Oggi a raccontare una bellissima escursione c’è la bravissima Maria Luisa Roncarolo, autrice del blog Italia Con i Bimbi (viaggiare nella nostra bella penisola con i mezzi pubblici: quanti fantastici itinerari scoprirete!): è stata i nostri occhi (e le nostre gambe) lungo la via che conduce al lago Ghedina, fiabesco specchio d’acqua accanto alla notissima Cortina d’Ampezzo, nelle Dolomiti venete. Buona lettura!
Tra le tante escursioni che si possono fare nella zona di Cortina d’Ampezzo, ce n’è una molto bella che consiglio per la varietà del percorso e del paesaggio. Se non vi piacciono le passeggiate monotone, amerete inoltrarvi in un bosco molto fitto dall’aspetto insolito, raggiungere il laghetto dai riflessi verde smeraldo e poi scomparire di nuovo tra gli alberi fino all’abitato di Cadin di sopra da cui si gode di una vista panoramica su tutta Cortina. La passeggiata non è molto faticosa con il percorso in discesa, ma se volete renderla più impegnativa potete scegliere l’opzione senza funivia. Alla fine vedremo tutte le varianti per arrivare al lago Ghedina, vero gioiello delle Dolomiti, ma iniziamo con quello che abbiamo fatto noi.
La funivia Freccia nel Cielo è composta da tre tronchi: Col Drusciè a 1.778 m, Ra Valles a 2.475 m e Cima Tofana a 3.191 m. Si prende la funivia solo fino alla prima stazione, Col Drusciè, dove si trovano il ristorante omonimo, un piccolo parco giochi, l’Osservatorio astronomico Helmut Ullrich e i due nuovi sentieri dei Pianeti e dell’Universo (due percorsi tematici con i tabelloni che illustrano le stelle e i pianeti per un piccolo viaggio nel sistema solare).
Appena scesi dalla funivia, avrete di fronte la strada verso l’Osservatorio e l’ingresso del ristorante mentre, salendo subito sulla destra, troverete il cartello con le indicazioni per la passeggiata. Potete scendere per il sentiero dell’universo oppure sul prato dell’ampia pista da sci fino ad incontrare in fondo alla discesa, sulla sinistra, l’indicazione per il sentiero 410. Se prendete la pista da sci, come abbiamo fatto noi, sappiate che il sentiero è quello subito dopo il cartello, non quello prima (entrambi sono alla vostra sinistra molto vicini).
Alla fine di un piccolo tratto stretto e sassoso, incrocerete una strada ampia di ghiaia, non ci sono indicazioni, tanto che noi eravamo in dubbio sulla direzione da prendere: per fortuna abbiamo incontrato dei ciclisti che ci hanno spiegato che, girando a sinistra, stavamo andando dalla parte opposta al lago Ghedina verso Piè Tofana! Quindi scendendo dal sentiero dovete andare verso destra. Continuando a camminare in quella direzione dopo meno di 1 km si incontra sulla destra il cartello che indica il sentiero per il lago Ghedina (410) e da lì inizia un vero e proprio viaggio in un bosco che sembra quello magico di Harry Potter per quanto ci si addentri tra meravigliosi alberi d’alto fusto.
Una natura rigogliosa e selvaggia vi accoglie in tutto il suo splendore, non mancano cespugli di mirtilli rossi e fragoline di bosco, fiori multicolori e bastoncini con cui giocare. Si cammina a tratti su un terreno scosceso e sassoso in cui i bimbi piccoli andranno un po’ aiutati, ma non mancano neppure momenti di riposo per i loro piedini sopra ad un morbido tappeto di aghi di pino. Veramente un’esperienza bellissima da fare con i più piccini, noi poi ci siamo stati ai primi di settembre quando non c’era nessuno e sembrava davvero di essere fuori dal mondo!
Arrivati finalmente al lago Ghedina, siamo rimasti incantati dai suoi colori che variano, a seconda del punto di osservazione, dal verde all’azzurro. Il ristorante, molto rinomato, era chiuso per cambio gestione, ma abbiamo trovato comunque tante trote e delle simpatiche anatre ad accoglierci: sul lago c’è una piccola casetta galleggiante che le ospita che piacerà molto ai più piccoli. Abbiamo fatto il giro del lago e un bel picnic sul prato all’ombra.
Dopo esserci riposati, ci siamo cimentati nella discesa verso l’abitato di Cadin lungo il proseguimento del sentiero 410 che abbiamo imboccato procedendo per un breve tratto sulla strada dedicata alle automobili: dopo pochi metri infatti si incontra il bivio con tutte le indicazioni. Se volete fare un giro più lungo, con il sentiero 416 procedete per Ra Vera oppure con il 409 per Fiames. In questa località si può prendere l’autobus urbano n°1 per tornare a Cortina. Noi siamo un po’ fissati con gli autobus perché amiamo lasciare l’automobile a casa e questo modo di muoverci in libertà ci permette anche di salire per un sentiero e scendere da tutt’altra parte, basta informarsi prima sulle fermate!
Ma torniamo alla nostra discesa verso Cadin di Sopra: ecco di nuovo un tratto piuttosto sassoso e immerso nel bosco finché non si arriva ad uno spiazzo con grandi prati verdi e si passa sulla sinistra proprio rasente ad un’abitazione, tanto che c’era venuto il dubbio fosse una strada privata. Si prosegue dritto fino alla strada asfaltata e alle prime case del paese e, pochi metri più avanti, troverete la fermata dell’autobus n° 5 che vi riporterà a Cortina, mentre se invece non siete stanchi, potete continuare a piedi passando per la strada della vecchia ferrovia.
Percorsi alternativi per raggiungere il Lago Ghedina
1) Se non volete prendere la funivia e la salita non vi spaventa, potete arrivare al lago Ghedina con il sentiero 413 dalla località Ronco che si trova subito sopra Cortina ed è la zona con la pista da bob e il Parco Avventura Adrenalin Center, un bel punto dove fare una sosta con i bambini. Partendo a piedi dallo stadio del ghiaccio c’è un sentiero che passa proprio vicino ai campi da tennis e arriva a Ronco: noi lo abbiamo fatto in discesa per tornare a Cortina dal Parco Avventura. Con questo percorso si sale dai 1.224 m di Cortina ai 1.457 m del Lago Ghedina.
2) Il lago Ghedina si può raggiungere anche da Fiames con il sentiero 409 che dovrebbe essere più lungo ma un po’ più dolce come salita (a quanto ci hanno detto all’Ufficio del Turismo) infatti il dislivello è tra 1.292 m e 1.457 m. Quella zona poi è molto bella, paesaggisticamente parlando, perché si tratta di un’ampia vallata che costeggia il fiume Boite e offre degli scorci straordinari: noi ne abbiamo percorso un tratto tornando dal Rifugio Ra Stua. Potete arrivare fino a Fiames in auto e parcheggiare lì oppure dall’autostazione di Cortina con il bus n°1.
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Qualche precisazione
I biglietti dell’autobus si acquistano a terra nelle tabaccherie o all’ufficio turistico, ci sono carnet più convenienti del biglietto singolo: giornalieri, da 6 o da 12 corse. I tempi di percorrenza che ho indicato sono un po’ relativi perché i miei figli pur avendo 8 e 12 anni non sono dei gran camminatori e si fermano spesso, quindi noi ci abbiamo messo un po’ di più, ho cercato di togliere le sosta ma potrebbe non essere un calcolo preciso. Se avete tempo e volete godervi una vista mozzafiato su Cortina, prima di iniziare la passeggiata potete anche arrivare fino all’ultima stazione della Freccia nel Cielo dove, con una scala in legno, si sale in un punto panoramico favoloso. Dovrete poi riprendere la funivia in discesa fino a Col Drusciè e iniziare la passeggiata.