La Val di Fassa, splendido territorio delle Dolomiti del Trentino, offre sempre sentieri splendidi dai panorami impareggiabili. E decisamente ideali per passeggiate in famiglia! Oggi ne scopriremo uno un po’ più faticoso ma eccezionale: dopo aver percorso la Valle San Nicolò, saliremo sino a raggiungere il Rifugio Passo San Nicolò, situato sull’omonima sella, all’ombra dell’appuntito Col Ombert. Pronti a venire con noi?
Per arrivare al nostro punto di partenza dovremo dapprima raggiungere la deliziosa cittadina di Pozza di Fassa e poi seguire le indicazioni per il Camping Vidor.
Ma senza raggiungerlo: infatti, poco prima sulla sinistra, ecco comparire grande l’area sosta: parcheggiamo quindi e spegniamo il motore, pronti per iniziare la passeggiata.
Indicazioni parcheggio Google Maps: Strada de Meida
Per cominciare la nostra escursione è necessario servirsi del bus navetta che, dal posteggio, conduce sino in località Sauch – Mezzaselva (qui prezzi e orari: www.fassa.com). Potremmo anche farla a piedi, ma arriveremmo già stanchi alla partenza (e dovremmo aggiungere un’ora abbondante)
Giunti a Sauch – Mezzaselva rimarremo incantati: di fronte a noi l’anfiteatro dei Monzoni con anche il conico Col Ombert che sembra quasi voler far la guardia ai verdi prati sottostanti.
E poi tantissimi fienili e casette: qui in Valle San Nicolò sembra davvero di trovarsi all’interno di una fiaba, tanto è bucolico il panorama! Noi camminiamo facilmente sulla bella strada asfaltata che, in questo primo tratto, è molto dolce e poco pendente.
Voltandoci ad ammirare il Catinaccio che chiude l’orizzonte, pian piano giungeremo a Baita Ciampiè (m. 1826) immersa in verdeggianti radure. Qui inizia lo sterrato, comunque regalandoci ancora una pendenza modesta, anche se certamente maggiormente impegnativa rispetto a quella testata sin qui.
Comincia dunque il rettilineo che, in breve, ci condurrà il limitare dei prati della Valle San Nicolò, introducendoci nel fresco boschetto dove, alla fine, ci troveremo in prossimità della località Ciamp. Saremo già giunti quindi idealmente nella seconda parte del territorio, dove gli smeraldini pascoli ci condurrebbero dritti dritti alla Baita alle Cascate, ristoro prediletto dalle famiglie con i bambini e passeggino.
Ma non raggiungeremo però quest’ambita (ma molto facile) meta. No! Oggi infatti tentiamo un’ascesa ben più ardua e, poco prima di vedere la bella costruzione salutarci, dovremo voltare verso sinistra: si stacca infatti il nostro sentiero 608 che, in buona pendenza, s’inoltre nel bosco.
Quest’itinerario (denominato Pociace) sostituisce vecchio che saliva proprio da dietro la Baita alle Cascate ma spesso interessato da alcune piccole franette che ne minavano la completa sicurezza. Era anche molto più ripido, per cui decisamente più faticoso…
Non che questo sia esattamente poco pendente, però almeno transita nel bosco regalando un po’ di frescura durante la fatica dell’ascesa. Che certamente non è poca: dopo aver superato il primo pezzettino, quasi pianeggiante, ecco che in località Roisc dal Giaf (m. 2010) la via inizierà ad arrampicarsi per il costone della montagna, ripida e a tornanti.
Dal momento che Pociace è un sentiero di recente inaugurazione, è stato pensato per serpeggiare regalando tratti di ripresa fiato. Però il dislivello da superare c’è ed è di circa 300 metri: tra un zig zag e l’altro, la quota aumenterà e piano piano il tratto da superare diverrà sempre meno.
Il diradarsi del bosco indicherà che, in breve, la meta sarà raggiunta. Ma non subito: incontreremo ancora qualche albero prima di dover attraversare anche un tratto in mezzo a prati lussureggianti. Il colpo d’occhio poi sui Monzoni sarà spettacolare in località Pociace (m. 2260): non manca più molto!
Ancora un pochino di fatica e finalmente scollineremo a Cima Pre de Contrin (m. 2365): da una parte tutta la Valle San Nicolò, mentre dall’altra il nostro sguardo potrà spaziare sulla Val Contrin e ammirare anche la Marmolada. Da qui s’innesta anche il sentiero attrezzato Lino Pederiva che conduce al Sass de Adam e in Val Jumela, tra panorami mozzafiato.
Ma anche la nostra meta, il Rifugio Passo San Nicolò, ormai è a portata di vista: una leggera discesa infatti ci attende prima di poter definitivamente cantare vittoria! E, poco prima d’arrivarci, sulla destra noteremo anche il sentierino vecchio che saliva dalla Baita alle Cascate (che però non è nemmeno più segnalato).
Il Rifugio Passo San Nicolò (m. 2340) sorge poco oltre l’omonimo passo e si trova ai piedi del Col Ombert, l’appuntita montagna che proprio la mattina ammiravamo dal basso mentre passeggiavamo sul fondovalle. Tutt’intorno qui il paesaggio è da fiaba: il Sella, le estreme propaggini della Marmolada col Gran Vernel, i Monzoni… Davvero uno spettacolo senza paragoni.
E vale proprio la pena accomodarsi su di uno dei tavoli appena fuori dalla costruzione per godersi un pranzo con vista magnifica… Certamente sarà ancora più gustoso! I bambini hanno tanto prato a disposizione per correre, certo con le dovute cautele riservate ad un posto di alta montagna.
Gli escursionisti esperti potrebbero optare per la via ferrata che ascende alla cima del Col Ombert (m. 2670) oppure scendere al Rifugio Contrin (m. 2016) e poi ad Alba di Canazei. Oppure decidere di rientrare in Valle San Nicolò transitando da Passo Pasché (m. 2498) lungo il segnavia 609.
Chi fosse poi davvero allenatissimo e voglioso di affrontare lunghi passaggi in solitaria in mezzo a luoghi paradisiaci, potrebbe addirittura arrivare al Rifugio Fuciade tramite il Passo delle Cirelle (m. 2683). O al Rifugio Passo Selle effettuando la via ferrata delle Creste di Costabella… Affascinante ma decisamente difficile.
E così, dopo esserci riempiti gli occhi e il cuore di meraviglia, saremo pronti per rientrare. L’unico tratto si salita sarà quello sino al bivio col segnavia 613B Lino Pederiva e poi tutta discesa. E magari sarà interessante fare una piccola deviazione alla Baita alle Cascate per potersi rilassare nel bel pratone col fragore del torrente!