Rifugio Roda di Vael, coi bambini sul Catinaccio

La Val di Fassa è sempre meravigliosa: qualsiasi sentiero si decida di calcare, le meravigliose Dolomiti ci affascineranno. Oggi seguiremo un percorso ad anello con un panorama veramente superbo: raggiungeremo infatti il Rifugio Roda di Vael e la Baita Pederiva, nel gruppo del Catinaccio, tramite il Vial de le Feide, il “sentiero delle pecore”, partendo dal magnifico pianoro di Ciampiedie, per poi ritornarvi tramite l’”Alta via dei Fassani” (con opportuna deviazione).

  • Località di partenza: Ciampedie
  • Parcheggio: alla partenza della funivia Catinaccio, Vigo di Fassa (più soluzioni, a pagamento)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile)
  • Tempo medio: cinque ore e mezza circa (percorso ad anello)
  • Difficoltà: medio – difficile
  • Dislivello: 550 metri – Ciampedie m. 2000 – punto più alto (lungo il Vial de le Feide) m. 2350 – Rifugio Roda di Vael m. 2283 – punto più basso (sull’Alta Via dei Fassani) m. 1800
  • Tipologia di percorso: da Ciampedie subito in salita sino a raggiungere il punto più alto. Poi diversi saliscendi sino ad arrivare al Rifugio Roda di Vael. Dopo, discesa decisa sino alla Malga Vael, poi più tranquilla e infine risalita sino a Ciampedie

Rifugio Roda di Vael: si parte da Ciampedie e si imbocca il Sentiero delle Pecore dopo il Rifugio Negritella

Raggiunto il grazioso abitato di Vigo di Fassa, parcheggiamo la nostra autovettura in una delle soluzioni proposte (e contrassegnate dalla lettera P). Subito dopo,  possiamo salire sulla funivia “Catinaccio”, che in pochissimo ci condurrà ai 2000 metri di Ciampedie, verdissima piana ove sorgono svariati rifugi. Da qui il panorama è già spettacolare, e si può ammirare la famosissima Valle del Vajolet in tutto il suo splendore, oltre alle bellissime cime circostanti.

Eccoci a Ciampedie, pronti per iniziare la nostra escursione
La meravigliosa Valle del Vajolet, raggiungibile facilmente da Gardeccia

Dopo una doverosa sosta-foto, ci spostiamo verso il Rifugio Negritella: poco prima di raggiungerlo, noteremo sulla destra il sentiero 540, che arriva sino ai prati del Rifugio Gardeccia, facilmente percorribile anche con passeggino. Noi però dovremo continuare dritto e, poco oltre, ecco la biforcazione: non seguiremo la via che indica la nostra meta, ossia il Rifugio Roda di Vael, bensì quella contrassegnata come “sentiero pecore” in ripida salita.

Dapprima sotto la dolce frescura di pini e abeti, la mulattiera poi esce allo scoperto per mostrare la Baita Pra Martin (m. 2096), dove rimarremo estasiati dal magnifico paesaggio. Dinanzi a noi, ecco la parte terminale della Val di Fassa, col Gruppo del Sella e l’inconfondibile Piz Boè (m. 3162), e il vicinissimo ed incombente Larsech.

Dovremo oltrepassare il Rifugio Negritella, poco dopo la partenza
Ecco la deviazione per il Sentiero Pecore: saliamo e abbandoniamo Ciampedie
Baita Prà Martin, nostra primissima tappa dopo 20 minuti

Il “Vial de le feide” verso il Rifugio Roda di Vael dura circa 3 ore con un dislivello di 350 metri. Non si può fare in passeggino

Non manca la Marmolada (m. 3342), e il gruppo del San Pellegrino proprio attaccato, mentre di fronte a noi, che fanno capolino oltre le cime degli alberi, le guglie del massiccio del Catinaccio… Un luogo bellissimo, dove si potrebbe già quasi rimanere.

Il panorama da Baita Prà Martin è davvero spettacolare e vale una sosta
Si sale in maniera faticosa, ma immersi in un panorama eccezionale

Ma la strada è ancora lunga. Dopo ancora un po’ di ascesa, a volte più dolce ma spesso un po’ meno, giungeremo a quota 2333 metri, la più alta del nostro itinerario odierno. E finalmente ci lasceremo la parte più impegnativa alle spalle per iniziare quella più appagante, sia dal punto di vista paesaggistico che escursionistico.

E così, non affronteremo più salite ripide, ma dolci saliscendi. Dopo il cartello indicante Vajolet (certamente per esperti) arriveremo, transitando anche su qualche sfasciume, sino all’incontro col sentiero 541 che arriva dal Passo delle Zigolade (m. 2550), dal quale vedremo i trekker scendere dal ghiaoine in fila indiana, come formichine.

Il Sentiero delle Pecore è il trekking più spettacolare da Ciampedie al Rifugio Roda di Vael. Non è esposto né impegnativo

Trascorse due orette abbondanti, finalmente la località Pael (m. 2330) sarà nostra e la segnaletica ci indica che ormai siamo vicini. Solo mezz’ora ci separa dalla nostra meta, il Rifugio Roda di Vael (che sarà sempre stata visibile lungo il percorso, come un puntino), e saranno i trenta minuti più belli di tutti!

Un ambiente davvero spettacolare
Eccoci: dalla parte opposta della vallata, il Rifugio Roda di Vael
L’incontro col sentiero che giunge dal Passo delle Zigolade

Il panorama infatti si apre ancora e avremo le Pale Rabbiose (m. 2540), sotto le quali siamo appena transitati, la Marmolada (m. 3342) con la sua inconfondibile forma e col suo ghiacciaio luccicante, il gruppo di Cima Uomo (m. 3003), che fa da cornice meravigliosa alle montagne del San Pellegrino (m. 1918).

Spunta anche il Gruppo delle Pale di San Martino, col Cimon de la Pala (m. 3129) e la più alta, ma meno conosciuta, Cima della Vezzana (m. 3192), delizia della Val Venegia. Infine la piramide del Piz Boè (m. 3162), conosciuto come il più facile tremila delle Dolomiti, che avevamo abbandonato prima, nascosta dal costone.

Il nostro sentiero è sempre molto ben segnalato
Il panorama sulla Val di Fassa è veramente grandioso

Il Rifugio Roda di Vael sorge ai piedi del Catinaccio. Come la Baita Pederiva proprio accanto

Finalmente però Rifugio Roda di Vael (m. 2283) è conquistato!
I nostri bimbi potranno riposarsi un pochino e sgranchirsi le gambette. Ci sono panche, dove ci si potrà anche sedere per gustare uno dei buonissimi piatti tipici, oppure consumare qualcosa al sacco accomodandosi in un prato. Sebbene lo spazio sia molto, i più piccini andranno controllati, perché c’è, poco più sotto, una piccola parte esposta.

Ecco che finalmente il Rifugio Roda di Vael compare a noi!
Il Rifugio Roda di Vael è crocevia di moltissimi sentieri

Poco sotto, anche la Baita Pederiva (m.. 2280), fa bella mostra di sé: si può tranquillamente optare per uno o per l’altro ristoro indifferentemente… Il panorama è il medesimo e quindi anche lo strabiliante spettacolo.

Da qui si potrebbero intraprendere numerose escursioni bellissime: la più facile condurrebbe ai Rifugio Paolina e al Rifugio Fronza alle Coronelle, passando dal celeberrimo monumento a T. Christomannos, ideatore della grande strada delle Dolomiti.  Altre invece, ben più faticose e non certo adatte ai bambini, farebbero scoprire parti del Catinaccio molto meno frequentate ed inusuali.

Poco sotto, anche la Baita Pederiva
Dal Rifugio Roda di Vael si dipartono infiniti sentieri

Da Rifugio Roda di Vael si torna a Ciampedie seguendo l’Alta Via dei Fassani, passando per Malga Vael

Noi però dobbiamo tornare verso Ciampedie: ci serviremo quindi del sentiero 545 denominato”Alta via dei Fassani” che, in iniziale ripidissima discesa, ci porta sino al al bellissimo pianoro erboso di Mandra de Vael (m. 2105).

Si scende poi ripidamente verso Malga Vael
A Mandra de Vael si trovano sempre tantissimi animali

In questa spettacolare radura si potrà anche fare qualche incontro ravvicinato con mucche, spesso presenti, oppure anche (drizzando le orecchie) anche con le simpatiche marmotte!

Dopo un ultimo colpo d’occhio sulla maestosa Roda di Vael (m. 2806), ci si addentra ormai nel bosco (si potrebbe anche fare anche una deviazione alla Malga Vael per acquistare formaggi e salumi) in leggera discesa, camminando tra pini e abeti, in compagnia di un profumatissimo sottobosco.

A Malga Vael abbiamo già perso parecchia quota
Ora dobbiamo solo continuare tranquilli verso Ciampedie

L’Alta Via dei Fassa è stata deviata a causa di una frana e, ora, passa un po’ più in basso. Si aggiungono 200 metri di dislivello

L’Alta Via dei Fassani era, sino a qualche anno fa, praticamente pianeggiante ma, a causa di una frana, l’originario percorso è stato deviato. L’itinerario attuale passa quindi un po’ più in basso, costringendo l’escursionista ad uno sforzo ulteriore, giacché si perde quota (sino a circa 1800 metri) per poi riguadagnarla per arrivare ai 2000 metri di Ciampedie.

Così, trascorsa una abbondante oretta e mezza, si riguadagnerà il Rifugio Nigritella (m. 1986), sbucando da quel sentiero che, a sinistra, avevamo lasciato all’inizio per salire su quello ripido verso la Baita Pra Martin. Ancora pochi passi e i verdi prati ci faranno intuire che siamo ormai in prossimità della funivia, che riprenderemo per tornare a valle.

A Malga Vael si possono acquistare parecchi prodotti tipici
Si torna poi verso Ciampedie

Informazioni utili e consigli per l’escursione al Rifugio Roda di Vael

  • Per prezzi e orari della funivia Catinaccio: www.catinacciodolomiti.it (18 euro adulti – previste riduzioni per i bambini e ticket combinati)
  • Parcheggio: le aree soste più prossime agli impianti sono a pagamento (indicativamente 5/8 euro al giorno). Nei periodi di alta stagione, vengono allestiti posteggi fuori Vigo (gratuiti) e una navetta fa la spola con la funivia. I parcheggiatori saranno comunque ben visibili e vi aiuteranno a trovare una soluzione adeguata alle vostre esigenze
  • Rifugio Roda di Vael: www.rodadivael.it – tel. 0462 764450 / 0462 763548 – cell. 335 675 03 25 – info@rodadivael.it generalmente aperto da giugno a ottobre (verificare)
  • Baita Pederiva: www.baitapederiva.com – cell. 333 93 98 290 – info@baitapederiva.commarinsvael@hotmail.it
  • Dove dormire a Vigo di Fassa: noi siamo stati al Family Hotel La Grotta, struttura meravigliosa a pochissimi passi dalla funivia Catinaccio. Con spettacolari camere a tema, è l’ideale per i più piccini, che ne rimarranno entusiasti. Miniclub organizzatissimo è il fiore all’occhiello, così come la variegata e ottima cucina. Un indirizzo da segnare assolutamente!
Il Family Hotel La Grotta e le sue stupende camere a tema
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