Dolomiti

Lago di Carezza coi bambini: il Latemar e la leggenda di Ondina

Oggi faremo una bellissima escursione che ci porterà da Obereggen ad uno dei piu magici posti dell’alta Val d’Ega: la nostra amica Clau, mamma romana di 3 bimbe e super appassionata di montagna (autrice sia del testo che delle immagini), ci accompagna alla scoperta del Karersee, ossia il lago di Carezza coi bambini, posto a 1.520 m, nel comune di Nova Levante (BZ). L’escursione, di circa due ore per ogni direzione (15 km A/R), presenta un dislivello di 160 m e può essere effettuata sia con zaino portabimbo che con passeggino; è adatta anche a bimbi grandi che camminano volentieri ed è ben percorribile con le biciclette.

  • Località di partenza: Obereggen
  • Parcheggio: alla partenza della seggiovia di Obereggen (ampio, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo oppure passeggino
  • Tempo medio: due ore circa
  • Difficoltà: Facile

Al lago di Carezza da Obereggen, anche in passeggino

Dopo aver lasciato la macchina nell’ampio parcheggio della seggiovia di Obereggen, prendiamo la strada per S.Nicolò D’Ega e saliamo per poco più di 300 mt fino alla Forcella Di S.Floriano: qui troveremo un bivio ed imboccando la destra, ci incamminiamo lungo una strada carrozzabile inoltrandoci in un fitto bosco, dove il clima rimane fresco ed il percorso è piacevole.

Proseguiamo verso il Maso Bewaller che superiamo dopo una piccola salita, e ci lasciamo sulla sinistra un fortunato (per posizione) albergo (Hotel Bewallerhof, 1491 mt); proseguendo sulla Tempwelg (sentiero 8) troviamo sulla destra una serie di  prati verdissimi e fioriti, e li a guardarci c’è il Gruppo del Catinaccio in tutta la sua bellezza: ci troviamo sotto il massiccio del Latemar.

(La passeggiata potrebbe iniziare anche da questo punto, poiché in prossimità del Maso Bewaller c’è possibilità di parcheggio)

Ci addentriamo dunque nel fresco bosco di Carezza e, durante il tragitto, numerose panchine permottono di far riposare i bimbi; la via è molto frequentata: si incontrano numerosi trekker e ciclisti, ma la strada è ampia e si cammina bene. Il legno ricavato dagli alberi del bosco (nello specifico dagli abeti rossi) in cui ci troviamo viene in parte utilizzato per la costruzione di violini. La passeggiata prosegue tranquilla e i bambini procedono, chi nel passeggino, chi nello zaino (dormendo alla grande) e chi, in sicurezza, cammina al nostro fianco.

Il lago di Carezza, lo stregone Masarè e la leggenda di Ondina

Dopo aver oltrepassato un ponticello che sovrasta un ruscello (gioia per i bimbi), finalmente arriviamo al lago ed è un vero spettacolo! Questo piccolo bacino incastonato nel bosco fa da specchio al maestoso massiccio del Latemar e viene anche chiamato Lago Arcobaleno per le sue acque cangianti e limpidisisme. Circa venti anni fa, quando facevo questa passeggiata, io e i miei fratelli potevamo giocare lungo la riva e potevamo bagnare i piedi nell’acqua, ma ora il perimetro è recintato per motivi di tutela ambientale, e rispetto a venti anni fa le sue dimensioni sono notevolmente inferiori.

Negli anni, hanno creato un’area turistica molto organizzata con parcheggio e area ristoro, shop turistico e bagni (puliti ed accessibili), è stata inoltre costruita una terrazza in legno che si affaccia sul lago, con panche e una parte riparata dal sole, dove ci sediamo a riposare e ad ammirare l’acqua color smeraldo.

I bambini approfittano per ascoltare da noi la leggenda del lago:
“Nel Lago, tanti, ma tanti, tanti anni fa, vi abitava una ninfa bellissima che aveva una voce meravigiosa, e con i suoi canti intratteneva chi si addentrava al passo di Costa Lunga. Lo stregone Masarè si innamorò perdutamente di lei, e cercò in ogni modo di conquistarla…ma ahimè la bella ninfa non lo ricambiava, e lui si rivolse alla strega Langwerda. Quest’ultima gli suggerì di  travestirsi da venditore di gioielli e di presentarsi a lei dopo aver steso un’arcobaleno dal Catinaccio al Latemar per attirare la sirena e portarla via dalle acque. Masarè stese un arcobaleno così bello fra le due montagne, che non se ne era mai visto uno dai colori così accesi, e si recò verso il lago, dimenticandosi di travestirsi.
La ninfa fu sorpresa e meravigliata alla vista di questo arcobaleno fatto di pietre preziose, ma appena vide lo stregone si immerse nel lago, e da allora nessuno la vide più.
Masarè, disperato strappò l’arcobaleno e lo distrusse gettandone i pezzi nel bel lago…ed ancora oggi è possibile vedere i colori sgargianti e brillanti dell’arcobaleno nelle acque fatate di Carezza. Al centro del lago è stata deposta in suo onore una statuetta di bronzo chiamata Ondina.”

Il giro del lago di Carezza, facile e pianeggiante: ideale per i bambini

Una volta rifocillati e riposati facciamo il giro del lago di Carezza coi bambini e lo ammiriamo dalle diverse angolazioni: questo è un luogo dove ogni amante delle Dolomiti deve venire almeno una volta nella vita!

La via del ritorno è semplice e tranquilla come per l’andata, ma decidiamo di regalarci qualcosa di goloso… lungo il sentiero 8 deviamo infatti, verso i tre quarti del percorso, per la Stadl Alm, un maso cui si giunge dopo una breve discesa seguita da una salita (entrambe abbastanza faticose  ma fattibilissime con zaini e passeggini). Gustiamo così un ottimo yogurt fatto in casa con frutti di bosco e una panna buonissima! Consiglio anche il tagliere di formaggi e salumi che mio marito divora in un attimo…i bambini rimangono felicissimi dei succhi prodotti in loco e della possibilità di vedere gli animali della fattoria: ci riposiamo godendoci una splendida vista del Latemar, mentre i più piccini si divertono in una graziosa area giochi.

Ritornati sul sentiero arriviamo presto alla macchina, felici per la bella bella giornata trascorsa al Lago di Carezza coi bambini!

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Ringrazio Elena di giornirubati.it per la gentile concessione dell’immagine di copertina

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