Il Monte Baranci è, da tempo, completamente dedicato alle famiglie. In estate è una specie di paradiso: il Villaggio degli Gnomi (inaugurato nel 2018) è diventato un’attrazione irrinunciabile per i bambini, il funbob che conduce a San Candido con quasi 2 chilometri di pista è tra i più gettonati dell’intero Alto Adige. E poi i laghetti a forma di piedoni, il parco avventura, il tubing… Ma c’è anche un delizioso percorso nel bosco che non possiamo perderci: il Regno del Gigante, dove scopriremo tutte le tracce che Haunold, il Gigante del Baranci, ha lasciato nel suo passaggio. Volete venire con noi?
Per arrivare sul Monte Baranci, la via è semplicissima. Si giunge direttamente a piedi dal centro di San Candido oppure anche in macchina: vi è un enorme parcheggio gratuito proprio accanto agli impianti di risalita.
Dovremo acquistare il nostro ticket e quindi salire sulla seggiovia che, in meno di dieci minuti, ci condurrà al Rifugio Gigante Baranci a quasi 1500 metri d’altitudine.
Indicazioni per navigatore Google Maps: parcheggio impianti di risalita San Candido
Una volta scesi dalla seggiovia, saremo pronti per iniziare la nostra camminata. Impossibile sbagliarsi: l’accesso al Regno del Gigante Baranci è proprio di fronte a noi. Un grande arco ligneo infatti ci dà il benvenuto: dovremo solo oltrepassarlo per venir catapultati in un magico mondo.
Inizialmente la via è quasi pianeggiante e s’addentra tra gli alberi. E, poco dopo la partenza: ma cosa sarà mai quella installazione che vediamo da lontano? Sembrano proprio degli utensili da cucina… Ma sono enormi! Eh sì, sono proprio le posate del gigante. Ma allora è vero che è qui da qualche parte!
E poco più avanti ne abbiamo la riprova: un grandissimo paio di occhiali giace “abbandonato“. Sono forse di Haunold, il Gigante del Baranci, che li ha lasciati lì e poi s’è scordato di andarli a riprendere?
A proposito… La conoscete la leggenda di Haunold?
“Un tempo viveva, assieme ad altri suoi simili, il gigante Haunold, nato bambino ma, dopo aver bevuto da una fonte miracolosa (forse quella termale?), cresciuto a dismisura. Gli abitanti di San Candido volevano costruire una chiesa presso il loro paese (la futura Collegiata) e così gli domandarono aiuto nel portare a valle le pesanti pietre dall’alto delle montagne.
Haunold acconsentì ma, in cambio, pretese che ogni giorno gli venisse offerto un vitello, oltre a fagioli e cibo in abbondanza. Inizialmente accondiscendenti e felici, i sancandidini cambiarono presto idea quando il gigante impose di saziarsi anche a lavori finiti, vessandoli con i suoi capricci. Gli tesero dunque una trappola: scavarono un’enorme buca dove cadde e morì. Ma, per ricordare comunque il suo lavoro, gli venne tolta una costola che ancora oggi si può vedere nel vestibolo della chiesa.“
Continuiamo quindi lungo il facile sentiero che, sempre con vista magnifica sull’appuntito Baranci, ora inizia a perdere un po’ di quota. Sino ad arrivare alla tinozza da bagno di Haunold, con tanto di spazzolone: sarà vero che si lava lì dentro? Non lo sappiamo, però intanto, perché non provare a vedere se ci stiamo anche noi?
Si scende ancora sino a trovare il braciere, che serve ad Haunold per bivaccare. Certo che con questa vista, chi non vorrebbe fargli compagnia? Anche dei tubi in metallo consentono di ammirare lo splendido paesaggio a mo’ di binocolo. Ed effettivamente, si potrebbero trascorrere ore qui in contemplazione.
Nel naso del Gigante poi ci si può riposare… E tentare di sentire gli odori. Quali sono quelli preferiti da Haunold? È possibile provarli per capire quali siano quelli che ci piacciono di più e forse anche tentare d’indovinare i suoi.
Giungeremo infine al punto più basso della nostra passeggiata. Da qui potremmo magari raggiungere i Bagni di San Candido (e potrebbe essere un’opzione molto allettante, ma non oggi) ma invece dobbiamo proseguire per rientrare al Rifugio Gigante Baranci.
Iniziamo dunque la risalita: dopo aver tentato di scorgere Haunold tra gli alberi (grazie ad una postazione d’osservazione), piano piano iniziamo a camminare guadagnando quota.
Troveremo, in questa parte di tracciato, delle deliziose panchine ove accomodarsi. Sono i troni del Gigante: difatti lui qui si accomodava (e lo fa tuttora) per riposarsi e godersi l’alba e il tramonto, nonché le notti stellate.
La salita (ripida in alcuni tratti) ci condurrà infine al punto di partenza, dove gli attrezzi da lavoro di Haunold ci indicano che il suo Regno è sempre in divenire e potremmo trovare, magari, cose sempre nuove. Chissà…
E, terminata la passeggiata, saremo pronti per goderci le altre mille bellezze del Monte Baranci, tra cui:
Ogni volta che veniamo a San Candido, noi soggiorniamo sempre allo Sporthotel Tyrol Dolomites, meravigliosa struttura in pieno centro ma in posizione tranquilla, immersa nel verde.
Dotata di luminosissime camere e di una SPA deliziosa, è l’indirizzo giusto per chi desidera trascorrere le proprie vacanze coi bambini a San Candido: il bel giardino esterno offre infatti molti giochi ma c’è anche il miniclub con stanza ludica all’interno.
Si mangia poi strabenissmo: la cucina è infatti il fiore all’occhiello di questo storico albergo, che ha da poco festeggiato i 50 anni di attività! Ed è a 10 minuti a piedi dagli impianti del Monte Baranci.
Per saperne di più: Sporthotel Tyrol Dolomites, coi bambini a San Candido