Abbiamo esplorato in lungo e in largo la Valle di Valles, Maranza e dintorni, in estate. Abbiamo trovato sempre un sacco di passeggiate stupende. Basti pensare a Malga Fane, il Rifugio Bressanone, l’Alpe di Rodengo, la Valle di Altafossa… Ma anche in inverno questa zona ha veramente da offrire: oggi vi portiamo con noi lungo un itinerario tra i più panoramici in assoluto dell’intera regione: sullo Jochtal (calcando in parte la camminata estiva di Parco Avventura Jochtal), arriveremo alla croce di vetta, situata sullo Stoanamandl. Da dove si vede tutto, comprese le Tre Cime di Lavaredo!
Escursione invernale: consultare sempre l’Ufficio Turistico per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare
Per arrivare al nostro punto di partenza, è necessario giungere, da Bressanone, a Rio di Pusteria e poi seguire le facili indicazioni che ci condurranno nella splendida e pittoresca Valle di Valles.
La percorriamo tutta: non potremo non vedere gli impianti, dove dobbiamo parcheggiare. La nostra cabinovia è quella a sinistra: dirigiamoci al ticket office e acquistiamo il biglietto a/r.
Costo ticket:
Arrivati alla stazione di monte degli impianti, avremo già di fronte a noi una immensa meraviglia. Lo Jochtal è infatti super panoramico e permette di far spaziare la vista praticamente ovunque!
Ma mano a mano che andremo avanti nella passeggiata sarà ancora meglio! E quindi ci incamminiamo subito, in leggera discesa, lungo la strada con neve battuta. il percorso pedonale è segnalato da un omino bianco su sfondo blu: impossibile sbagliarsi!
Dopo un primissimo tratto di declivio però, la pacchia sarà già subito finita. A differenza del tracciato estivo che taglia verso sinistra (Parco Avventura Jochtal), in inverno non si può attraversare la pista da sci: ci si inerpica quindi verso la cima della collinetta Gansebichl.
La via, in questo primo tratto, è veramente molto ripida: dobbiamo infatti superare circa 100 metri di dislivello in uno spazio assai ridotto. La fatica però sarà mitigata dalla bellezza del paesaggio: ovunque ci giriamo, è meraviglia.
Con un pochino di affanno, in circa 20/25 minuti dalla partenza, i 2100 metri della collinetta Gansebichl saranno conquistati! Qui troviamo anche l’arrivo della seggiovia che sale da Linderalm, altra deliziosa malga tutta da scoprire (in estate).
Qui transitiamo dietro alla pista (non possiamo confonderci con gli sciatori, l’itinerario è marcato da una rete rossa) per salire ancora leggermente e scendere: ora salutiamo il panorama sulla splendida Val Pusteria per ammirare quello su Vipiteno.
In fondo alla valle infatti, la più settentrionale delle cittadine sudtirolesi sembra quasi volerci salutare, ai piedi del Monte Cavallo. Il nostro sguardo però può spingersi perfino oltre, ammirando il Tribulaun e le Alpi dello Stubai.
Ora si scende verso il laghetto artificiale utilizzato per lo stoccaggio dell’acqua per la produzione della neve: tutt’intono a noi è una vera magia! Le vette della Valle Isarco ci circondano ma, davanti a noi, anche Sassolungo, Sassopiatto, Sass de Putia, Odle… Un cinema naturale.
Dopo essere passati accanto al piccolo bacino (e aver ammirato una visuale ancor più spettacolare verso Vipiteno), saremo pronti per affrontare il tratto finale.
Da Gansebichl a qui siamo solo scesi, ora manca la salita finale. Molto più tranquilla della iniziale, permette di arrivare alla croce (che si trova sulla punta dello Stoanamandl) senza fretta e godendosi lo spettacolo offerto da queste magnifiche montagne.
A destra e a sinistra: non si sa praticamente dove guardare, poiché da entrambi i lati lo spettacolo è eccezionale. Sembra di salire verso l’infinito!
Ma l’attesa poi finisce e Stoanamandl si palesa: eccoci giunti alla croce di vetta dello Jochtal.
E da qui si vede proprio tutto. Si distinguono benissimo il Cornetto di Confine, il Col Quaternà e il Monte Elmo (e immaginiamo Malga Nemes alle sue pendici), le Tre Cime di Lavaredo… Poi Sennes, Sas Dla Crusc, il Catinaccio e tutte le altre già menzionate. Incredibile.
Qui bisogna per forza accomodarsi sulla panchina e godersi il meritato relax (attenzione al vento) perché è veramente necessario fare il pieno di meraviglia. Il pannello informativo presente mostra tutti i nomi delle vette… Ma siamo certi che le riconoscerete anche senza leggere!
Da qui poi il percorso da fare per il rientro è il medesimo, a ritroso. Ribadiamo di prestar riguardo al vento: essendo il percorso molto aperto, l’aria spesso soffia fortissima e copre il tracciato battuto dal gatto. Informatevi sempre prima sulle condizioni del manto.