Quando le foglie iniziano a tingersi d’oro e i colori da verde virano al giallo e al rosso beh, ci siamo: l’autunno è alle porte! Ammirare il foliage che veste la vegetazione di toni accesi e brillanti è davvero meraviglioso: noi andremo oggi in Val di Sella, laterale della Valsugana, per lasciarci stupire dalle variopinte tavolozze dove l’arte si fonde con la natura e magnifiche opere prendono vita.
Dopo essere giunti in Valsugana, rigogliosa e verde valle che si apre nei pressi di Trento dominata dagli stupendi laghi di Levico e Caldonazzo, bisognerà proseguire sino al paese di Borgo per poi iniziare a salire verso la Val di Sella: alla sua testata, un comodo parcheggio accoglierà i turisti i quali, dopo circa 15 minuti di cammino, arriveranno a Malga Costa, l’area ove inizia il vero e proprio viaggio che suggella l’unione tra uomo e natura.
Eravamo già stati ad Arte Sella nel dicembre 2015 e il paesaggio era decisamente diverso: reso brullo dall’incombente stagione invernale si era spogliato di quella vegetazione che tanto lo rende unico nel suo genere; questa volta invece il tripudio di colori e foglie ci ha accolti in tutta la sua bellezza, regalandoci sfumature davvero notevoli.
Dopo aver acquistato il ticket d’ingresso (7 euro per gli adulti, gratis per i bimbi al di sotto dei 10 anni) ed entrati nell’area espositiva, subito l’attenzione verrà catturata dalle opere dei moltissimi autori che qui hanno voluto esporre il proprio genio, plasmando installazioni che creino un legame assoluto tra uomo e natura. Ogni capolavoro infatti è realizzato con materiali autoctoni e, dopo i primissimi tempi dall’apertura dell’area espositiva (avvenuta nel 1982), anche deperibili, si è poi scelto di impiegare anche supporti maggiormente durevoli (come chiodi), sempre però nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.
I bambini ovviamente non presteranno particolare attenzione alle opere in quanto monumenti d’arte moderna ma invece saranno sicuramente attratti dalla possibilità di toccarli e, perché no, anche di entrarvi: vi guideranno, con il loro intuito e la voglia di esplorazione, alla scoperta di quelli più piccoli o più nascosti, che magari non avrete notato perché perfettamente incastonati nell’ambiente in cui si trovano…
Il percorso di visita è libero: nessuna costrizione all’interno di una zona ove nessuno ha voluto porre limiti all’estro, alla creatività e all’ingegno. Camminare e trovarsi faccia a faccia con capolavori, poterli addirittura sfiorare sicuramente riesce a rendere l’arte più accessibile anche ai più riluttanti che troveranno, grazie alla splendida cornice autunnale, sicuramente una nuova passione.
Tra le installazioni da non perdere assolutamente c’è la Cattedrale Vegetale (Giuliano Mauri, 2001) che, in questa stagione, offre davvero uno spettacolo pazzesco: le foglie dei singoli arbusti si incrociano salendo verso il cielo e i variopinti colori non fanno che aumentare la sua spettacolarità. Il Ponte II (Steven Siegel, 2009) invece stupisce perché realizzato interamente con giornali: in mezzo al bosco, il bianco/grigio dei quotidiani risalta tra il ramato fogliame, regalando davvero uno “wooow” quando, qua e là, si scorgono ancora i caratteri impressi sui fogli.
Nuovi il Teatro di Sella (Rainer Gross, 2015), incastonato splendidamente su di un declivio naturale, perfettamente armonizzato col contesto e talvolta utilizzato anche come palcoscenico, il Forest Byoubu (Atsushi Kitagawara, 2017) e il variopinto Trabucco di Montagna (Arne Quinze, 2017) nel quale è possibile entrare e lasciarsi ammaliare dai colori che si fondono insieme e, attraverso le fessure, si stagliano contro un cielo che più azzurro non si potrebbe.
Ai più piccini piacerà, come accennato, più correre a destra e a manca e poter vivere le opere in prima persona, facendole quindi proprie: Attraversare l’Anima (Will Beckers, 2015) si presterà molto bene allo scopo, così come il Villaggio Vegetale (Luc Schuiten, 2012) che invero, con le sue foglie, regala anche sfumature dal rosa al rosso passando per il giallo e l’arancione, trasformandosi così quasi nella tavolozza di un pittore.
Dall’interno di Senza Titolo 169 (Aeneas Wilder, 2013) si possono alzare gli occhietti verso l’alto ed ammirare il cielo, così come attraverso Pietre (François Lelong, 2009) è possibile aguzzare la vista per scoprire cosa si cela alla fine dei buchi in asse; Stato d’Animo (Bob Verschueren, 2012;) compare all’improvviso in mezzo agli alberi e si lascia toccare, protendendo verso l’alto i suoi rami.
Tana Libera Tutti (Patrick Dougherty, 2011) porta alla mente i giochi d’infanzia mentre Ciclo Riproduttivo (Cameron Hockenson, 2010) ricorda molto le tende degli indiani e ai piccolini piacerà veramente moltissimo… Come non citare poi Chiocciola (Alfio Bonanno, 2012) dove ci si potrà nascondere?
Non pensate che Arte Sella sia riservata solo agli adulti: anzi, è sicuramente un luogo che piacerà anche ai bimbi, che potranno naturalmente viverlo a modo loro, facendovi scoprire sfumature che magari avreste ignorato. Attraverso i loro occhi ammirerete lati che sarebbero rimasti sconosciuti: la stagione autunnale poi conferirà ulteriore fascino, che farà entrare questo luogo speciale direttamente nel vostro cuore.
Consigli utili:
dove soggiornare? Se cercate una struttura in Valsugana a Levico Terme, il suo centro principale, allora il sito levicoterme.it vi sarà senz’altro utilissimo: potrete infatti consultare in pochi veloci passaggi gli hotel nonché anche leggere interessanti informazioni per scegliere itinerari e attività durante la permanenza. Estate o inverno: ce n’è davvero per tutti i gusti!