Il borgo che sorge sul Monte Lussari, col suo secolare santuario, è il fiore all’occhiello del Tarvisiano e delle Alpi Giulie, in Friuli. Arroccato sulla cima della montagna come un presepe, offre un panorama mozzafiato a 360 gradi ed è anche tranquillamente fruibile dai più piccoli, perfino col passeggino.
Se siete di passaggio per raggiungere Tarvisio o una delle più note località della Slovenia o della Carinzia (Austria), non potrete esimervi dal fare una sosta al Monte Lussari, una delle meraviglie di tutto il Friuli (e dell’Italia intera). Se siete in autostrada, l’uscita corretta è Tarvisio Sud e, appena guadagnata la strada statale, noterete subito le indicazioni per Camporosso, piccolo ma incantevole paesino poco prima dell’appunto più famosa Tarvisio.
Non sarà difficile trovare la partenza degli impianti di risalita (la segnaletica è fortunatamente ben presente): una volta arrivati, bisognerà subito lasciare la macchina in uno dei moltissimi parcheggi gratuiti tutt’intorno e dirigersi alla cassa per acquistare il proprio ticket.
Si accede così immediatamente alla cabinovia (che trasporta anche passeggini) che, in poco meno di 10 minuti, permette di guadagnare i 1789 metri della stazione di monte. Appena usciti non potrete credere ai vostri occhi: ecco già la vista magnifica sul bellissimo villaggio che, così abbarbicato, sembra davvero stato disegnato dalla sapiente mano di un pittore.
La larghissima via che conduce alle prime case del paese ricalca anche una delle piste da sci invernali, quando arrivare qui sembra davvero di essere catapultati in un fantastico e suggestivo mondo. Tutt’intorno le bellissime cime delle Alpi Giulie fanno da cornice ad un paesaggio già incantevole; risalita l’unica stradina, con alla propria destra molti ristorantini dove fermarsi a mangiare, si arriverà ad una scalinata che, col passeggino, sembrerà invalicabile.
Ed è stato proprio perchè noi avevamo il nostro bel mezzo col piccolo sopra che abbiamo scoperto un’alternativa! Una mulattiera infatti si stacca sulla sinistra, costeggiando la cima dell’elevazione, in pendenza assai modesta. Aggirando completamente la collina (ed offrendo scorci e panorami che i più non vedono) la larga forestale consente di arrivare sino al limitare della parte opposta del borgo, la più caratteristica, costellata di moltissimi negozietti di souvenir e locande, che un tempo davano conforto ai pellegrini che giungevano sin quassù tramite il lungo sentiero che oggi porta il loro nome.
Il trecentesco santuario, situato alla fine della via in posizione privilegiata, era un tempo luogo di culto per ben tre popoli (italiano, austriaco e sloveno) e nei secoli rivestì una grande importanza. La leggenda narra che un giorno venne rinvenuta sulla sommità del monte Lussari una statuetta raffigurante la Madonna, con pecore intorno tutte inginocchiate.
L’oggetto sacro venne portato al parroco di Camporosso, giù nella sua pieve, ma il giorno seguente venne nuovamente ritrovato in cima alla montagna, sempre con il gregge in adorazione. Venne quindi stabilito che proprio lì dovesse sorgere una cappella, che fu poi ampliata negli anni; distrutta da un fulmine e successivamente anche bombardata, fu completamente restaurata in occasione del giubileo del 2000.
La visita alla chiesa è molto suggestiva, anche per l’influenza che la stessa ebbe nei secoli, quando salire fin quassù era una sorta di purificazione. Altrettanto bella e sicuramente molto semplice (anche se non possibile con passeggino) è la salita alla sommità del colle, dove troneggia una grande croce: qui in panorama è veramente imponente e si spinge sino alla catena del Mangart e sullo Jof di Montasio, oltre che offrire un’altrettanto stupenda, ma insolita panoramica sul borgo.
Dal monte Lussari ci sono molti sentieri che si dipartono lungo i quali è possibile fare splendide escursioni, ma certamente non col passeggino. Si potrebbe raggiungere la Cima del Cacciatore (m. 2071), seguendo dapprima in lieve discesa il sentiero 617 sino a Sella Lussari per poi convergere sul 613: l’ultimo tratto è attrezzato con funi metalliche, perciò non adatto a chiunque, ma spesso si possono ammirare mandrie di stambecchi. Un’altra possibilità è scendere sino a valle servendosi del già citato Sentiero del Pellegrino che, con circa 1000m di dislivello, raccorda con Camporosso: un itinerario suggestivo, percorso nei secoli da molti credenti.
Dopo aver esplorato il bel paesino in lungo e in largo, non resterà altro che tornare indietro per prendere la cabinovia, certi però che coverete nel cuore il desiderio di rivedere questo magnifico posto con la neve, per assaporare ancor di più il suo meraviglioso incanto!
Ci sono alcune piccole locande sul Monte Lussari e accoglienti alberghi, come il Rifugio al Convento o l’hotel Rododendro. Tuttavia, se volete risparmiare qualcosa (sacrificando però lo splendido paesaggio circostante) si può valutare di dormire direttamente a Tarvisio, comunque poco distante e ben collegata anche con mezzi pubblici.