Il lago della Vacca è nato come bacino naturale ed è stato trasformato, nei primi del novecento, in uno artificiale per fornire energia elettrica alle popolazioni del fondovalle; è circondato da un contesto paesaggistico di grande rilievo, con la parete ovest del Blumone ubicata proprio a fianco del suo lato orientale.
Il nome è dovuto a una curiosa formazione rocciosa situata nelle vicinanze al Passo della Vacca (2355 m.), la cui forma ricorda, appunto, quella di un grosso bovino; in questa zona inoltre, si trovano ruderi di manufatti della 2° linea di difesa, edificati dagli italiani durante la Grande Guerra (1915-18).
L’avvio del nostro percorso avviene in località Bazena, raggiungibile in circa 1 ora e mezza da Brescia. Provenendo dal lago d’Iseo, dopo essere arrivati in val Camonica, si prende l’uscita per Esine e e si continua per Passo Croce Domini. A Bienno (BS) inizia la salita e dopo circa 18km si giunge in località Bazena dove si puo’ parcheggiare.
Se invece si giunge dal lago d’Idro, si deve proseguire per il Gaver fino alla fine della strada asfaltata e poi tenere la sinistra verso il Passo Croce Domini, proseguire fino a raggiungere la malga che in questo caso sarà sulla nostra sinistra. (Rimane sulla strada principale per il passo Croce Domini ed è facilmente distinguibile per lo spiazzo ed il parcheggio lungo la strada)
Descriviamo quindi la via come l’abbiamo percorso noi: partiti dalla località Bazena (Breno) a quota 1802 metri, inizialmente il sentiero sterrato scorre ampio e comodo, percorribile anche in bicicletta (e fino alla Corna Bianca 2060 m., con passeggino attrezzato); arrivati a quota 2060 m., si prosegue sul segnavia n. 19 per il lago della Vacca, che nel tratto iniziale, appare in parte sabbioso.
Si costeggia quindi a mezza costa il versante ovest della Corna Bianca e, successivamente, si comincia a salire in Val Cadino molto regolarmente, a tornanti, in direzione nord arrivando infine, in 1 ora abbondante, al Passo della Vacca (m. 2359) dove è presente una enorme pietra a forma di mucca. Da lì si continua a destra su sentiero n. 18 in direzione nord-est che scende al lago della Vacca, divallando poi ancora un poco per passare sotto la diga e risalire quindi al rifugio Tita Secchi (m. 2357), ubicato pochi metri a est del bacino. Il ritorno avviene per il medesimo percorso dell’andata.