La zona di Maranza, Valles e Rio di Pusteria è una delle più pittoresche (e meno frequentate) della Val Pusteria. E vi sono una miriade di stupende escursioni da poter effettuare coi nostri bambini… Abbassate le palpebre e dopo aver camminato, dapprima facilmente e poi un po’ più faticosamente, sognate di arrivare alla testata di una verde valle, circondata da alte montagne, con al centro un paesino sospeso nel tempo, dove tutto è rimasto come secoli fa. Adesso aprite gli occhi e sì, quello che plasmato con la vostra mente esiste davvero, ed ha anche un nome: Malga Fane.
Per arrivare a Malga Fane bisogna percorrere tutta la Valle di Valles (che s’incunea da Rio di Pusteria, poco dopo il bivio per Maranza). Si superano quindi il paese e la stazione degli impianti Jochtal sino ad arrivare ad un grande pianoro.
Sulla sinistra noteremo una grande area sosta sterrata: ecco giunti a destinazione. Spegniamo quindi il motore e continuiamo sulla strada asfaltata ancora per un pochettino.
Indicazioni per navigatore Google Maps: parcheggio Vals
Attenzione: la strada (molto stretta) per Malga Fane è aperta al traffico veicolare tranne che nei mesi luglio – settembre (in inverno è sempre chiusa). Si può optare per un servizio navetta che conduce sino al temine della via asfaltata, a circa 10 minuti dall’arrivo.
Per informazioni sulla viabilità: ufficio turistico di Valles 0472 – 886.048
Dopo aver lasciato la nostra autovettura al comodo parcheggio di Berg Am Boden (m. 1397), ci incamminiamo molto facilmente lungo la strada che, sino quasi a destinazione, sarà completamente asfaltata (e quindi, chi deciderà di percorrerla in passeggino, non troverà alcun fondo dissestato).
Trascorsi non più di 10 minuti ci troveremo già al nostro primo bivio, in prossimità della Kurzkofelhütte (m. 1422). Potremmo proseguire dritto lungo la carreggiata (direzione obbligatoria per chi avrà scelto il passeggino come mezzo di trasporto per i propri bimbi), ma noi voltiamo a sinistra, attraversando un ponticello e iniziando a calcare il segnavia 17, il “Sentiero del Latte“.
Entrambe le vie sono sicuramente valide ma, certamente, il Sentiero del Latte (che si snoda all’interno del bosco) ha quella marcia in più che tanto piace ai bimbi. Il percorso è infatti disseminato di numerosi pannelli informativi riguardanti il ciclo del bianco alimento, con tante curiosità e giochi da fare assieme a mamma, papà, fratellini ed amichetti.
C’è da avvistare un piccolo vitellino smarrito? Da riconoscere e suonare i campanacci delle caprette? Da provare a vedere quanto può essere grande una mucca adulta? Tante piccole cose che, da adulti, diamo per scontate, ma che sicuramente faranno la gioia dei nostri accompagnatori.
E quindi, oltrepassata la lignea porta, saremo prontissimi per cominciare questa avventura!
L’inizio è davvero molto semplice: il sentiero infatti si avvia tra pini e abeti costeggiando il gorgogliante torrente, staccandosi dunque nettamente dalla strada asfaltata, al di là del corso d’acqua. Se percorrerete, come noi, l’itinerario in inverno, avrete la possibilità di ammirare vere e proprie cascate di ghiaccio avvicinandovi alle rive.
La via si snoda serenamente senza metterci alla prova, guadagnando quota in maniera costante ma mai erta. Dii fronte a noi, molto lontano, potremo scorgere una suggestiva cascata e, in momenti di grande pace, anche udirne il fragore.
Pian piano, dopo aver costruito un omino di pietra (consuetudine molto sentita in Alto Adige per segnalare il proprio passaggio), un piccolo ponticello ci farà attraversare di nuovo il rio Valles portandoci, questa volta definitivamente, alla sua sinistra orografica.
Ci avviciniamo moltissimo alla carreggiata ma, almeno per ora, rimaniamo su terreno boschivo, sempre immersi in una natura davvero fiabesca. Qua e là incontriamo i bei pannelli informativi: poco dopo, la salita si farà un po’ più decisa sino a guadagnare, questa volta davvero, la strada principale asfaltata.
Per qualche decina di metri il Sentiero del Latte prosegue lungo la carrozzabile per staccarsene poi successivamente tramite un erto sentierino che, a gradoni, inizierà ad inerpicarsi in mezzo alle piante.
Siamo arrivati al Salto del Bove /Ochsensprung, ossia la parte più impegnativa dell’itinerario, dovendo oltrepassare un dislivello di circa 200 metri in uno spazio relativamente breve.
La salita si interseca diverse volte con la strada, consentendoci di incontrare anche altri escursionisti intenti nelle loro passeggiate. Dopo ancora qualche passo, ci affacceremo sulla bella cascata formata dal Rio Valles che, in tempi remoti, con la sua foga, scavò l’intera valle. Ormai il peggio è alle spalle e, pian piano, aggireremo il costone per portarci verso la nostra meta.
Sempre camminando molto tranquillamente poco distanti dalla carreggiata, inizieremo a vedere il verde che, poco oltre, diverrà smeraldino. Ancora un piccolo sforzo e… Et voilà! Saremo finalmente giunti alla grande area ove i più pigri (o gli impossibilitati) potranno giungere direttamente in automobile (sempre nei periodi di apertura della carreggiata). Da qui in avanti però, il transito è vietato: ma non temete, ormai siamo arrivati.
E, da dietro la curva, ecco inaspettatamente quanto improvvisamente aprirsi i verdi prati di Malga Fane (m. 1739), resi ancor più magici dal Rio Valles che, con le sue luccicanti acque, conferisce un tocco ancor più fiabesco.
Adagiata in mezzo a questa conca prativa con due alte pareti a chiudere ai lati, Malga Fane (che è in realtà un piccolo villaggio alpestre) è stata costruita nel medioevo per sfuggire alle epidemie che, ciclicamente, colpivano il fondovalle: la popolazione infatti credeva (a ragione) che rifugiarsi in una remota località, li potesse preservare dal contagio.
La magia di Malga Fane colpisce subito appena arrivati: una piccola chiesetta, tre rifugi e diversi masi compongono questo alpeggio davvero unico e sembra quasi che, da un momento all’altro, debbano comparire gli antichi abitanti…
In estate è davvero molto gettonata in quanto veramente idilliaca e, non a caso, vi si svolge la Festa del Latte, ideale per le famiglie coi bimbi. Ben 3 sono i punti di ristoro (Kuttnhutte, Gattererhutte, Zingerle Alm) ma certamente è anche possibile fare deliziosi picnic guardando i più piccoli giocare e divertirsi nei prati circostanti ed anche, nei momenti di maggior calura, anche nel torrente (qui dal fondale particolarmente basso).
Volendo, si potrebbe proseguire per altre mete, ben più arditi: il Rifugio Bressanone (m. 2344) ci attende a circa due ore di cammino, addentrandosi ancor più verso le cime di Fundres. O ancora verso la cima dello Jochtal lungo il Rotenstein Hohenweg (sentiero panoramico): passeggiate belle, ma adatte a escursionisti più esperi.
Dopo aver assaporato la magnifica atmosfera e fatto il pieno di aria buona, si sarà pronti per il ritorno, che potrà avvenire o tramite medesimo sentiero dell’andata oppure lungo la carrozzabile.
Se volete scoprire l’incanto di Malga Fane in inverno, non dovete fare altro che leggere il nostro post!
Abbiamo detto che i ristori a Malga Fane sono ben 3. Eccoli coi loro orari d’apertura:
Valles è un bellissimo paesino ed offre moltissime soluzioni per ogni vacanziere, ma soprattutto per le famiglie con i bambini. Una sopra tutte: il Familienhotel Huber è veramente il non plus ultra! Ampie stanze luminose, alcune di recentissima ristrutturazione, danno il benvenuto con una vista assolutamente meravigliosa.
La zona piscine regala un panorama super sulle Dolomiti: si possono scorgere le Odle e, naturalmente, il Sass De Putia. Il tripudio di scivoli sarà il non plus ultra per i bambini, che non vorranno mai più andare via! Se però prometti una giro nel villaggio sugli alberi (di proprietà dell’hotel), allora magari potranno anche farci un pensierino…
La cucina è eccezionale e le bevande analcoliche sono sempre gratuite. Anche questo è certamente un bel risparmio! Fa parte della catena Familienhotel Sudtirol, che assicura un elevatissimo standard qualitativo e servizi ad hoc per le famiglie.
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