Oggi andiamo diretti in Val di Fassa per effettuare una delle escursioni più belle di tutto il territorio. Vi raccontiamo infatti del magnifico itinerario che si snoda da Alba di Canazei sino al Rifugio Contrin, splendidamente ubicato ai piedi della parete sud della Marmolada e del Gran Vernel. Senza naturalmente dimenticare Malga Contrin, posta solo a cinque minuti di ulteriore cammino! Un’avventura in una valle splendida, con panorami da capogiro. Pronti ad allacciare gli scarponi?
Per arrivare al nostro punto di partenza, è necessario guidare sino al paese di Alba di Canazei e giungere all’ampio parcheggio degli impianti che servono sia il Ciampac che Col dei Rossi sul versante opposto (per guadagnare poi il Rifugio Viel dal Pan), subito guadagniamo la strada asfaltata che ci conduce sino alla partenza nostro segnavia n. 602.
Indicazioni parcheggio Google Maps: Funifor Alba – Col dei Rossi
* * * Chi avesse deciso invero di avvalersi della navetta sino a Locia de Contrin, aspetterà il proprio mezzo di trasporto (in calce al post tutte le info per prenotare) * * *
La via inizia subito a far sentire la propria pendenza, attutita dai numerosi tornanti (qualche anno fa, infatti, la strada è stata sistemata proprio per consentire il passaggio delle jeep) e resa piacevole dal bel bosco profumato ed ombreggiato. Qua e là si notano le numerose scorciatoie, ma noi ci manteniamo sul tracciato principale, un po’ più “dolce”.
La prima oretta scarsa di percorso ci consente così di superare gli iniziali 200 metri di dislivello e portarci così alla Baita Locia de Contrin (m. 1736). Un graziosissimo ristoro alle pendici di un grande masso, da dove si può ammirare uno stupendo panorama, tra i rami, verso il Sassolungo e il Sassopiatto… Fermatevi un attimo in questo luogo, ne varrà sicuramente la pena.
E da qui, dopo ancora cinque minuti di strada, ecco che inizierà la parte più semplice di tutto il percorso. La Val Contrin si apre in tutta la sua bellezza con, sullo sfondo, i Laste de Contrin, estreme propaggini della catena di Cima Uomo, e il Col Ombert (m. 2670).
Noi proseguiamo tranquillamente in piano, con splendidi e lussureggianti prati sia alla nostra destra che a sinistra, mentre possiamo ammirare, dietro, una parte del Gruppo del Sella con il Piz Boè (m. 3162). E ancora il Sassolungo, che ci terrà compagnia ancora per una parte di tragitto, prima di scomparire.
Dopo aver camminato senza alcuna fatica, ecco che ci troveremo ad attraversare il bel ponticello che sovrasta il Ruf de Contrin, per passare poi sulla sua destra orografica. Qui la via continua sempre molto dolcemente, offrendo un panorama davvero magico e bucolico… Sembra davvero di trovarsi in un valle incantata!
Se invece se avessimo proseguito dritto, avremmo imboccato il segnavia 64B alla volta del Rifugio Passo San Nicolò (m. 2340), per poi eventualmente scendere alla scoperta dell’omonima Valle San Nicolò: splendida escursione, di certo con paesaggi altrettanto deliziosi.
Da qui, ancora pochi passi e arriveremo a Baita Cianci (m. 1828), dove potremo prendere un po’ di fiato (e concederci un ottimo dolce comodamente seduti all’esterno, baciati dal sole), prima di affrontare la parte terminale del nostro sentiero, la più dura.
Ancora 200 metri di dislivello infatti ci separano dalla nostra meta e il tracciato quindi inizia a inerpicarsi, non concedendo più momenti di tregua, se non una gradita ombra sotto i rami dei larici.
E proprio attraversato un ultimo boschetto finale, ecco il Rifugio Contrin (m. 2016) apparire dal nulla in tutta la sua sospirata bellezza! Situato in una posizione davvero privilegiata vanta, oltre ad una cornice di vette d’eccezione, a partire dal Gran Vernel (m. 3029) per continuare con il Piccolo Vernel (m. 3098), la Cima Ombretta (m. 3011), il Sasso Vernale (m. 3058) e Cima Uomo (m. 3010), anche una storia che parte da lontano.
Distrutto durante la Grande Guerra (era diventato un fortino austriaco, trovandosi proprio lungo la linea del fronte), venne poi riedificato nel 1926 per volere di Arturo Andreoletti, presidente dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini), comandante proprio di quella Brigata Val Cordevole che fu l’artefice della sua rovina.
Nei prati proprio dietro al rifugio, c’è davvero molto spazio per sedersi e, qualora decideste di non voler gustare qualche buon piatto tipico, per consumare il pranzo al sacco.
I bambini potranno giocare e correre: non ci sono particolari pericoli, è tutto pianeggiante. Anzi, se proprio desideraste un ambiente un po’ più riservato (ricordo che questa è una meta gettonatissima durante l’estate), potrete spendere ancora cinque minuti di cammino per arrivare a Malga Contrin (m. 2027), poco oltre. Pochi tavoli ma tanto buon cibo (e ottimo yogurt) vi aspettano, per un’allegra mangiata in compagnia!
Se foste parecchio temerari (e magari senza bimbi) potreste poi optare per proseguire lungo uno dei moltissimi sentieri che da qui si dipartono. Il 606 conduce gli esperti alpinisti in ferrata ed arrampicata sul Picol Vernel e a Forcella Marmolada (m. 2896) ed infine al Rifugio Pian de Fiacconi (m. 2626).
Il 610 invece, attraverso la Val Rosalia, ci porta al Passo Ombretta (m. 2702) per poi scendere al Rifugio Falier (m. 2074), alla Malga Ombretta (m. 1904) e infine alla rinomata Malga Ciapela (m. 1435), da dove parte la funivia per la cima della Marmolada (Punta Rocca) e per il suo Museo della Grande Guerra (Serauta).
Il tracciato 607 invece, dopo aver superato il Passo delle Cirelle (m. 2683) termina, successivamente ad una lunga discesa, al Rifugio Fuciade, ameno luogo con vista sulle Pale di San Martino. Insomma: il Rifugio Contrin può essere considerato un’ottima base di partenza per tutti gli appassionati che intendano scoprire le bellezze di queste valli.
Noi, coi nostri bimbi, ci accontentiamo di essere arrivati sin qui e anzi, ci riteniamo davvero soddisfatti di essere riusciti a farla tutta a piedi! Ci sono veramente tanti scorci stupendi, tutti da scoprire… Che entreranno nel cuore molto velocemente.
Dicevamo poco prima che si può sfruttare un servizio navetta che da Alba di Canazei arriva sino a Locia de Contrin, evitando così la prima parte a tornanti nel bosco, faticosa e un po’ poco panoramica.
Ecco i riferimenti:
In Val di Fassa l’offerta alberghiera è veramente importante. Vi sono agriturismi, hotel, camping, appartamenti… Tutto naturalmente curatissimo. Ecco qualche suggerimento di strutture che ci sono particolarmente piaciute!
Situato nella centralissima Vigo di Fassa, accanto agli impianti Catinaccio (che conducono allo stupendo pianoro di Ciampedie), il Family&Wellness Hotel Andes è un hotel veramente a misura di famiglia.
Il miniclub organizza un sacco di attività per i più piccini (comprese le passeggiate): inizia la mattina e termina la sera, permettendo anche, a chi vuole, di potersi dedicare a qualche escursione impegnativa.
Si mangia anche molto bene e la zona piscine è senz’altro molto gradevole, con pure un ottimo centro benessere!
Per saperne di più: leggi prezzi e servizi
Nella ridente e tranquillissima Soraga, l’Agritur Ciasa do Parè è veramente un luogo dove rilassarsi e staccare la spina. Vi sono 5 appartamenti di diverse metrature, tutti adatti ad accogliere le famiglie… Ma non solo!
Essendo azienda agricola, si può entrare in contatto con gli animali, stare in mezzo al verde e pure capire come funziona il ciclo del miele (grazie all’apicoltura praticata). E se non bastasse, qui si mangia pure: uno dei luoghi più gettonati di tutto il territorio!
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