Se si potesse scegliere un luogo ove rifugiarsi per lasciarsi alle spalle lo stress quotidiano, i pensieri e le preoccupazioni per farsi avvolgere dalla pace e dalla tranquillità, ammirando uno dei più bei panorami delle Dolomiti del Trentino beh… Noi non avremmo dubbi: Fuciade! Da Passo San Pellegrino una facile passeggiata ci conduce al rifugio più fotografato e amato della Val di Fassa, in inverno ancor più suggestivo ricoperto da una spessa coltre bianca.
- Località di partenza: Passo San Pellegrino
- Parcheggio: alla località di partenza (diverse soluzioni, gratuite in inverno)
- Indicazioni parcheggio Google Maps: Parcheggio Chiesetta San Pellegrino
- Mezzi utilizzati: ciaspole – strada battuta
- Tempo medio: un’ora e dieci minuti circa
- Difficoltà: facile
- Dislivello: 70 metri – Passo San Pellegrino m. 1918 – Rifugio Fuciade m. 1982
- Tipologia di percorso: prevalentemente pianeggiante con alcuni brevi tratti di facile salita
Escursione invernale: consultare sempre l’Ufficio Turistico per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare
Rifugio Fuciade: si parte da Passo San Pellegrino e si arriva subito al Rifugio Miralago
Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura in una delle molte soluzioni del Passo San Pellegrino (valico che mette in comunicazione Moena e la Val di Fassa con Falcade e il Veneto), subito ci incamminiamo in direzione Belluno sino ad arrivare al ponticello ligneo che sovrasta la statale (e che permette agli sciatori di transitare da un lato all’altro della carreggiata).
Appena oltrepassatolo, sulla sinistra, noteremo una stradina asfaltata. Ecco il nostro punto di partenza: imbocchiamola e, senza alcun timore di sbagliare percorriamola tutta, naturalmente guardandoci intorno per ammirare lo splendido paesaggio che ci circonda.
In pochi minuti arriveremo già al Rifugio Miralago (m. 1920). Sin qui è possibile giungere direttamente in macchina (attenzione perciò a quelle in transito) e difatti è presente anche una piccolissima area sosta pubblica (potreste anche tentare la fortuna ma, a meno che non arriviate molto presto, è quasi impossibile trovar posto).
Noi però ci spostiamo subito sulla destra, abbandonando così la carreggiata per iniziare il transito sul sentiero battuto (indicazioni per il Rifugio Fuciade subito presenti), che non abbandoneremo più sino a destinazione.
Si cammina per un’oretta circa su strada battuta dal gatto delle nevi
Di fronte a noi la splendida mole del Civetta e della Moiazza mentre, di fianco, lo scuro Col Margherita con la sua casupola (la stazione di monte della funivia). Ancora non vediamo la catena di Cima Uomo (se non giusto le vette) ma avremo senz’altro tempo per rimediare… Per ora ci godiamo la semplicissima via che, pianeggiante, ci consente di lasciarci alle spalle il Rifugio Miralago per iniziare la vera e propria passeggiata che, in un’oretta, ci condurrà in uno dei luoghi più ammirati e fotografati delle Dolomiti.
Il largo e ben battuto sentiero entra ed esce dal bosco compiendo ampie curve per seguire il sinuoso fianco della montagna. L’impercettibile pendenza rende il passeggiare molto rilassante e il panorama non fa che riempirci il cuore.
Oltrepassato il bivio per Malga Boer (invisibile in inverno se non fosse per la segnaletica) gli alberi diventeranno più fitti, accompagnandoci per la maggior parte del primo tratto. Il silenzio sarà rotto soltanto dal rumore dei nostri passi e da quello della neve che, con cascate argentine, precipita dagli alberi creando suggestive nuvole brillanti grazie ai raggi del sole che filtrano dai rami.
Generalmente, per arrivare al Rifugio Fuciade in inverno servono solo gli scarponi
Superate diverse anse e dopo aver ammirato gli stupendi scorci verso Mulaz, Focobon e Cime Pape, dovremo affrontare il tratto più ripido (ma sempre dalla pendenza assai contenuta) di tutta la passeggiata. Una volta terminato, gli alberi si diraderanno, le montagne inizieranno a mostrarsi sempre più sino a che non appariranno, quasi come per incanto, delle inconfondibili sagome di casette… Eccoci, che lo spettacolo abbia inizio!
Sì perché, finita questa prima parte e lasciatoci il bosco alle spalle, la meravigliosa conca di Fuciade si mostra orgogliosa ai nostri occhi. E non potrebbe essere diversamente: l’effetto wow è assicurato! La catena di Cima Uomo inizia a fare bella mostra di sé (così come quella delle Pale di San Martino, più lontane e a chiudere l’orizzonte) con le sue estreme propaggini e, ai suoi piedi, una miriade di fienili, baite e masi quasi a puntellare il bianco candore della neve. Già: sembra proprio di trovarsi all’interno di un puzzle o, meglio ancora, di un sogno.
Il Rifugio Fuciade è naturalmente aperto in inverno e si può mangiare
Siamo a un po’ più di metà strada e ancora un bel pezzettino ci separa dalla nostra meta, il Rifugio Fuciade, ma non ce ne cureremo. Tutti presi ad ammirare il paesaggio, non ci accorgeremo nemmeno di mettere un piede davanti all’altro giacché la nostra mente sarà completamente rapita dall’idea di dover immortalare tutto (sia con fotocamera che con gli occhi). In estate è già una favola ma in inverno, se vogliamo, è ancor più suggestivo… La neve ricopre ogni cosa, creando un effetto panna montata davvero inusuale.
Se fin qui abbiamo faticato un pochino a causa di qualche salita, ormai niente potrà più fermarci. Praticamente pianeggiante, la via invita solo a godersi la passeggiata e a divertirsi, coi bimbi, quanto più possibile. Le ciaspole, sebbene raccomandate in caso di neve cadente o molto recente, non sono necessarie: è sicuramente sufficiente un buon paio di scarponi da montagna.
Rifugio Fuciade in inverno: il panorama più bello delle Dolomiti
Pian pianino dunque, passando vicino alle baite (un tempo utilizzate come ricovero per il fieno e per i pastori e oggi completamente ristrutturate) raggiungeremo la nostra agognata meta, il Rifugio Fuciade, splendidamente posto in questa spettacolare radura che porta il suo nome.
Proprio davanti alla chiesetta, è un rinomato ristorante d’alta quota e, pur essendo parecchio distante dal carosello sciistico, potrebbe risultare alquanto difficile trovare un tavolo libero. Meglio quindi prenotare per tempo qualora l’intenzione sia di gustare un buon piatto tipico.
E noi, proprio per provare questa cucina così famosa (tante volte ci siamo stati durante la bella stagione, ma mai ne abbiamo approfittato per mangiare), ci siamo accomodati proprio tra i primi ospiti, che ancora non era mezzogiorno! Ma ne è senz’altro valsa la pena. Pietanze tipiche locali sono rivisitati in chiave gourmet, senza dimenticare l’estro dello chef e, naturalmente, ingredienti locali a km 0… Insomma, certamente da provare.
Fuciade è anche il punto di partenza per numerose spettacolari escursioni
Non si può però arrivare a Fuciade e fermarsi. Bisogna decisamente gironzolare tutt’intorno, anche senza doversi per forza allontanare troppo. Si scopriranno scorci davvero incredibili e punti di vista mozzafiato… I più arditi, da qui (e solo se allenati e con ciaspole) potranno continuare per la Valfredda o, ancora più difficilmente, verso il Passo delle Cirelle (m. 2683) e il Passo Ombrettola (m. 2864) per poi scendere verso il Rifugio Falier e la Valle Ombretta, proprio sotto alla Marmolada (m. 3342) o, dall’altro lato, verso il Rifugio Contrin (m. 2016) e la Val di Fassa. Escursioni spettacolari, riservate però agli esperti.
Se aveste la fortuna di trovare una bella giornata di sole (come è capitato a noi) non potrete fare a meno di indugiare a lungo prima di rientrare e, una volta incamminatisi, fermarsi moltissime volte a scolpire tanta meraviglia nel cuore… Nonostante questo sia uno dei luoghi della mia infanzia, ogni volta è sempre una grande emozione giacché il panorama è talmente splendido da non saziare mai.
Come tutte le cose belle però, deve finire: quindi, gambe in spalla, bisognerà prendere la via del rientro. Nulla vieterà però di rallentare il passo per godersi ogni singolo momento e lasciare che i più piccini possano divertirsi a più non posso plasmando favolosi pupazzi e tirandosi palle di neve… Dopotutto, anche a noi piacerebbe tornare bambini ogni tanto!
A Fuciade con la slitta trainata dai cavalli
- si arriva solo a piedi a Fuciade? No, il rifugio mette a disposizione un servizio motoslitta che è prenotabile consultando direttamente il sito www.fuciade.it oppure telefonando direttamente al cellulare indicato all’inizio della passeggiata, all’altezza del Rifugio Miralago (non vi potrete sbagliare).
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In alternativa è anche possibile muoversi in slitta trainata dai cavalli: il simpaticissimo Michele vi aspetta per condurvi a Fuciade con i suoi equini… Una gioia per i bambini (il servizio è da prenotare con largo anticipo, vista la sempre grande richiesta) —–> Telefono Michele: 346 – 21.56.047 – costo: 15 euro a/r adulti e 5 euro a/r bambini
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