Oggi andremo alla scoperta di una parte dell’Alpe di Siusi, giusto per farci venire l’acquolina in bocca e desiderare di tornarci…la nostra amica Maria Grazia infatti (autrice di testo e immagini) ci accompagna a conoscere il facile sentiero che porta a Malga Schgaguler Schwaige, con puntatina allo SportHotel Sonne, per ammirare splendidi panorami e mangiare decisamente bene!
- Località di partenza: Mont Seuc
- Parcheggio: agli impianti di Ortisei (grande – a pagamento)
- Mezzi utilizzati: passeggino da trekking
- Tempo medio: cinquanta minuti circa
- Difficoltà: facile
Era mattina, ma non troppo presto: come al solito ci eravamo attardati; avevamo democraticamente scelto l’itinerario, la truppa era lenta ed alle prime armi: la passeggiata d’esordio doveva essere alla portata di tutti. Si decide subito: Alpe di Siusi!
Montiamo in macchina in direzione Ortisei, dove l’impianto St. Ulrich ci porterà sull’Alpe. Il bagagliaio era pieno come se stessimo partendo per tre giorni: zaino portabimbo per il più piccolo, passeggino doppio per gli altri due… avevano in tutto 7 anni in tre! Sbarcati dalla ovovia direttamente sul Mont Seuc (m. 2005) e guadagnato l’assetto da passeggiata, c’era solo da perdersi per il sentiero che portava giù nella vallata, all’ombra di quelle pinne rocciose nascoste appena da qualche nuvola alta. Il sentiero che portava alla Malga Schgaguler Schwaige (m. 1905), dove avremmo pranzato, era davvero agevole.
L’aria era frizzante e temperata al punto giusto; l’andatura era regolare tanto da….. tanto da fare addormentare l’intero equipaggio, che perse letteralmente i sensi, poco dopo aver dispensato un sorriso ed un saluto all’obbiettivo della macchina fotografica che li fissava con insistenza. La pennichella al sole durò circa 40 minuti, il tempo necessario a percorrere tutto il sentiero o, forse, il tempo necessario per smaltire la colazione ed aver di nuovo fame. Ed eccoci quindi, tutti svegli, arrivare alla Malga Schgaguler Schwaige, una casetta di legno con, all’interno, tovaglie a quadri e cuori rossi e bianchi e, fuori, un’area pic nic, con un parco giochi e un piccolo zoo. I tavoli dagli assi di legno, erano a disposizione degli ospiti di passaggio che come noi, avevano provveduto con pranzo al sacco.
Difficile dire se a solleticare la fame fosse stato il panorama che avevamo intorno o la fretta di andare a giocare, ma non si sprecarono né troppe parole, né troppo cibo per quel pranzo. La sosta durò un bel po’: prendemmo il sole ed un buon caffè. Anche i bambini ebbero il loro da fare con gli animali e con i giochi lì a disposizione!
Finita la sosta, ci incamminiamo lungo il sentiero che lasciava intravedere un piccolo specchio d’acqua, mentre un asinello incuriosito dalla buffa comitiva guardava perplesso nella nostra direzione; dopo non più di dieci minuti di cammino arriviamo nei pressi dello Sporthotel Sonne, dove il piccolo bacino si presenta: si tratta di un piccolo invaso artificiale; dall’altra parte invece, attirano l’attenzione della truppa un’altalena ed una casetta di legno. Immancabile una nuova sosta gioco per i più piccoli, mentre i più grandi si ricreano nel riflesso senza eguali del laghetto.
Soddisfatti per questa prima giornata, non troppo faticosa, decidiamo di tornare alla base; il percorso stavolta era in salita e la truppa mostrava chiari segni di insofferenza: significava sonno, occorreva industriarsi senza soccombere. Avevano 7 anni in tre, ma con la stanchezza dalla loro parte, sarebbero stati in grado di distruggere in un attimo noialtri: 75 anni in due!
Decidiamo allora di battere in ritirata separandoci: il papà e Simone a piedi, con il passeggino lungo il sentiero, io, Greta e Iacopino in seggiovia. La decisione di dividersi era stata dettata più che altro dalla seggiovia che, aperta e biposto, poco si prestava ad accoglierci nel nostro complicato assetto… passeggino e zaini inclusi. Sicronizzati (si fa per dire) gli orologi quindi, l’appuntamento era alla scuola sci Ortisei, là dove la seggiovia “Al Sole” si ferma. Avremmo poi fatto insieme l’ultimo pezzetto, prima risalire in ovovia e dirigerci di nuovo verso Ortisei. Ed ecco che ci stacchiamo da terra: vediamo papà Marco e Simone che ci salutano… poco dopo a salutarci è solo papà Marco: Simone già dorme. I due che viaggiano con me in seggiovia sono disciplinatissimi ed a loro agio: neppure se andassero al nido con gli impianti tutte le mattine si sarebbero potuti comportare meglio!
E, mentre mi compiacevo di cotanta disciplina, ecco Iacopo che comincia a sfregarsi i piedi cercando di chiamare il papà… è un attimo, le scarpe volano giù! E così, torniamo a casa stanchi e felici, ma non scalzi: appena sbarcati ad Ortisei, le scarpette perdute sono state prontamente rimpiazzate con degli scarponcini nuovi. La nostra vacanza in Val Gardena prometteva davvero bene!