La Val di Non, zona del Trentino famosa per i suoi infiniti meleti, ha davvero molto da offrire alle famiglie coi bambini: escursioni, canyon, malghe, fiumi…Una vera meraviglia! Ed è anche piena di facili sentieri che conducono in luoghi idilliaci: oggi andremo al lago di Tret, nell’alta valle (già in territorio altoatesino), per goderci un rilassante paesaggio e fare il pieno di natura.
Percorrendo la strada che, da Fondo, conduce a Passo Palade, è necessario superare l’abitato di Tret e voltare, poco sopra, verso destra: le indicazioni non mancano e basterà seguirle pedissequamente. Una volta deviato, sarà sufficiente seguire la stretta carrozzabile sino al suo termine (nei pressi dell’hotel Scoiattolo) e parcheggiare nell’area sosta adibita: impossibile sbagliare!
Saremo quindi pronti per iniziare la nostra avventura odierna: con il passeggino da trekking ci incamminiamo lungo l’ampia forestale che, proprio dinanzi a a noi, s’introduce tra gli alberi. Sempre liscia e ben levigata, ci fa dapprima passare accanto ad alcune abitazioni private e poi ci prende quasi per mano per condurci in un rigoglioso bosco, fresco e rilassante.
Pian piano che proseguiamo lungo la via, incontreremo vari sentierini che consentono sia di tagliare i tornanti che di intraprendere vere e proprie scorciatoie atte ad accorciare notevolmente il percorso: se siete col passeggino, ovviamente non avrete altro da fare che continuare mentre qualora non lo aveste, sarete liberi di scegliere e decidere cosa fare. Naturalmente, scegliendo il tragitto più breve la fatica sarà maggiore!
La nostra mulattiera alterna tratti più dolci ad altri maggiormente ripidi, rimanendo però sempre fruibile in passeggino. La prima parte nel bosco è quella “impegnativa”, fortunatamente però in mezzo alle fresche frasche che mitigano la calura estiva. Tornanti alternati a lunghi rettilinei ci fanno mano a mano alzare di quota: si macina dislivello davvero senza accorgersene, giacché la via non è mai particolarmente pendente né faticosa.
E così, tra incroci con le scorciatoie e avvistamenti di meravigliosi fiori protetti (che non si raccolgono), finalmente il bosco si diraderà un pochino e la forestale s’incanalerà tra due staccionate, segno che ormai siamo quasi arrivati. Il peggio è alle spalle e rimangono veramente pochi sforzi da fare per giungere all’agognata meta: il paesaggio si fa sempre più bucolico ed è anche possibile scorgere, tra i rami, le vette lontane delle Dolomiti di Brenta. Un fascino davvero unico!
E infine arriveremo al punto più alto del nostro percorso: già si scorge, in mezzo al verde dell’erba, una macchia color cobalto: eccolo il lago di Tret! Dovremo intraprendere una lieve discesa e, in una manciata di minuti, saremo già alle rive: che rilassante spettacolo blu…
Il lago di Tret (m. 1604), conosciuto anche col nome di lago di Santa Maria, sorge già in territorio altoatesino (fa infatti parte del comune di San Felice) e si trova nell’Alta Val di Non: è certamente una delle mete più gettonate per trascorrere una giornata di relax e refrigerio! Nonostante le acque appaiano torbide, è balneabile e molto pulito: profondo circa 3/4 metri, ha anche un grazioso isolotto quasi al suo centro, che i più arditi potranno anche raggiungere a nuoto.
Molto ricco di pesci, il lago di Tret è anche un biotopo e sono numerose le specie di piante acquatiche che vi si possono trovare (e che vengono regolarmente controllate); una volta arrivati quindi a lambirne le sponde, non ci si potrà esimere dal compiere la passeggiata tutt’intorno, per godere della sua bellezza da svariati punti di vista.
Sarà possibile procedere sia in senso orario (come abbiamo fatto noi) che antiorario; la riva orientale è percorsa dalla continuazione della forestale che sale da Plaze di Tret quindi molto più ampia e levigata, mentre quella opposta presenta un sentiero più stretto, certamente ancora agibile in passeggino ma con più fatica.
Chi volesse fare un picnic troverà qui il proprio ambiente ideale: è infatti uno dei luoghi più bucolici dell‘Alta Val di Non e bisogna necessariamente arrivare presto alla mattina per scegliere il posto migliore. Chi invece volesse ricercare un cibo più tipico, avrà a disposizione ben due malghe, la San Felice e la Waldruhe, entrambe poco distanti l’una dall’altra e ben segnalate dalla cartellonistica.
E quindi, dopo aver indugiato a lungo ed essersi riposati (e, perché no, anche pucciato i piedini) si sarà pronti per rientrare. Si potrà calcare lo stesso sentiero dell’andata oppure, qualora sprovvisti di passeggino, provare a tagliare lungo le numerose scorciatoie, così da poter sperimentare un tracciato diverso ma pur sempre suggestivo e affascinante.