Sono davvero moltissimi i sentieri che da Compatsch conducono alla scoperta dell’Alpe di Siusi, l‘altipiano più grande d’Europa; oggi esploreremo la via che conduce sino al Rifugio Sanon percorrendo parte dello Steger Weg, godendo di vedute magnifiche sul Sassolungo e Sassopiatto, simboli di questa parte di Dolomiti, resi ancor più caratteristici dalla prima spruzzata di neve autunnale.
L’accesso all’Alpe di Siusi è regolamentato: dalle 9 alle 17 infatti non si può salire con mezzi propri (eccetto se muniti di permesso) ed è quindi necessario servirsi dei bus oppure della moderna ovovia azzurra che, da Siusi, consente di arrivare direttamente a Compatsch in circa 15 minuti.
Una volta arrivati a Compatsch ci si troverà subito dinanzi ad un panorama davvero stupendo! In lontananza, il Sassolungo e il Sassopiatto sembrano invitare gli escursionisti ad avvicinarsi il più possibile, mentre lo Sciliar cattura lo sguardo con la sua piatta mole. Da qui, scesi dall’ovovia, dobbiamo guadagnare il centro del piccolo paesino e quindi scendiamo lungo la strada asfaltata fino ad arrivare al centro informazioni, una graziosa casetta di legno ove, di fianco, troviamo il piazzale delle partenze delle gite in carrozza.
Già perché sull’Alpe di Siusi ci si può spostare, oltre che a piedi ed in bus, anche con caratteristici calessi trainati da uno o due cavalli: assolutamente un’esperienza bellissima, soprattutto per i più piccini! (Noi abbiamo provato il percorso sino a Laurin Hutte, ma le destinazioni sono moltissime, ed i prezzi chiaramente indicati ed affissi all’esterno del Centro Informazioni: sono “a corsa” e non “a persona”).
Siamo quindi pronti per iniziare un’altra emozionante avventura tra prati e pascoli, in mezzo ad un paesaggio che davvero non ha eguali altrove!
Superato il punto informazioni, all’altezza della rimessa dei mezzi di soccorso, prendiamo la deviazione per il sentiero intitolato a Hans e Paula Steger, leggende dello sci e pionieri della montagna; potremmo invero continuare tranquillamente sullo sterrato creato ad hoc per i trekker accanto alla via asfaltata, ma questa strada, serpeggiando direttamente in mezzo al verde, consente di ammirare un paesaggio ancor più incontaminato e sentire il profumo dei fiori e del bosco.
Imboccato quindi lo Steger Weg, pian piano si camminerà tra masi e pratir estando qualche metro più in basso della canonica strada poco distante che, comunque, riguadagneremo dopo circa venti minuti al primo dei numerosi bivi che incontreremo. Ci troviamo all’altezza dell’Hotel Steger Dellai che fu di proprietà proprio di Hans e Paula (ed ora della fondazione che porta il loro nome): ignoriamo la carrareccia asfaltata e saliamo verso la struttura, continuando poi seguendo la segnaletica.
Lo Steger Weg continua nel bosco lasciandoci cogliere, qua e là, stupendi scorci sulle montagne circostanti; dopo qualche saliscendi, finalmente usciremo dal bosco e, meraviglia, ecco il Sassolungo e il Sassopiatto salutarci in tutta la loro maestosa potenza! Ci troviamo all’altezza di Tuenehutte (m. 1950), deliziosa baita affacciata sui verdeggianti prati dell’Alpe di Siusi: per arrivarci, bisognerà effettuare una deviazione di un paio di minuti, ma ne varrà assolutamente la pena.
Dotata di un parco giochi, Tuenehutte è sicuramente un ottimo punto dove fare una bella tappa, gustando magari una delle specialità casalinghe (come i krapfen al papavero) o una fetta di torta prima di ripartire alla volta del Rifugio Sanon…mentre i bimbi si svagano, noi potremo rilassarci qualche minuto ammirando l’impagabile panorama comodamente seduti sulle lignee panche.
Ma è tempo già di ripartire!
Continuiamo in mezzo ai prati lungo lo Steger Weg e, qua e là, ecco comparire qualche fienile; proprio dopo averne incontrati due, ecco che la strada nuovamente si biforca: proseguendo dritto, raggiungeremmo Saltria (e l’imbocco della carrareccia per Laranzer Schwaige) mentre noi, voltando a sinistra, invece scenderemo a Ritsch Schwaige, congiungendoci così con la carreggiata asfaltata.
La discesa tra verdi pascoli dura davvero un’attimo: Ritsch Schwaige (m. 1875) infatti già ci aspetta ed anche qui si potrebbe certamente fare una sosta appetitosa; come nella maggior parte di tutti i ristori, è presente un angolo giochi dove i più piccini possono sgranchirsi le gambine e i più grandicelli spezzare la monotonia (per loro) della camminata. Mamma e papà invece avranno a disposizione tante diverse idee per uno spuntino od anche per un pranzo completo.
E da qui, ormai tornati sulla strada principale, dobbiamo tornare indietro per qualche decina di metri verso Compatsch (quindi in direzione opposta rispetto a quella tenuta sinora) sino a guadagnare il bivio per il Rifugio Sanon e l’Hotel Icaro: da qui presto deviamo nuovamente lungo il segnavia 6B e, sempre attraverso pascoli, in poco tempo saremo già quasi arrivati alla nostra meta, che possiamo già vedere da lontano.
Ed ecco che il Rifugio Sanon (m. 1885), raggiunto dopo un breve sentierino che si distacca dal principale, è ormai raggiunto! Qui si ha l’imbarazzo della scelta: i bimbi potranno svagarsi nel graziosissimo parco giochi mentre mamma e papà, seduti sull’ampia terrazza, potranno gustarsi il meritato pranzo con una vista davvero eccezionale sul Sassolungo e Sassopiatto: imperdibile la classica foto con le due montagne racchiuse nel cuore di legno! E se non si desiderasse approfittare della cucina della baita, prati a perdita d’occhio sono a disposizione per un picnic dal sapore autentico e dal panorama unico.
Dal Rifugio Sanon sono molte le escursioni che è possibile effettuare: non lontano ci sarebbe Malga Schgaguler Schwaige oppure, con una tempistica maggiore, Saltria, da dove poi poter continuare per moltissimi altri ristori, come il Rifugio Zallinger (m. 2037) o addirittura il Rifugio Molignon (m. 2054)…i sentieri dell’Alpe di Siusi sono praticamente tutti collegati fra loro e, con un buon allenamento, è possibile fare giri molto lunghi, panoramici e sicuramente appaganti.
Noi però, dopo una sosta rigenerante, non osiamo oltre: ritorniamo quindi verso Compatsch lungo la stessa via dell’andata, godendoci i meravigliosi paesaggi resi ancor più magici dalla prima neve ottobrina.
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