I mercatini di Natale sono veramente qualcosa di magico. Sarà l’atmosfera, l’arietta frizzante, le luci, i profumi…Insomma: un fiaba che pare avvolgere tutto, in attesa della notte più lunga dell’anno. Se poi a questi elementi aggiungiamo una location unica allora il quadro perfetto è completo: i mercatini del lago di Carezza al cospetto del Latemar, in Val d’Ega, sono certamente i più suggestivi dell’Alto Adige e vale assolutamente la pena visitarli.
Il lago di Carezza non ha bisogno di presentazioni: lo specchio d’acqua ai piedi del Latemar e della sua foresta ha, nei secoli, alimentato storie e leggende. La più famosa è certamente quella di Ondina e del suo innamorato, lo stregone Masarè che, non potendola sposare, frantumò nelle acque uno splendido arcobaleno, che tuttora risplende nelle limpide giornate estive.
Posto sulla strada che conduce al Passo di Costalunga (e in Val di Fassa) da Nova Levante, nelle sue vicinanze è possibile effettuare innumerevoli passeggiate, come verso Obereggen o a Heinzen Alm, ai labirinti del Latemar o anche ai piedi del Catinaccio che si mostra poco lontano.
I mercatini del lago di Carezza non sono molto estesi (le casette sono circa 12 ma il loro numero varia di anno in anno) e, proprio per questo, riescono a deliziare chiunque li veda. Non appena giunti al lago (attraverso il tunnel dal parcheggio) il colpo d’occhio sarà incantevole: il Latemar ci dà il benvenuto con anche una magnifica natività in legno.
Il giro si svolge in senso orario: salutate le prime casette proprio a ridosso del balcone panoramico, si intraprenderà l’itinerario di visita lungo il classico sentiero che, in estate, consente di costeggiarne le rive. Sapientemente illuminato da molte lanterne, esprime il meglio di sé sicuramente all’imbrunire, quando la luce del giorno diviene fioca ma i profili delle montagne sono ancora visibili.
Le casette si illuminano così di rosso e passeggiare diviene una magia: per scaldarsi (qui fa molto freddo, soprattutto la sera) vi sono tanti bracieri e un buon vin brulè (o succo di mela caldo) riusciranno sicuramente anche a farci apprezzare maggiormente le prelibatezze culinarie locali.
Non mancano i chioschi gastronomici ove assaporare anche i rinomati prodotti locali: perché non assaggiare un bretzel oppure un pezzetto di formaggio preparato con il latte autoctono delle mucche che, in estate, pascolano nella zona? Se invece voleste portare a casa qualche manufatto originale, allora troverete sicuramente ciò che fa per voi: guanti, sciarpe ma anche sculture di legno o piccoli oggetti, plasmati anche direttamente al momento dalle sapienti mani dei falegnami.
Anche se non avete in mente di acquistare nulla, non importa: anche solo passeggiare tra gli altissimi alberi del bosco farà calare perfettamente nel clima e riuscirà a infondere nel nostro cuore la magia del Natale. L’idea dei mercatini del lago di Carezza è infatti accompagnare virtualmente alla notte della nascita di Gesù, ricreando l’incantata atmosfera dell’Avvento com’era nei paesi nordici.
I fusti innevati tutt’intorno sono molto pregiati: anche qui infatti cresce il famoso abete rosso, spesso utilizzato dai liutai per la produzione di violini. Si ha notizia che perfino Stradivari utilizzò legno della foresta del Latemar per plasmare i suoi celeberrimi strumenti!
Il freddo che aleggia sul lago e nei dintorni fa da contraltare al calore dei fuochi e delle stufe e alla luce delle lanterne: sembra che da un momento all’altro i folletti dei boschi debbano venire a farci visita, raccontandoci chissà quale storia… E perché non sognare? D’altra parte il Natale non è la festa di chi riesce ad aprire il proprio cuore? E sarà ancor più bello cercare di vedere tutta questa meraviglia con gli occhi innocenti dei bambini, che ammirano ogni cosa con sguardo sincero.
Alle spalle del lago di Carezza vi è un enorme parcheggio. Di solito è a pagamento ma nel periodo di svolgimento della manifestazione è gratuito. Gli addetti vi sapranno indicare dove posteggiare la vostra autovettura in maniera da non dover perdere tempo a cercare.
Non sempre però si riesce a trovare un buchino giacché l’affluenza è davvero consistente. Sono state allestite quindi altre aree sosta poco più avanti, verso il Passo di Costalunga: una poco dopo il Gasthof Simhild lungo la strada secondaria che conduce a Moseralm (e vi è un sentierino che, in quindici minuti, consente d’arrivare al parcheggio in prossimità del lago) e un’altra presso gli impianti Paolina, quasi in cima al passo (collegato ai mercatini con una navetta gratuita ogni 10 minuti).
Se lasciaste la vostra macchina al posteggio P2 Simhild, non dimenticate una torcia: il sentiero di notte non è illuminato e quindi potrebbe essere utile una luce artificiale.
I mercatini del lago di Carezza, a differenza degli altri in Alto Adige, non sono aperti tutti i giorni ma solo nei fine settimana. Inoltre, terminano prima di Natale, come era tradizione in tutta Europa prima che divenissero un fenomeno commerciale (sul sito www.eggental.com tutte le date e gli orari)
Già perché i mercatini esistono fin dal Cinquecento ed erano diffusissimi, soprattutto nelle città germanofone. Era un modo, per i commercianti dell’epoca, di far conoscere i propri manufatti e farli acquistare nel periodo dell’Avvento. Una volta giunti al 24 dicembre, non avevano più ragion d’essere giacché i regali erano già stati tutti comprati.
Solo negli ultimi anni, con l’arrivo anche in Italia dei vari mercatini (i primi furono quelli di Bolzano e Merano ma oggi qualsiasi città vanta il proprio) l’attività si spinge sino alla Befana, per sfruttare quanto più possibile il periodo di ferie dei turisti.
Ai mercatini del lago di Carezza non c’è solo la possibilità di acquistare prodotti o assaggiare tipiche specialità.
Sono molti infatti gli eventi che vengono organizzati e che rendono la visita ancor più speciale e suggestiva.
Il più magico è senz’altro il giro guidato con le lanterne: si parte dal negozietto all’interno del parcheggio e poi si arriva al mercatini transitando per il tunnel ma facendo tappa ad ascoltare i suoni emessi dai diversi tipi di legno della foresta del Latemar (i tronchi infatti sono esposti all’interno della galleria e “suonabili”). Una volta giunti al cospetto del lago, si passeggia ascoltando le leggende locali e si finisce riscaldandosi con un buon brulè…
Un’esperienza magica, che riuscirà a coinvolgere grandi e piccini: d’altra parte è o non è questa una delle location più famose e mistiche di tutto l’Alto Adige? Le prenotazioni devono essere effettuate entro il giorno prima presso l’ufficio del turismo, anche solo telefonando.
Non mancano anche gli eventi musicali, anche questi molto particolari. I suoni, le melodie degli archi o dei fiati si integrano perfettamente al magnifico paesaggio rendendolo, se possibile, ancor più sublime: sembrerà di essere catapultati indietro nel tempo ed è proprio questa una delle grandi suggestioni di Carezza… Qualcosa di non descrivibile a parole: va visto e vissuto.
Il primo consiglio riguarda senz’altro l’abbigliamento: copritevi, e anche bene! Soprattutto i bimbi, che sono magari più sensibili. Il freddo è molto intenso, soprattutto in caso di neve. Quando siamo stati noi, la temperatura era -13!
Ecco, molto probabilmente siamo stati in un periodo particolarmente gelido ma calzature imbottite, giacca a vento, cappello di lana, sciarpa e guanti non devono assolutamente mancare. Vi sono i bracieri per scaldarsi ma non sono moltissimi e giustamente sono presi d’assalto!
I mercatini sono aperti dalle 10 alle 22 ma il momento migliore per visitarli è dalle 16.30 in poi. Il sole ormai è tramontato ma la luce radente dell’imbrunire rende i contorni più dolci e i contrasti meno netti. Le casette si illuminano di rosso e diventano quasi come palline di un albero di Natale enorme, calate nel magico contesto innevato.
Il tour si può compiere anche in passeggino giacché il fondo è battutissimo e non vi sono problemi. Meglio le ruote grosse dei passeggini da trekking per evitare di faticare qualora vi fosse qualche cumulo di neve più ostico. E assolutamente copertina imbottita!