Vi abbiamo spesso raccontato dell’Alpe Cimbra e dei suoi dolci e bei paesaggi: camminare tra i suoi panorami è assolutamente rilassante e consente di respirare una natura davvero splendida e a tratti incontaminata. Oggi partiremo da Passo Coe, valico sopra Folgaria, per raggiungere Baita Tonda e godere di una vista superlativa sulle montagne della valle dell’Adige sino alle Dolomiti di Brenta. Passando anche per il Forte Dosso delle Somme, vivendo così anche una interessante digressione storica.
Dopo aver lasciato la nostra autovettura appena arrivati a Passo Coe (crociccio Camini), al bivio segnalato per Passo Sommo (parcheggio poco prima del ponte in legno delle piste da sci), subito ci dirigiamo verso la chiesetta che, visivamente, ci appare al di là della pista da sci. Questo primo pezzo, per chi spinge il passeggino, sarà un po’ impegnativo, dal momento che transiterà sull’erba e dovrà anche attraversare una canalina di scolo. Niente panico però! È lungo solo un centinaio di metri.
La nostra direzione è Martinella: una volta arrivati alla deliziosa chiesetta, eretta e dedicata alla memoria dei caduti, immediatamente ci troveremo di fronte ad un nuovo bivio. Quale via scegliere? Dovremo mantenerci a destra, sebbene le segnalazioni non siano presenti: se andassimo verso sinistra, raggiungeremmo la cima del Monte Maggio (m.1853) lungo un itinerario gettonatissimo dai bikers. Ma noi oggi non vogliamo cambiare meta e, tranquilli, proseguiamo in piano lungo la nostra forestale.
Il bosco ci concede qua e là qualche scorcio verso i verdi prati circostanti e le bianche cime, passando anche sotto ai fili d’acciaio che, in inverno, trasportano tanti sciatori alla partenza delle piste. E proprio in mezzo ai tracciati passeremo per ben due volte, prima di dover deviare verso destra, risalendo una collinetta.
Saremo già infatti in brevissimo tempo arrivati a Sella Cargadore (m. 1590): la strada che stiamo percorrendo continuerebbe facile a mezza costa addentrandosi nella Val Terragnolo (verso il Passo Borcola, che si intravede in fondo). E noi? Noteremo il crocicchio di sentieri indicarci la via giusta (direzione Martinella e Dosso delle Somme): dovremo attraversare la pista e risalire il dossetto che, come la gobba di un dromedario, si erge verso il cielo.
Senz’altro questo è il punto più faticoso di tutto l’itinerario per chi spinge il passeggino: il fondo è abbastanza sconnesso e un po’ ghiaioso, mentre la pendenza si fa sentire. Fortunatamente il tratto non è più lungo di una cinquantina di metri per cui, una volta guadagnata la sommità, ormai il peggio sarà alle spalle! Saremo infatti giunti alla stazione di monte di un impianto invernale: da qui un bellissimo panorama si apre, mostrandoci le pendici del Sommo Alto e, oltre, il Corno e Cornetto di Folgaria dove si possono scorgere le piste che un tempo di lì scendevano.
Da qui inizia un breve tratto in falsopiano, dapprima su sterrato e successivamente su erbetta, sino ad arrivare ad un altro pezzetto leggermente impegnativo. Una rampetta consente di guadagnare un altro dosso, sul quale è posto l’ultimo skilift che incontreremo sino alla nostra meta, Baita Tonda.
Anche qui il paesaggio è davvero incredibile e si potrà idugiare a lungo prima di addentrarsi nuovamente nel bosco. Il sentiero, per qualche metro, si restringe molto e, chi spinge il passeggino, dovrà fare qualche tratto di fatica, fortunatamente assai breve. Da qui l’itinerario passa dalla fresca ombra degli alberi ad una vista di tutto rispetto sulla Valle Terragnolo: con poca difficoltà si risale il crinale (quindi con attenzione: è per questo che sconsiglio il passeggino) da cui precipitano ripidi pendii erbosi verso i paesini svariate centinaia di metri più sotto.
Passato anche questo, ecco che nuovamente si tornerà verso il bosco per affrontare un breve tratto in discesa (con anche un passaggio sopra delle canaline rocciose dove bisognerà sollevare, eventualmente, il passeggino) sino ad arrivare alle estreme propaggini del Forte Dosso delle Somme, avamposto austro-ungarico della Prima Guerra Mondiale.
Forte Dosso delle Somme (m. 1670), anche conosciuto come Forte Serrada, costruito tra il 1912 e il 1915, fu una delle principali costruzioni della linea dei forti, voluta per contrastare un’eventuale avanzata italiana verso Rovereto dalla pianura veneta. Composto da tre edifici principali collegati da un complesso sistema di gallerie, sopravvisse alla fine del conflitto, ma implose poi su se stesso a causa del prelevamento dei materiali metallici del tetto ad opera dei locali.
Se voleste fare una piccola esplorazione di ciò che resta del forte, mi raccomando siate prudenti: nulla è transennato, ma non addentratevi in cunicoli particolari! La voglia sarebbe tanta, è vero, una volta scoperto qualche passaggio segreto… Ma il forte saprà affascinarvi anche così, permettendovi un tuffo nel passato, quando tra queste splendide montagne e rilassanti paesaggi si consumavano tragedie quotidiane. Una realtà che, per fortuna, è a noi lontana.
Da Forte Dosso delle Somme ormai è tutta discesa: Baita Tonda (ora le segnalazioni sono presenti) ancora non si vede, anche se si possono scorgere gli impianti che la raggiungono. Calchiamo dunque la veloce strada che, liscia, ci consente, con ampi tornanti, di passare a fianco a diversi ruderi per poi guadagnare un ulteriore bivio.
Abbandoneremo quindi la facile e ampia mulattiera per prendere la via che transita sui prati (chi fosse arrivato arditamente sin qui col passeggino non troverà difficoltà alcuna), attraversando una verde radura… Il tratto semipianeggiante ci farà raggiungere, in breve, l’ultimo crocicchio: ritorniamo quindi su sterrato e, voltando a sinistra, pian piano superiamo l’ultimo boschetto che ci immette sul pianoro della nostra meta.
Baita Tonda (m. 1604) ci appare splendida, adagiata come una perla sul Dosso della Martinella a guardia di un paesaggio davvero unico. Da qui la nostra vista spazia a 180 gradi sino addirittura alle Dolomiti di Brenta che, nelle giornate limpide, fanno bella mostra di sé all’orizzonte. La costruzione che, come recita il nome è tondeggiante, consente di ammirare un panorama sempre diverso da ogni angolazione. Incredibile!
Ci si potrà dunque accomodare per gustare un ottimo piatto tipico (noi abbiamo provato il tagliere: i salumi e i formaggi erano davvero deliziosi, ma anche le frittelle di mele, le tagliatelle coi funghi, gli strangolapreti) e godersi il sole o anche sedersi su uno dei prati circostanti per consumare il proprio pranzo al sacco. Di spazio ce n’è davvero in abbondanza e i bimbi potranno correre, saltare e divertirsi senza problema alcuno.
Dopo esserci ristorati e riposati, si potrà poi prendere la via del ritorno: la salita sino al Dosso delle Somme avverrà in un attimo e poi bisognerà affrontare la lunga discesa verso Passo Coe. Che però non peserà affatto, vista la bellezza e la tranquillità degli splendidi paesaggi dell’Alpe Cimbra.