Oggi scopriremo una delle bellezze della Valle di Ledro: ci recheremo infatti al lago d’Ampola, uno specchio d’acqua ancora intatto ed incontaminato che s’incontra lungo la via che conduce verso Storo e la Valle del Chiese, e che è dimora di molte specie animali e vegetali, uniche nella zona.
Dopo aver lasciato la nostra autovettura nel piccolo parcheggio a lato del lago, subito c’incamminiamo lungo la bella passerella in legno che sovrasta il cariceto e ci consente subito d’ammirare il particolare luogo in cui siamo: questa è infatti una riserva naturale, dove hanno trovato casa molte specie d’uccelli, rettili, anfibi e pesci; proprio per la sua particolarità, è protetto dal 1990 e dal 2000 è partita la riqualificazione della zona grazie al provvedimento di tutela dell’Ufficio Biotopi e Rete Natura della Provincia autonoma di Trento.
Un tempo il lago d’Ampola era tutt’uno col lago di Ledro: quest’unico grande bacino dominava la valle per quasi tutta la sua estensione; successivamente, con l’abbassamento delle rive e il deposito di sassi e terriccio vari (portati dai vari immissari) si divisero e, il lago d’Ampola, molto più piccolino, iniziò ad andare incontro ad un processo di impaludimento che lo portò a ritirarsi ulteriormente.
Fino agli anni 70 del secolo scorso, fu addirittura utilizzato come discarica di materiali edili (pure una strada l’attraversava) e la costruzione dove adesso sorge il bel Centro Visitatori era nientepopodimeno che una discoteca; fortunatamente, dopo diversi studi tesi alla valorizzazione dell’ambiente, si notò che proprio qui si era ricreato l’habitat naturale per molte specie, sia animali che vegetali, alcune delle quali assolutamente endemiche: il sito andava dunque salvaguardato e risistemato, e così oggi lo possiamo ammirare in tutta la sua selvaggia e incontaminata bellezza.
E ci accorgiamo subito di quanto sia particolare il lago d’Ampola camminando dapprima sulla passerella che ci consente di spostarci sulla riva opposta e successivamente in mezzo ai boschi a ridosso della battigia; non avremo percorso molta strada che già incontreremo il primo pontile d’avvistamento, punto di vista privilegiato sulle acque nonché sulla valle stessa (e, se saremo fortunati, potremo incontrare qualche ranocchietta!)
Ormai il Centro Visitatori (inaugurato nel 1995) è a portata di mano: piccolo, ma decisamente funzionale e ben tenuto, racconta le particolarità del luogo, la sua formazione, la vita nello stagno; grazie ad audiovisivi, è possibile ripercorrere la sua storia, dagli anni ’90 (periodo in cui divenne oggetto di riqualificazione) fino ad oggi, e ottime ricostruzioni rendono perfettamente l’idea della peculiarità del territorio (la visita è gratuita).
Da qui, proseguiamo lungo il sentiero (facile e mai in pendenza), alla scoperta delle ulteriori chicche che il lago d’Ampola ci può offrire: dopo non molto, ecco infatti un altra banchina d’osservazione, più piccola della precedente, ma assolutamente ottima per cercare d’incontrare i piccoli abitanti del biotopo (ricordiamo che qui vivono anche rare specie d’uccelli, come il germano reale, la gallinella d’acqua e la cannaiola, oltre che ai più comuni animali come il tasso, la volpe e varie tipologie di topi ed anfibi).
Il tracciato continua verso il limitare del lago, sino alla strada per il Passo Tremalzo (m. 1664); non è consigliabile continuare oltre per compierne il periplo, in quanto il transito avverrebbe lungo il ciglio della strada statale (con tutti i vari pericoli annessi); torniamo così sui nostri passi per riguadagnare il punto di partenza e soffermarci ancora un po’ qua e là alla ricerca di qualche animale di cui fare la conoscenza!
Per qualsiasi ulteriore informazione, il sito del Consorzio per il turismo della Valle di Ledro è a disposizione