In montagna, i sentieri tematici per i bambini non sono mai abbastanza: i nostri piccoli esploratori non smetterebbero mai di camminare, invogliati da tante installazioni e giochi… E allora non dovete assolutamente perdervi Panaraida, sul Monte Pana, proprio sopra Santa Cristina in Val Gardena: un itinerario tra verdi prati e boschi rigogliosi vi aspetta, con tante stazioni che faranno impazzire di gioia i più piccini (e non solo loro). Anche con passeggino!
Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura in una delle soluzioni offerte dal pianoro del Monte Pana, ci spostiamo verso l’omonimo hotel, sino a guadagnare più o meno il centro dell’area sosta. Gli inconfondibili funghetti rossi e bianchi (le splendide ma velenosissime amanite) ci daranno quindi subito il benvenuto a Panaraida, il meraviglioso sentiero tematico per bambini, anche piccolissimi.
Si parte!
Il percorso (che noi abbiamo effettuato in senso orario, ma anche in antiorario andrà benissimo) inizia a salire dolcemente in mezzo ai verdissimi prati, con un maestoso Sassolungo che ci guarda dall’alto della sua possenza. Dietro di noi invece, ecco le splendide cime del Seceda e, i fianco, il profondo solco della Vallunga. Non manca nemmeno il Resciesa, dalla cui stazione di monte della funicolare inizia il meraviglioso sentiero per Malga Brogles, uno dei luoghi più belli delle Dolomiti.
Ma torniamo a noi: in brevissimo infatti saremo già giunti alla prima delle stazioni di Panaraida: i deliziosi cavallucci in legno. E allora un bimbo monterà in groppa, un altro invece salirà sul carretto retrostante. Sarà fantastico provare a simulare d’essere dei cowboys oppure dei cavalieri sprezzanti del pericolo o ancora dei mercanti che portano il loro pesante carico in giro per il mondo… Ovviamente non c’è limite alla fantasia!
E, poco lontano, si staglia contro il verde dei prati una bianca chiesetta: magari i pargoli potrebbero non aver voglia di perder tempo per andare a visitarla, ma invece occorre. Infatti proprio qui è situato uno dei forzieri che sarà necessario aprire per partecipare al “geocaching“, ossia la caccia al tesoro per tutta la famiglia. All’interno di questi contenitori (tre in tutta Panaraida) è infatti contenuta una parola che è necessario annotare: assieme alle successive, sarà poi da comunicare all’Associazione per il Turismo (in centro al paese, via Chemun 9) in maniera tale da ricevere il proprio premio.
Continuiamo quindi la nostra avventura e, oltrepassata la recinzione, ci avviamo tranquilli verso sinistra, camminando in un prato rigoglioso (se mai capitasse di non sapere quale direzione seguire, verificate sempre dove si trovano i tronchi contrassegnati col logo Panaraida: non vi potrete sbagliare). Da lontano ecco comparire una specie di cerchio in legno: che sarà mai? Avviciniamoci circospetti (oppure corriamo, che tanto è lo stesso) e lasciamoci incantare!
Già perché saremo arrivati al Natural Dolomites World Cinema Heritage: entrando, un cannocchiale infatti aspetta i nostri figli (e pure noi potremo anche dare una sbirciatina) per guardare da più vicino le splendide cime delle Dolomiti tutt’intorno a noi. Ovunque volgeremo gli occhi, ecco spuntare una vetta (e, sul parapetto, in prossimità ne leggeremo il nome): ci troviamo proprio in un paradiso, e sicuramente il Monte Pana è uno dei punti migliori per ammirarlo.
Lasciato alle spalle il cinema, ecco che la nostra via procede in falsopiano compiendo un’ansa e, costeggiando un piccolo rivolo ci porteremo verso un’area recintata: ecco una delle zone più gettonate di Panaraida, il parco giochi acquatico! Qui infatti, grazie anche al torrentello che avremo notato poc’anzi, sono state poste diverse installazioni tutte a che vedere, appunto, con l’acqua, elemento principe delle Alpi. Qui i nostri piccini potrebbero passare ore e chi ha progettato Panaraida sicuramente lo aveva immaginato: sono infatti presenti anche sedie e tavoli, approntati proprio per chi desiderasse fare un comodo picnic. Mentre loro se la spassano, mamma e papà si concederanno così un meritato panino.
Salutato poi il parco acquatico (dopo aver incontrato le simpatiche mascotte del percorso), dovremo percorrere una lignea passerella che,in breve, ci condurrà al Labirinto, quinta stazione. Saltellando su tronchi d’albero, i bimbi dovranno riuscire a superare i corridoi e risolvere “l’enigma” che, mitologicamente fu affidato a Teseo (che lo superò con l’aiuto di Arianna). Naturalmente non interesserà loro minimamente, perché il bello sarà proprio poter balzare da un albero all’altro, magari facendo a gara a chi farà più veloce.
La successiva installazione invece catalizzerà l’attenzione per le meravigliose altalene: una davvero lunghissima, con le funi legate ai rami, consente un ondeggiamento che anche mamma e papà dovranno provare mentre, poco sopra, un grazioso serpentello sarà ideale per i più piccini… Sotto la fresca ombra degli alberi cosa volere di più? (E state attenti, dal momento qui si trova il secondo forziere del Geocaching)
Non bisognerà camminare molto per arrivare alle casette sugli alberi, meraviglia dove tutti saremmo voluti salire almeno un volta nella vita! Dovremo però accontentarci di guardare i bimbi arrampicarsi con un’agilità mai vista per lanciarsi poi nel delizioso scivolo o sul ponte tibetano. Anche qui il tempo sembrerà volare via veloce, tanta sarà la gioia nei loro sguardi. E attenzione a trovare anche l’ultimo forziere…
Ma drizziamo le antenne perché a brevissimo si arriverà ad una delle stazioni più spettacolari: la mini-funivia in legno. I piccini si accomoderanno al loro interno e a noi genitori toccherà spingerli per far provare loro l’ebbrezza della velocità. Da una parte all’altra del bosco, ecco che la cabina scenderà, tra gridolini di stupore e di meraviglia. Preparatevi però ad un po’ di fatica: non sia mai infatti che si faccia una volta sola! Dieci sarà il numero minimo.
Ormai Panaraida sta per finire e così ci svelerà le ultime due installazioni: dopo essere transitati nella galleria d’arte (con tanti dipinti di animali), ormai ci dirigeremo verso il laghetto con biotopo, dove potremo accomodarci per ammirare il panorama oppure per una sosta rigeneratrice. E, volendo, c’è anche la possibilità di effettuare un breve percorso kneipp (che però non abbiamo provato).
Ed è davvero finita: ora si scenderà verso la stazione di monte della seggiovia che sale da Santa Cristina per poi riguadagnare il parcheggio che più di un’ora fa avevamo lasciato. I meravigliosi panorami, la maestria con cui sono stati studiati e installati i giochi (tutti costruiti con materiali naturali) e la facilità del percorso rendono Panaraida uno degli itinerari ideali per le famiglie. Per effettuare l’anello basterebbe meno di un’ora, ma con tutte le dovute soste, ci vorrà almeno una giornata: un momento diverso e gioioso che i bimbi porteranno sempre nel cuore.