Le Dolomiti di Sesto sono una meraviglia della natura. Non bastano le Tre Cime, monumento roccioso che tutto il mondo ci invidia: c’è anche molto altro, come il Paterno, la Croda dei Toni, i Tre Scarperi, il Monte Mattina… Tutte vette che, solo a guardarle, viene quasi da piangere per la commozione! Oggi vi vogliamo accompagnare in un giro lungo e anche faticoso, ma che siamo certi potrete apprezzare per il suo immenso fascino: sembra di trovarsi dentro una cartolina e non dimenticherete mai i suoi paesaggi. Venite con noi al Rifugio Pian di Cengia, “circumnavigando” il Monte Paterno: non ve ne pentirete.
- Località di partenza: Rifugio Auronzo
- Parcheggio: alla località di partenza (enorme, gratuito) – a pagamento la strada per salire: 30 euro ad autovettura
- Indicazioni parcheggio Google Maps: Rifugio Auronzo
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking non possibile)
- Tempo medio: sei ore circa (percorso ad anello)
- Difficoltà: difficile
- Dislivello: 900 metri – Rifugio Auronzo m. 2320 – Rifugio Pian di Cengia m. 2528 – punto più basso m. 2229
- Tipologia di percorso: forestale pianeggiante sino al Rifugio Lavaredo e poi in salita sino a Forcella Lavaredo. In discesa poi sino al Rifugio Locatelli (con ascesa finale). Da qui sentiero perlopiù pianeggiante si ghiaione sino alla base della salita per la forcella Pian di Cengia e poi ripidissima ascesa. In seguito, falsopiano sino al Rifugio Pian di Cengia. Successivamente discesa e infine risalita per tornare al Rifugio Lavaredo. Pianeggiante il rientro al Rifugio Auronzo
Rifugio Pian di Cengia: come arrivare, da dove partire e dove parcheggiare
Per arrivare al nostro punto di partenza, dovremo dapprima raggiungere il lago di Misurina (da Auronzo, da Cortina – via Passo Tre Croci – oppure da Dobbiaco e San Candido).
Da qui, ci incanaliamo sulla via che conduce dapprima al lago di Antorno e, poco dopo, al casello per il pedaggio (30 euro ad autovettura). Da qui la strada panoramica sale costantemente oltrepassando Malga Rin Bianco e pervenendo infine al Rifugio Auronzo, dove un parcheggio enorme ci attende.
Attenzione: bisogna arrivare presto la mattina (soprattutto in estate) per evitare la coda al casello. Se il posteggio si riempie, la strada d’accesso viene chiusa e si può arrivare solo con bus navetta (costo biglietto 8 euro a/r) oppure a piedi.
Indicazioni per navigatore Google Maps: Rifugio Auronzo
Per arrivare al Rifugio Pian di Cengia, si parte dal Rifugio Auronzo, cui si arriva con strada a pagamento (30 euro)
Una volta raggiunto il Rifugio Auronzo (m. 2320), saremo pronti per partire per questo lungo ma splendido itinerario. Partiamo dunque seguendo la larghissima forestale 101 che, praticamente pianeggiante, in circa 35 minuti ci conduce assai facilmente al Rifugio Lavaredo (m. 2340).
Lungo la via non perdetevi la visita alla Cappella degli Alpini né la bellezza dei Cadini di Misurina che spuntano, come tante seghette, guardando l’orizzonte verso sud. Un vero spettacolo naturale!
Al Rifugio Lavaredo è assolutamente doverosa una sosta: qui è finita la parte facile, d’ora in poi bisognerà mettere in conto una buona dose di fatica.
Per raggiungere il Rifugio Pian di Cengia sono possibili 2 itinerari: il 101 e il 104. Che girano intorno al Monte Paterno
E ce ne accorgiamo subito: si inizia infatti a salire per raggiungere la Forcella Lavaredo. Ma, poco dopo la partenza, ecco che notiamo le indicazioni per il Rifugio Pian di Cengia (segnavia 104): dobbiamo ignorarle.
Sì perché noi effettueremo il giro del Monte Paterno in senso orario, quindi raggiungendo il Rifugio Pian di Cengia passando per il Rifugio Locatelli. Dal nostro punto di vista, si fa decisamente molta meno fatica!
E quindi, superata la deviazione, proseguiamo spediti verso la Forcella Lavaredo (m. 2454): qui già possiamo avere la classica visuale sulle Tre Cime, che tutto il mondo ci invidia.
L’itinerario più facile per il Rifugio Pian di Cengia è il 101 + 104, passando prima dal Rifugio Locatelli
Naturalmente qui è doveroso indugiare poiché la bellezza del luogo veramente merita. Ma è solo un primo assaggio di ciò che ci attende durante questa meravigliosa giornata di esplorazione.
E quindi conti uniamo facilmente verso il Rifugio Locatelli, che già scorgiamo in fondo: un puntino dal tetto rosso! Si scende quindi leggermente lungo l’ancora molto ampia forestale (qua e là un pochino dissestata).
Arrivati sotto il Rifugio Locatelli (m. 2405), ci attende una brevissima ma intensa salita. In pochissimo però anche questa tappa è conquistata e qui non ci si può esimere dalle fotografie di rito. Una meraviglia assoluta! Uno dei luoghi che, una volta nella vita, va visto senz’ombra di dubbio.
Per arrivare al Rifugio Pian di Cengia servono almeno 3 ore e non si può usare il passeggino
Da qui si potrebbe proseguire per effettuare il classico giro delle Tre Cime di Lavaredo, scendendo verso Langalm e poi risalendo per terminare al Rifugio Auronzo. Ma a noi stavolta non interessa: continuiamo sul segnavia 101 (ora un piccolo sentierino) che scende leggermente verso gli splendidi laghi dei Piani.
Inizia un tratto che definire meraviglioso è riduttivo: i laghetti splendono come zaffiri e intorno a noi il roccioso mondo delle Dolomiti di Sesto è veramente pazzesco. Diversi saliscendi non ci affaticano tanto è lo spettacolo cui assistiamo!
Abbandonati i laghi, inizia un buon pezzetto su ghiaione: è abbastanza largo, per cui anche chi soffre di vertigini (come noi) riuscirà ad affrontarlo abbastanza agevolmente.
Il dislivello è di soli 300 metri. Ma con tutti i saliscendi, si arriva a poco meno di 1000 metri
Dopo un meraviglioso colpo d’occhio su un ultimo lago, che sembra quasi lasciato lì da una mano divina per rendere il panorama ancor più bello, dobbiamo affrontare il momento più faticoso dell’intero itinerario: la salita alla Forcella Pian di Cengia.
Ci troviamo leggermente più in basso del Rifugio Locatelli, nostra precedente tappa. Ora però è necessario risalire il “canalone” che pare proprio verticale: la forcella infatti si trova circa 200 metro più in alto… E si scorgono anche le sagome di chi già ce l’ha fatta!
Quindi gambe in spalla: bisogna guadagnarsi il pranzo dopotutto, no? La fatica qui è veramente tanta. La pendenza decisamente impegnativa: ci si fermerà molto spesso a tirare il fiato. Nulla di pericoloso naturalmente, ma l’attenzione comunque deve essere massima, soprattutto coi bambini.
Il tratto più impegnativo è la salita alla Forcella Pian di Cengia dal Rifugio Locatelli
Nonostante “da giù” sembri che il termine dell’ascesa sia lontanissimo, in non più di quaranta minuti l’impresa sarà compiuta. Una volta giunti alla Forcella Pian di Cengia (m. 2522) non potremo che esclamare un “woooowww” di stupore e meraviglia. Questo panorama non può che ammaliarci.
E ormai manca veramente pochissimo pure alla meta: non più di 15 minuti infatti ci separano dal Rifugio Pian di Cengia che, però, è ancora celato alla nostra vista. Ma la via ora si fa più ampia e agevole: solo un ultimo sforzo e potremo dirci soddisfatti.
Infatti, dopo nemmeno un quarto d’ora praticamente pianeggiante, ecco che spunta l’inconfondibile sagoma di una casetta: ce l’abbiamo fatta, l’impresa è stata portata a termine!
Il Rifugio Pian di Cengia si trova nel cuore delle Dolomiti di Sesto, a oltre 2500 metri
Il Rifugio Pian di Cengia (m. 2528) è senza dubbio uno dei più belli delle Dolomiti. Se vi piacciono i paesaggi rocciosi, i pinnacoli, gli svettanti campanili, allora questo è senz’altro il luogo che fa per voi. Una meraviglia che toglie il fiato.
Il ristoro è molto piccolino e per mangiare (soprattutto nel momenti di grande affluenza) potreste dover aspettare un pochino. Ma nulla avrà più sapore di un ottimo piatto conquistato con così tanta fatica e sudore della fronte!
Da qui si potrebbe partire per la traversata sino al Rifugio Comici e poi al Rifugio Carducci. Un itinerario incredibile, ma sicuramente da pianificare su più giorni, soprattutto coi bambini.
Il rientro dal Rifugio Pian di Cengia permette di effettuare il giro del Monte Paterno
Noi, arrivati sin qui, poi dobbiamo pure tornare indietro e la via non è affatto breve. Se per giungerci, abbiamo impiegato almeno 3 ore, tante ce ne mancano per rientrare al Rifugio Auronzo, dove ci attende la nostra autovettura.
Quindi, dopo il doveroso e meritatissimo relax, dovremo nuovamente inforcare il nostro zaino per rimetterci in marcia. Ma, come anticipato all’inizio, non lo faremo stessa via: effettueremo infatti il giro del Monte Paterno, sbucando poco sopra il Rifugio Lavaredo, dove la mattina abbiamo ignorato le indicazioni.
Si rientra quindi per un breve tratto sul sentiero appena percorso: è necessario infatti riportarci alla Forcella Pian di Cengia. Da qui ovviamente non scenderemo lungo il sentiero 101 calcato all’andata, ma transiteremo sulla larga mulattiera 104 che parte in discesa.
Lungo il segnavia 104 di rientro al Rifugio Lavaredo, si incontra il meraviglioso lago di Cengia
Qui piano piano perderemo quota immersi in un mondo che definire incredibile è riduttivo. La bellezza di ciò che riusciamo a scorgere è qualcosa che entra dritta nel cuore per non uscirne più.
La pendenza non è particolarmente impegnativa… Ma ci viene da dire: menomale che siamo in discesa! Poiché in salita sarebbe stata veramente eterna, decisamente faticosa.
Ad un certo punto (non ce ne accorgeremo se non dal mutato aspetto dei cartelli) ripasseremo in territorio veneto, che non abbandoneremo più sino al Rifugio Auronzo. E, poco dopo, le Dolomiti Bellunesi ci regaleranno un luogo decisamente pazzesco: il lago di Cengia (m. 2324).
Il punto più basso della passeggiata si trova dopo il lago di Cengia a 2229 metri
Iniziamo a vederlo già mentre si cammina a zig zag per guadagnarlo. Si intuisce sicuramente la sua bellezza ma, una volta raggiuntolo, la realtà supera la fantasia: riposarsi sulla panchina che lo domina, senz’altro è una delle cose da fare almeno una volta nella vita.
Da qui si scende ancora sino a raggiungere l‘altitudine minima della nostra passeggiata: 2229 metri. Il declivio è stato veramente lunghissimo dal Rifugio Pian di Cengia e ora bisogna nuovamente salire per ritornare al Rifugio Lavaredo.
Dinanzi a noi vediamo, più o meno, il nostro punto d’arrivo: dovremo alzarci di circa 150 metri di quota. Ci impiegheremo circa 30/40 minuti ma, una volta giunti, potremo finalmente dire d’avercela fatta.
Il giro circolare attorno al Monte Paterno (con tappa al Rifugio Pian di Cengia) dura almeno 6 ore
E quindi iniziamo! Piano piano, con una discreta fatica (viste anche le almeno 5 ore di cammino alle spalle) risaliremo l’ultimo tratto di sentiero. La pendenza non è mai impegnativa, ma come ultimissimo pezzetto beh… Mette alla prova!
Ma alla fine, quando finalmente vedremo comparire un pittoresco laghetto… Saremo arrivati! Ascesa terminata: ormai manca solo un breve pezzetto sino al Rifugio Lavaredo, tutto in discesa però.
Come anticipato, sbucheremo proprio al bivio che abbiamo ignorato la mattina: secondo noi, effettuando il giro così, si fa molta meno fatica. La salita è meno lunga e impegnativa e si affronta l’unico tratto impervio (la Forcella Pian di Cengia) “in sicurezza“, poiché in discesa si rischierebbe di scivolare, dato il fondo sdrucciolevole.
Una volta guadagnato il Rifugio Lavaredo, in mezz’oretta si sarà di nuovo al Rifugio Auronzo, pronti per recuperare la macchina e tornare al proprio hotel/maso/casa. Con nel cuore un itinerario che sarà difficilissimo da dimenticare!
Giro del Monte Paterno e Rifugio Pian di Cengia: orari d’apertura, contatti e informazioni utili
Orari di apertura del Rifugio Pian di Cengia
- Il Rifugio Pian di Cengia è aperto da metà giugno a inizio ottobre (da verificare)
- sito internet: https://www.rifugiopiandicengia.it
- email: info@buellelejoch.it
- telefono: 337 – 45.15.17
Orari di apertura del Rifugio Auronzo
- il Rifugio Auronzo è aperto dal 20 giugno a fine settembre (da verificare)
- sito internet: www.rifugioauronzo.it
- email: info@rifugioauronzo.it
- telefono: 0435 – 994.54
Orari di apertura del Rifugio Lavaredo
- Il Rifugio Lavaredo è aperto da metà giugno al 20 settembre (da verificare)
- sito internet: www.rifugiolavaredo.com
- email: rifugiolavaredo@hotmail.it
- telefono: 349 – 60.28.675
Orari di apertura del Rifugio Locatelli
- il Rifugio Locatelli è aperto da fine giugno a fine settembre (da verificare)
- sito internet: www.dreizinnenhuette.com
- email: dreizinnenhuette@rolmail.net oppure rifugio-locatelli@rolmail.net
- telefono: 0474 – 972.002
Altre idee interessanti: