco. Non abbiamo qui molte possibilità di lasciar spaziare il nostro sguardo, ma non preoccupatevi: in breve vedrete che bellezza.
Il nostro percorso si snoda tra alberi e prati: qua e là noteremo le deviazioni per raggiungere i siti estrattivi. Se in ascesa non ve la sentite di effettuare variazioni, tranquillamente potrete tenerli per il rientro. Successivamente poi, troveremo i resti delle costruzioni direttamente sulla strada.
In breve usciremo dalla foresta e il fondo muterà un pochino: da liscio e tranquillo, ecco che incorreremo nei primi sassi, che poi ci accompagneranno sino alla meta. Il paesaggio pian piano si apre, mostrandoci le bellezza delle malghe proprio sul versante della valle opposto al nostro.
Dopo un passaggio molto arioso, un paio di tornanti ci faranno alzare un pochino di quota e raggiungeremo finalmente l’accesso a delle antiche gallerie, nelle quali si può penetrare per qualche metro. Una gioia per i più piccini! Vi sono anche dei pannelli esplicativi che raccontano con precisione a cosa servivano e come venivano gestite.
D’ora in poi il terreno diviene sconnesso e quindi bisogna prestare un pochino d’attenzione in più. Ma ci stiamo addentrando però nell’antico mondo estrattivo di Casere, Predoi e della Valle Aurina in genere: poco oltre infatti, i resti di vecchissime baracche ci aspettano, come a mostrarci in che condizioni vivevano i minatori.
Il paesaggio è certamente bellissimo però quassù si abitava in qualsiasi stagione: freddo, caldo, neve… Per essere pronti a qualsiasi ora per entrare nel cunicoli e dare il cambio alle varie squadre.
Sono molto gli ingressi sbarrati (ovviamente per ragione di sicurezza) ma sarà interessante comprendere come tutta la montagna sotto i nostri piedi sia stata forata… Alcune gallerie arrivano direttamente sul fondovalle!
In mezzo a tutte queste “attrazioni” i nostri piccoli non si accorgeranno nemmeno di salire… E la pendenza, in alcuni punti, esige da noi un buon tributo di fatica. Ma loro, spensierati e interessati, correranno quasi per scoprire cosa c’è dopo.
L‘ultimo sito minerario lascia poi lo spazio ad una salita finale in mezzo a radure erbose e permette di raggiungere la Rotkreuz (m. 2064) con una vista davvero pazzesca sulla Valle Aurina proprio sotto di noi e sulle cime tutt’intorno. Ormai il peggio è alle spalle e possiamo tranquillamente goderci l’ultimo tratto in relax.
Il torrente Rotbach, che scorre alla nostra sinistra, ci accompagna in breve a raggiungere la nostra meta, Rotalm e la Valle Rossa. Ma ancora non sappiamo cosa ci aspetta… In scarsi 10 minuti però lo scopriremo e non potremo trattenere un oooooooh di meraviglia.
Tutta la salita angusta tra massi appuntiti e gallerie svanisce per regalarci un paesaggio spettacolare: una valle meravigliosa, completamente pianeggiante e con alte vette imbiancate al suo limitare. Il torrente in mezzo aggiunge ancor più fascino ad un quadro che avremmo potuto pensare reale solo nei nostri sogni più belli.
E Rotalm (m. 2116) sorge proprio all’inizio di questo luogo così magico, quasi sospesa nel tempo: questa è infatti una malga che sembra quasi appena uscita da un passato prossimo, dove tradizione e accoglienza la fanno da padrone.
Pochissimi posti, menù ridotto: tuttavia, ogni cosa che assaggerete vi parrà davvero deliziosa. Perché lo è! Provate il formaggio grigio, specialità locale della Valle Aurina: ne rimarrete entusiasti.
Potremo anche decidere però di stendere la nostra tovaglietta in uno degli immensi prati circostanti: lo spazio decisamente non manca. Sarà poi invero stupendo ammirare il torrente Rotbach anche da più vicino: acque limpidissime e… Freddissime!
Non fermatevi però solo a malga Rotalm: proseguite un pochettino nella pianeggiate Valle Rossa. Lo spettacolo offerto dalla natura è veramente incredibile. Se arriverete poi alla base della salita che continua verso il Rifugio Giogo Lungo (m. 2590), ossia ai ruderi della casera Innere Rotalm (m. 2150), voltatevi e lasciatevi ispirare.
Come dicevamo, si potrebbe proseguire sino al Rifugio Giogo Lungo ma, coi bambini, è un’escursione decisamente impegnativa sia per dislivello che per durata. Magari da rimandare a quando saranno un po’ più grandi: ci godiamo quindi la bellezza del luogo, il Pizzo Rosso (m. 3495) imbiancato e la pace che aleggia.
Una volta effettuato il giusto riposo, saremo poi pronti per rientrare a valle. Arrivati al ponticello iniziale, noteremo i cartelli che ci indicano il Sentiero della Salute: invece che giungere subito al parcheggio sulla via dell’andata, potremo effettuare una gradevole deviazione sino ad arrivare alla chiesetta di Santo Spirito, sempre meravigliosa.
La variante allunga l’escursione di circa mezz’ora/quaranta minuti ma è pressoché in piano. Certamente ne vale la pena: è un luogo davvero paradisiaco e certamente mistico.
Le soluzioni in Valle Aurina sono veramente infinite. Noi abbiamo soggiornato all’Hotel Alpin Royal di San Giovanni, comodissimo per partire alla scoperta di tutto il territorio e delle sue stupende passeggiate.
Camere luminose e grandi, area wellness con giardino, sala giochi e soprattutto una cucina veramente curata, ricercata e buonissima. Essendo direttamente sulla statale, ci si può spostare anche tranquillamente in autobus: la fermata è a 200 metri.
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Se invece cercate un’alternativa, allora una vacanza in maso è quello che fa per voi. Noi abbiamo alloggiato al magnifico Redenhof di Lappago, nella Valle di Selva dei Molini.
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