L’Alta Pusteria (che ora si chiama 3 Zinnen Dolomites) è piena di sentieri facili e adatti alle famiglie con i bambini. O anche a chi figli non ne ha, ma che desidera soltanto effettuare semplici escursioni in ambienti meravigliosi. Oggi vi porteremo con noi a calcare uno dei percorsi più comodi di tutta la zona, ma con un panorama decisamente ineguagliabile: venite al lago di Dobbiaco e preparatevi a rimanere estasiati!
Dopo aver percorso per circa 3 chilometri la SS51 da Dobbiaco verso Misurina e Cortina d’Ampezzo, sulla destra troveremo le indicazioni per il lago di Dobbiaco. Una volta svoltato, subito avremo la possibilità di parcheggiare e intraprendere così la passeggiata odierna.
(Durante la stagione estiva, non sempre si trova posto e quindi spesso si è costretti a lasciare l’autovettura lungo la carreggiata… Attenzione però che, se dovessero passare i vigili, si potrebbe incappare in una multa)
Una volta posteggiato, dovremo scendere per circa 50 metri sino a guadagnare il largo sentiero che, levigato e tranquillo, ci terrà idealmente per mano durante la passeggiata. Il giro attorno al lago di Dobbiaco può essere compiuto indifferentemente in senso antiorario oppure orario. Noi abbiamo optato per quest’ultima soluzione, ma è assolutamente indifferente!
Iniziamo così a camminare lungo il facilissimo e pianeggiante segnavia, adatto anche ai passeggini da trekking. L’itinerario è anche denominato “Sentiero Natura” poiché consta anche di ben 11 pannelli esplicativi che raccontano flora, fauna e pure la geomorfologia del territorio.
Alcune stazioni poi sono “interattive“, ossia permetteranno, soprattutto ai bambini, di mettere alla prova le proprie capacità di piccoli esploratori… Ma non vogliamo anticiparvi nulla, giacché la scoperta è senz’altro il lato più bello di tutta la camminata!
Dunque procediamo in senso orario e, proprio all’orizzonte, noteremo la classica V del lago di Dobbiaco. Chiusa tra le montagne, oltre inizia la Val di Landro che, atrtaverso il Passo di Cimabanche, conduce a Cortina d’Ampezzo e in Veneto. Noi, piano piano, ci avvicineremo, ma devieremo per tornare indietro molto prima di raggiungerla.
Piano piano, senza alcuna fretta ( e anche senza alcuna fatica) arriveremo a lambire il biotopo, ossia uno dei punti prediletti dai più piccini. Il tracciato infatti, devia verso il bosco e iniziano una serie di ponticelli che consentono d’oltrepassare uno dei tantissimi rivoli formati dal fiume Rienza che, proprio qui, si espande in tantissimi corsi d’acqua secondari.
Si diparte anche un dedalo di sentieri che, però, non ci trarrà in inganno. Infatti, le segnalazioni sono sempre presenti: ignoreremo infatti il bivio per Sarlhutte (chiuso al pubblico) e proseguiremo nuovamente in direzione lago di Dobbiaco, giacché ora ce ne siamo leggermente allontanati.
Abbandoneremo successivamente gli alberi ma non saremo ancora tornati alle rive del lago: ci manca ancora un pochino, anche se ormai lo vedremo in lontananza, col suo scintillio che compare al di là dell’erba (siamo infatti ancora all’interno dell’area del biotopo).
Ma non dovremo attendere molto, giacché in breve ci ritroveremo pronti ad ammirare nuovamente lo spettacolo offerto, ora però dalla sponda opposta. Sarà anche molto bello potersi accomodare per gustarsi un buon pranzo al sacco, lasciandosi cullare dalla deliziosa brezza che, leggera, spira sempre!
Il sentiero, sempre largo e tranquillo, ci permette di ammirare davvero splendidi scorci su questo angolo di paradiso. E, non dimentichiamo, qua e là troveremo anche i pannelli esplicativi didattici del Sentiero Natura. Qualche passaggio ancora nel bosco ci farà ammirare gli alti fusti, da cui filtrano, leggiadri e caldi, i raggi del sole.
Ci lasceremo definitivamente pini, abeti e larici alle spalle quando ormai saremo arrivati all'”imbarcadero“, ossia il Seerestaurant (dove, naturalmente, si può mangiare). Qui la vista si apre sulla parte settentrionale del lago di Dobbiaco, regalandoci uno spettacolo davvero bellissimo.
Ormai siamo praticamente giunti alla fine del percorso. Manca infatti pochissimo prima di ritornare al punto di partenza, chiudendo l’anello. Un ponte ci permette di scavalcare la Rienza che, uscendo dal lago, forma una piccolissima (ma pittoresca) cascatella. Spesso popolata anche di graziosi cigni.
L’Hotel Baur al Lago è ormai lì che troneggia, abbarbicato sul promontorio: ormai siamo definitivamente arrivati. Basterà risalire sino al parcheggio e recuperare la macchina, pronti per una nuova avventura!