Quando si soggiorna in Val di Fiemme si ha l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le passeggiate a prova di famiglia e, anche in inverno, la proposta è davvero amplissima. Oggi compiremo un percorso circolare semplice e adatto a tutti: da Passo Oclini prenderemo la via per Malga Gurndin – Gurndinalm per poi approdare a Isi Hutte (concedendoci un ottimo pranzo) e ritornare quindi al punto di partenza.
- Località di partenza: Passo Oclini
- Parcheggio: alla località di partenza,alla fine della strada asfaltata (grande, gratuito)
- Mezzi utilizzati: ciaspole (o ramponcini per il ghiaccio)
- Tempo medio: un’ora e mezza circa (percorso ad anello)
- Difficoltà: facile
Escursione invernale: consultare sempre sempre l’Ufficio Turistico per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare
Lasciata la nostra autovettura nell’ampio parcheggio di Passo Oclini subito occorrerà guardarsi intorno per ammirare lo stupendo panorama: ci troviamo infatti tra il Corno Bianco (m. 2317) e il Corno Nero (m. 2439) con vista (nelle giornate più limpide) che si spinge sino al massiccio del Brenta e dell’Adamello… Dietro di noi il Gruppo del Catinaccio e lo Sciliar (m. 2515) chiudono l’orizzonte, regalandoci scorci davvero meravigliosi.
E così pian piano prendiamo la nostra strada (il segnavia 2), esaustivamente indicata anche dai cartelli; notiamo anche tanti sciatori e diverse piste: ci troviamo infatti nel comprensorio di Passo Oclini che vanta 7 km di tracciati e 4 impianti di risalita, ideali per tutti coloro che vogliano sfuggire alla ressa e alla concitazione delle altre vicine skiaree. Moltissimi sono i bimbi: la tranquillità della zona e la semplicità del carosello sono infatti ideali per avvicinarsi al più noto degli sport invernali.
Ma noi non siamo qui per dedicarci allo sci ed infatti, superato il ristorante (sulla sinistra), ci incamminiamo lungo la facile forestale: in pieno inverno l’ideale sono le ciaspole mentre, sul finire della stagione rigida, sarebbe meglio dotarsi di ramponcini in quanto il ghiaccio, in alcuni tratti, la fa da padrone e rischia di compromettere la sicurezza della passeggiata. Sono inoltre più facilmente trasportabili nel momento in cui debbano essere tolti (come nel nostro caso) per transitare su terreni sterrati.
Così, molto agilmente (aiutatati dai ramponi) camminiamo lungo l’ampio sentiero, ammaliati dallo splendido panorama: la fatica è pari a zero, dal momento che la pendenza è pressoché nulla (o addirittura in lieve declivio). Si procede a mezza costa alle pendici del Corno Bianco sempre baciati dal sole e, poco oltre, dopo aver oltrepassato un maso che segna il bivio per Isi Hutte (che al momento ignoriamo) si guadagnerà l’ombra di qualche albero.
L’avventurarsi della via tra pini e abeti indica che la nostra prima tappa è vicina: lasciati alle spalle infatti i fusti, ecco che farà capolino una graziosa costruzione rosa. Siamo arrivati a Malga Gurndin – Gurndinalm (m. 1954), adagiata in uno dolce pianoro: in inverno è chiusa ma in estate è meta ogni giorno di moltissime famiglie, dal momento che la facilità del percorso è adatta anche ai passeggini e ai bimbi più piccoli che desiderino muovere i primi passi tra le montagne e incontrare i tanti animali che qui trovano dimora.
Anche se non utilizzabile come punto di ristoro è sempre bello potersi fermare per un attimo di relax, per godersi il panorama e scattare qualche foto: non sarà trascorsa più di mezz’ora dall’inizio della passeggiata, ma un momento di pausa è senz’altro bene accetto, soprattutto dai più piccini. Ma ora gambe in spalla: i cartelli indicano altri 20 minuti prima di Isi Hutte, quindi è tempo di rimettersi in marcia.
La via ore è tutta in discesa e compie un ampio curvone verso sinistra, regalandoci splendidi scorci di Malga Gurndin con, alle sue spalle, il Corno Bianco; ci addentriamo ora nel bosco, trovando un pochino d’ombra (che sarà graditissima in estate) che ci accompagnerà più o meno sino all’arrivo a Isi Hutte. Si inizia a scendere in maniera un po’ più decisa sino ad arrivare al bivio per Redagno: al bivio noi proseguiremo verso sinistra lungo il segnavia 7 e già in lontananza vedremo i tipici masi tutt’intorno alla nostra meta.
Ormai non manca poi molto: il sentiero continua placido (in questo tratto senza neve) passando vicino a un paio di fienili; la segnaletica ci indica che siano praticamente arrivati: solo cinque minuti ci separano da Isi Hutte, ormai a portata del nostro sguardo. Di fronte a noi, ecco l’impianto di risalita che conduce al Corno Nero (di cui però ora non riusciamo a vedere se non la sola parte finale della pista): ancora pochi passi per aggirarlo e saremo giunti a destinazione!
Isi Hutte (m. 1858) sorge in bellissima e tranquilla posizione sul Monte Regolo, circa cento metri più in basso rispetto a Malga Gurndin; è aperta anche d’inverno (come visto, si trova attaccata agli impianti di risalita per il Corno Nero) e funge da ristoro per alcuni degli sciatori del comprensorio nonché per i ciaspolatori e gli escursionisti (come noi). Sul suo delizioso terrazzo si può fare un rigenerante bagno di sole e gustare qualche tipica prelibatezza o solo assaggiare un buon dolce: dal momento che ormai siamo diventati strudel-dipendenti, come farsi mancare anche qui una porzione del più tipico dei dessert locali? Ma c’è anche chi non si è fatto pregare e, oltre a quello, ha voluto sbranarsi anche una torta al ciocciolato… Un giusto premio per la performance!
Dopo esserci dissetati e rifocillati, sarà ormai tempo di ritornare a Passo Oclini: non torneremo però sui nostri passi, ma ci serviremo del sentiero n. 7 che, da qui, conduce direttamente al parcheggio. La via non è però così dolce come all’andata: certamente qui i ramponcini non occorrono (o almeno non nel periodo in cui abbiamo testato il percorso) ma il terreno risulta spesso acquitrinoso e quindi la nostra preoccupazione sarà non sporcarci completamente (cosa che invece riuscirà perfettamente ai bimbi!) ed arrivare in stati presentabili all’automobile.
Salutata quindi Isi Hutte iniziamo a salire molto piano per dar modo ai più piccini non stancarsi subito; il sentiero non concederà tratti pianeggianti ma anzi sarà sempre abbastanza ripido (non temete: qualche panchina vi aspetta per regalarvi un po ‘ di riposo); dopo aver oltrepassato un piccolo bosco, vedremo in lontananza la sagoma di una casetta: ancora uno sforzo e il più ormai sarà alle spalle.
E infatti un maso in pietra ci immette sul pianoro che alla mattina avevamo lasciato: la via principale è a poche decine di metri e le gambe vi ci porteranno senza che nemmeno le dobbiate comandare. Siamo arrivati così al bivio che avevamo ignorato alla mattina, compiendo un delizioso percorso ad anello: non abbiamo impiegato più di mezz’oretta a salire e, prima di tornare alla macchina, possiamo viziare i nostri occhi lasciandoli contemplare il meraviglioso panorama.
La gita così si conclude, ma sicuramente bisogna segnarla per la bella stagione: si potrà percorrere anche in passeggino (anche se l’ideale sarebbe effettuarla in senso inverso, affrontando così subito una decisa discesa e riservarsi una dolce salita verso Malga Gurndin) per un’allegra giornata in famiglia.
Per qualsiasi ulteriore informazione, l’Ufficio per il Turismo della Val di Fiemme a disposizione