Rifugio Carestiato, coi bambini tra Agordino e Zoldo

Dal Passo Duran, che collega Agordo con la Val di Zoldo, si parte per un’escursione breve, ma che regalerà scorsi e panorami davvero splendidi, e sconosciuti ai più. Oggi raggiungeremo il Rifugio Carestiato, balcone panoramico d’eccellenza sulla vallata agordina e sulle sue montagne.

  • Località di partenza: Passo Duran – Rifugio San Sebastiano – Rifugio Tomè
  • Parcheggio: alla località di partenza (piccolo, gratuito; possibilità di sostare lungo i lati della strada)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile)
  • Tempo medio: un’ora circa
  • Difficoltà: medio
  • Dislivello: 230 metri – Passo Duran m. 1601 – Rifugio Carestiato m. 1834
  • Tipologia di percorso: dapprima sentierino in decisa pendenza, poi forestale pianeggiante per un tratto e, in dirittura d’arrivo, ancora molto erta

Rifugio Carestiato: si parte da Passo Duran, tra Agordino e Zoldo

Dopo aver lasciato la propria autovettura un po’ alla bell’e meglio sul Passo Duran (che non offre molto in fatto di parcheggio), valico che mette in comunicazione La Valle Agordina con Forno di Zoldo, subito prendiamo il sentiero 549 che, in ripidissima salita, tra prati e pascoli, conduce in circa 20 minuti ad un bivio con un grosso stradone forestale proveniente sempre da Passo Duran (quota inferiore, verso Dont). Noi svolteremo a sinistra, in lieve salita.

Rifugio Carestiato: un balcone panoramico privilegiato sulla valle agordina

Dopo la prima faticaccia (inutile negarlo), il tracciato prosegue sempre in pendenza moderata, dando qua e là qualche respiro ed offrendo scorci sempre magnifici sul monte San Sebastiano (m. 2488) e, più in là, sul Pelmo (m. 3168). Dopo aver attraversato una specie di arco con delle fettucce, ormai mancherà pochissimo e la nostra meta la si potrà scorgere lassù tra gli alberi. Manca l’ultima rampa finale, che inizia proprio al bivio col sentiero 547 verso Agordo.

Camminando in decisa pendenza per circa 10/15 minuti, ecco che saremo presto giunti al Rifugio Bruto Carestiato (m. 1834) dove, dal suo panoramico terrazzo, si potrà ammirare un paesaggio splendido su tutta la valle agordina, dall’Agner alle vette del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Dietro di noi invece la fa da padrone la Moiazza (m. 2878): da qui parte la celeberrima ferrata Costantini, da molti definita la più difficile e spettacolare delle intere Dolomiti, che conduce sino alla sua cima, con un giro circolare. Adorata dagli esperti, richiede doti tecniche non indifferenti ed una preparazione fisica decisamente adeguata.

Rifugio Carestiato: una bella escursione per le famiglie con i bambini

Noi invece ci accontentiamo del risultato raggiunto e possiamo lasciare il nostro piccolino libero di giocare. Non ci sono verdi prati a perdita d’occhio come in altri rifugi dolomitici, perciò i bambini andranno controllati, sebbene nel retro della costruzione ci sia un bello spiazzo grande dove poter correre e saltare (e consumare anche un bel pic-nic). Sul balcone antistante ci sono molti tavolini su cui accomodarsi per gustare qualche piatto tipico e una bevanda dissetante.

Non mancano nemmeno gli animali: deliziose caprette catalizzeranno l’attenzione dei più piccini, che si sentiranno catapultati nel magico mondo di Heidi e, qualcun altro non si lascerà sfuggire l’occasione di giocare coi sassi… Anche se manca un vero e proprio playground, di certo le occasioni di svago non mancheranno.

E, dopo una bella mangiata rilassante, si può procedere nuovamente verso Passo Duran, lungo il medesimo tracciato dell’andata.  Non vi saranno tratti impegnativi, tranne una brevissima salita con cui avremo già preso le misure la mattina. L’unica nostra fatica sarà solo ammirare i bei panorami e fare tante foto!

 

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