Cortina d’Ampezzo è conosciuta, e non a torto, come la Regina delle Dolomiti. Contornata dalle cime più belle dei Monti Pallidi, offre infinite possibilità escursionistiche, naturalmente adatte anche alle famiglie con i bambini. E quindi: siete pronti a scoprirle tutte con noi per trascorrere meravigliose vacanze in questo paradiso terrestre?
Ci sono parecchi passeggiate che è possibile fare direttamente da Cortina d’Ampezzo, senza nemmeno prendere la macchina. Per due passi o per escursioni più impegnative, il paesaggio è sempre top!
Dal centro di Cortina, si raggiunge la frazione Bigontina (dove, per chi viene da frazioni più lontane, si può anche parcheggiare) dalla quale, su sterrato, si continua per Campo di Sopra.
Scesi un pochino sino a Campo di Sotto, si prosegue ancora brevemente sino a guadagnare lo splendido Lago di Pianozes (m. 1200), una gemma blu incastonata tra boschi e montagne meravigliose. Dove, volendo, si può fare un picnic o ristorarsi allo chalet: ma non mancate di fare una passeggiata lungo il periplo, merita davvero!
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Con la funivia Freccia nel Cielo, direttamente dal centro di Cortina d’Ampezzo raggiungiamo Col Drusciè, splendido punto panoramico sulla Valle del Boite e sulle sue meravigliose cime.
Da qui, le facili indicazioni vi condurranno, attraverso un bosco fiabesco, sino al pittoresco lago Ghedina (m. 1457) che, come quello di Pianozes, è contornato da vette aguzze e verdissimi alberi. La bellezza del paesaggio vi lascerà senza parole!
Per concludere il giro, si può scendere sino al paesino di Cadin per prendere il bus e rientrare così a Cortina, compiendo un anello praticamente in sola discesa.
Prezzi del ticket per la funivia Freccia nel Cielo: www.freccianelcielo.com
Leggi l’articolo completo: Lago Ghedina coi bambini, a Cortina tra boschi e paesaggi da fiaba
Con la funivia direttamente da Cortina, in pochi minuti ascendiamo ai 2120 metri del Rifugio Faloria, da dove si ammira un panorama decisamente spettacolare su tutta la Valle del Boite. Alcuni potrebbero già fermarsi qui, ma senza un pizzico di fatica, non ci si può certo ritenere soddisfatti!
Allora, calcando la larga forestale, saliamo tranquilli in meno di un’oretta sino al Rifugio Tondi (m. 2327), a pochissima distanza dal Ciasa Dio (m. 2362), una delle ultime propaggini del Gruppo del Sorapiss.
Il panorama qui è lunare e grandioso: vale decisamente la pena fermarsi qui a mangiare per godersi una vista così clamorosamente bella. Poca fatica per una resa assolutamente impagabile.
Prezzi del ticket per la Funivia Faloria: www.faloriacristallo.it
Leggi l’articolo completo: Rifugio Faloria e Tondi: alla scoperta delle Dolomiti d’Ampezzo
Dopo aver raggiunto (anche in auto) il parcheggio poco sopra il lago di Pianozes (m. 1200), si inizia la lunghissima salita che, in circa due ore e mezza, permette di coprire i 550 metri di dislivello che ci separano da Malga Federa (m. 1816).
L’ascesa, su strada lastricata e asfaltata, avviene per la maggior parte del tempo nel bosco, con qualche scorcio stupendo sulla Valle del Boite. Quasi in dirittura d’arrivo, gli alberi lasciano il posto a prati e pascoli, dove lo sguardo può spaziare sulle vette delle Dolomiti d’Ampezzo.
E arrivati a Malga Federa, lo spazio verde tutt’intorno consente di effettuare bucolici picnic anche se, naturalmente, il consiglio è di lasciarsi viziare con prelibati piatti tipici locali.
Mettendo in conto ancora un’oretta di strada e 200 metri di dislivello, si potrebbe anche guadagnare il Rifugio Croda da Lago (cui si giunge, più velocemente dal Ponte di Ru Curto lungo la via per il Passo Giau).
I più pigri, possono anche contare sul servizio jeep (a pagamento): www.cortinatransfer.com
Il Passo Falzarego mette in comunicazione Cortina d’Ampezzo con l’Agordino (Caprile) oppure con l’Alta Badia attraverso il Passo di Valparola. Sono davvero molte le passeggiate che è possibile effettuare, sia partendo dalla sommità del valico che lungo la strada per arrivarci.
Partiti da Cortina, dopo circa 8 chilometri sulla destra, si noterà la deviazione per il Rifugio Dibona. Dobbiamo quindi imboccare la strada e seguirla sino alla fine dell’asfalto, ossia all’altezza del bivio con il Rifugio Duca d’Aosta.
Lasciamo quindi qui la nostra autovettura (attenzione: il parcheggio è microscopico e ci stanno pochissime macchine) e iniziamo a salire, molto tranquillamente e su larga strada forestale.
Una volta arrivati al Rifugio Dibona (m. 2037), potremo accomodarci su uno degli sterminati prati a fare un buon picnic con vista sulle Tofane e sulle belle montagne intorno a Passo Falzarego. Oppure anche gustarci un ottimo piatto tipico in al rifugio!
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Se siete arrivati al Rifugio Dibona e avete voglia di continuare, una stupenda idea è quella di proseguire sino al Rifugio Giussani. La via si svolge su mulattiera militare e supera circa 600 metri di dislivello per condurvi, dal verde, sino al lunare mondo delle Tofane.
Situato a Forcella Fontananegra, si trova tra la Tofana di Mezzo e la Tofana di Rozes e salire sin qui implica un viaggio nella Grande Guerra, della quale si troveranno numerose testimonianze.
Volendo, al Rifugio Dibona si può giungere direttamente in macchina (è presente infatti un ampio parcheggio) per evitare i primi quaranta minuti, riservati magari a chi lì si fermerà dopo una breve passeggiata.
Dal bivio già menzionato per il Rifugio Dibona (dove il posto per le auto è microscopico), si prosegue verso destra (anziché sinistra, dove si giungerebbe appunto al Rifugio Dibona).
In poco meno di un’ora, il Rifugio Duca d’Aosta sarà lì ad aspettarci: un meraviglioso balcone panoramico sulle Dolomiti d’Ampezzo! Con anche un piccolo parco giochi dove far divertire i bambini.
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Salendo verso il Passo Falzarego, sulla sinistra ad un curvone noteremo l’accesso per Bai de Dones, una grandissima area da dove parte la seggiovia per il Rifugio Scoiattoli (m. 2255).
Dopo averla presa, in meno di 10 minuti ci ritroveremo al cospetto delle Cinque Torri, i monoliti di roccia più famosi di tutte le Dolomiti. Da qui partono numerosi itinerari alla scoperta delle trincee della Grande Guerra: questa è infatti una zona dove si combatté moltissimo, soprattutto contro la prima linea austriaca situata sul Sass de Stria (presso Passo Falzarego).
Dopo aver visitato il Museo all’aperto della Grande Guerra (gratuito) quindi, scenderemo al Rifugio Cinque Torri, dove naturalmente si può pranzare. Per rientrare poi a Bai de Dones, basterà seguire dapprima la strada asfaltata che scende verso il passo e poi la deviazione (segnalata) per la seggiovia, dove abbiamo parcheggiato.
Prezzi della seggiovia Cinque Torri: www.5torri.it
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Come per il precedente itinerario, si deve raggiungere Bai de Dones, prendere la seggiovia e giungere sino al Rifugio Scoiattoli (m. 2255). Da lì, invece che procedere in discesa verso il Rifugio Cinque Torri, si deve camminare in salita, in direzione Rifugio Averau.
Il Rifugio Averau (m. 2413) è la tappa intermedia prima dell’ascesa finale verso il Rifugio Nuvolau (m. 2575), posto in panoramicissima posizione, con vista a 360 gradi su praticamente tutte le Dolomiti, da quelle agordine a quelle ampezzane.
Sino al Rifugio Averau la strada è una larga forestale, in modesta pendenza, mentre successivamente, l’erta finale si svolge su rocce, per cui è indispensabile passo certo. Al Rifugio Nuvolau poi bisogna fare attenzione, poiché tutto è strapiombo e non vi sono aree per giocare.
Prezzi della seggiovia Cinque Torri: www.5torri.it
Con la funivia direttamente da Passo Falzarego, raggiungiamo i 2752 metri del Rifugio Lagazuoi, uno dei punti panoramici più belli delle Dolomiti. Da qui si possono vedere quasi tutte le cime maggiormente prossime, uno spettacolo assoluto!
Il sentiero scende quindi sino a rientrare al punto di partenza transitando dapprima dalla Forcella Lagazuoi e poi dalla Forcella Travenanzes, dando però la possibilità di visitare trincee e camminamenti, perfettamente conservati e aperti al pubblico (consigliato portare una torcia).
Il panorama è sempre grandioso, lunare e spettacolare. Nonostante sia tutto in discesa, l’itinerario è anche abbastanza lungo: prevedete panini e acqua, qualora non abbiate intenzione di pranzare al Rifugio Lagazuoi.
Prezzi della funivia del Lagazuoi: www.lagazuoi.it
Passo Giau è forse il valico più panoramico e spettacolare delle Dolomiti. Mette in comunicazione Cortina d’Ampezzo con Colle Santa Lucia e Selva di Cadore (Val Fiorentina) e poi, successivamente, con l’Argodino oppure la Val di Zoldo (attraverso il Passo Staulanza).
Si parte dal Ponte di Ru Curto, lungo la strada per Passo Giau (attenzione: il parcheggio è piccolissimo. Si può sostare lungo il ciglio della strada) e, per una buona mezz’oretta si cammina senza troppa fatica in mezzo a boschi e prati.
Poi il sentiero inizia a inerpicarsi, salendo a zig-zag: questo tratto è veramente molto faticoso e mette a dura prova gambe e fiato… Però, una volta arrivati in cima, il panorama verso Cortina e la Valle del Boite sarà davvero una ricompensa magnifica!
Il tratto finale poi, in leggera discesa, consente d’arrivare al Rifugio Palmieri (m. 2046) detto anche Rifugio Croda da Lago, prendendo il nome dalla montagna che lo sovrasta. La sua peculiarità è lo splendido lago Federa, proprio accanto, in cui si specchia il Becco di Mezdì (m. 2603), uno dei paesaggi più fotografati delle Dolomiti.
Leggi l’articolo completo: Rifugio Croda da Lago: da Ru Curto al lago Federa coi bambini
La zona di Passo Tre Croci è una delle più frequentate dagli amanti delle vie ferrate. Da una parte infatti troviamo il Cristallo mentre, da quella opposta, il Gruppo del Sorapiss. Ma non temete: sono moltissime anche le escursioni a prova di famiglia!
Lungo la strada per il Passo Tre Croci, sulla sinistra si noterà la deviazione per l’Agritur El Brite de Larieto (dove mangiare è davvero un’ottima esperienza). Lasciata l’autovettura, dobbiamo iniziare a percorrere la forestale che, passato il primo breve tratto un po’ ripido, spiana poi nel bosco.
Dopo una bella passeggiata in mezzo ai freschissimi alberi, il pezzetto finale sarà in discesa, sino a raggiungere il Rifugio Mietres (m. 1710). E qui veramente la bellezza non ha paragoni: dal Pelmo alle Tofane, dal Civetta all’Averau… Uno spettacolo stupendo, senza contare il Pomagagnon alle nostre spalle.
Un bel parco giochi attende i bambini mentre mamma e papà potranno rilassarsi sulla soleggiata terrazza.
Leggi l’articolo completo: Rifugio Mietres col passeggino, sotto il Pomagagnon con vista Cortina
Il punto d’arrivo (il Rifugio Tondi o il Rifugio Faloria) è il medesimo della passeggiata proposta con salita in funivia da Cortina. Chi non amasse gli impianti, può anche pensare di arrivarvi completamente a piedi, mettendo in conto, ovviamente, maggior tempo e fatica.
Si parte quindi dall’ampissimo parcheggio di Rio Gere, lungo la strada che conduce al Passo Tre Croci. Si sale lungo una larga e ben battuta forestale, in mezzo a verdi prati e a un rigoglioso bosco, con vista superlativa sulle vette circostanti.
La salita verso il Rifugio Faloria (m.2123) è lunga e richiede almeno due ore abbondanti. Ma sarà certamente ripagata dalla bellezza del panorama. Ancor più se si deciderà di aggiungere ulteriori duecento metri di dislivello e sessanta minuti di cammino per raggiungere il Rifugio Tondi (m. 2327), dal cui lunare mondo sembrerà di toccare il cielo con un dito.
Per chi non volesse far fatica, è attivo un servizio jeep (a pagamento) che da Rio Gere conduce sino al Rifugio Faloria e, volendo, anche al Rifugio Tondi: www.taxicortina.com
Leggi l’articolo completo: Rifugio Faloria e Tondi: coi bambini alla scoperta delle Dolomiti d’Ampezzo
Attenzione: il tracciato prevede l’ausilio di tre tratti di corda fissa e inoltre presenta alcuni punti con sentiero a strapiombo
Si parte dalla sommità di Passo Tre Croci (il parcheggio è veramente pochissimo, per cui si può lasciare l’auto lato strada) per inziare una delle escursioni più note e frequentate delle Dolomiti d’Ampezzo.
Per la prima oretta si cammina in mezzo al bosco e si effettuano diversi saliscendi. La vera svolta arriva quando si giunge alla base della salita, che dura altri 60 minuti circa e dove si affrontano alcuni tratti ove prestare attenzione massima (con corda e con scalette di metallo).
Si guadagna quindi prima il Rifugio Vandelli (m. 1928) e, dopo pochissimo, il lago di Sorapis (m. 1923) che, con le sue acque celesti, è diventato uno dei più fotografati di tutte le Dolomiti! Lo spettacolo però vale l’ascesa: l’anfiteatro roccioso del Sorapiss (il Dito di Dio) che si riflette, davvero non ha paragoni.
Leggi l’articolo completo: Lago Sorapis e Rifugio Vandelli, coi bambini nella valle incantata
Il lago di Misurina si raggiunge in mezz’oretta di auto da Cortina d’Ampezzo ed è certamente uno dei luoghi maggiormente apprezzati da chi soggiorna nella più nota delle località delle Dolomiti del Veneto. E innumerevoli sono le passeggiate che è possibile effettuare coi bambini!
Il giro del lago di Misurina può essere effettuato a partire da qualsivoglia punto. È molto facile e, naturalmente, dal dislivello nullo. Si passa anche dalla grande costruzione, sede del centro per la cura delle malattie respiratorie.
È un’ottima idea per trascorrere una giornata in mezzo alla bellezza di un paesaggio molto particolare. Inoltre, l’acqua esercita sempre una grande attrazione sui bimbi, che lo apprezzeranno in particolar modo.
Leggi l’articolo completo: Il giro del lago di Misurina col passeggino e la leggenda di Re Sorapiss
Dopo aver parcheggiato alla base degli impianti di risalita Col de Varda, in circa 10 minuti (con la seggiovia) saremo già al nostro punto di partenza, il Rifugio col de Varda (m. 2106).
L’itinerario prevede una discesa lieve sino al Bus de Pogofa (m. 1930), il punto più basso di tutta la passeggiata, da dove poi si risale sino ad arrivare alla forcella Maraja, ove sorge il Rifugio Città di Carpi (m. 2130).
Lo spettacolo offerto dai Cadini di Misurina lascia davvero senza parole: è uno dei luoghi certamente più belli della zona, con anche vista sulle Marmarole e sul Sorapiss.
Per i prezzi della seggiovia Col de Varda: www.auronzomisurina.it
Leggi l’articolo completo: Rifugio Città di Carpi, coi bambini ai Cadini di Misurina
Si parte da uno spiazzo (con parcheggio) lungo la strada che conduce al Rifugio Auronzo verso le Tre Cime di Lavaredo (ma prima della dogana con il pagamento). Inizialmente in leggera salita sino al Pian dei Spiriti, il sentiero poi s’impenna esigendo molta fatica.
Si cammina quindi nel bosco sino poi a guadagnare l’ingresso nel Ciadin dei Toci, uno spettacolo meraviglioso, al termine del quale sorge l’ardito rifugio.
E in due ore abbondati si conquista il Rifugio Fonda Savio (m. 2367) in splendida posizione all’interno degli aguzzi Cadini di Misurina e con vista che si spinge sino alle Tre Cime di Lavaredo. Un mondo fatto di roccia e massi, assolutamente da vedere.
Leggi l’articolo completo: Rifugio Fonda Savio, coi bambini tra le guglie dei Cadini di Misurina
Una volta giunti (tramite la strada a pagamento: 30 euro per autovettura) al Rifugio Auronzo (m. 2324) e parcheggiato nell’immensa area sosta, saremo pronti per iniziare la passeggiata verso il Rifugio Locatelli.
Sino al Rifugio Lavaredo la strada è praticamente pianeggiante e permette di camminare sotto alla parete sud delle Tre Cime. Dal Rifugio Lavaredo (m. 2344) poi, inizia la salita alla forcella Lavaredo (m. 2454), che ci permetterà di guadagnare la classica vista da cartolina.
In un’oretta poi, si perverrà al Rifugio Locatelli (m. 2405), uno dei più frequentati e famosi di tutte le Dolomiti. Da non perdere, poco sotto, i laghi dei Piani, dove poter fare un picnic (anche se, essendo ad un’altitudine elevata, non vi è molta erba ma solo sassi).
Leggi l’articolo completo: Rifugio Locatelli, alle Tre Cime di Lavaredo coi bambini
Lungo la strada che conduce al Passo di Cimabanche e quindi a Dobbiaco e in Alta Pusteria, troviamo il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, uno spettacolo verde dalla bellezza incredibile. Con anche tantissime passeggiate a disposizione!
Il parcheggio e relativo punto di partenza dell’escursione è la sede del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo in località Fiames. Con la navetta (a pagamento) si raggiunge il Rifugio Ra Stua (m. 1668), splendidamente posto in un verdissimo pianoro.
Si continua quindi sino a guadagnare Cianp di Crosc e si volta a sinistra, iniziando la risalita a tornanti su vecchia strada militare, risistemata e allargata.
Al termine dell’ascesa, si cammina poi praticamente in piano oltrepassando splendidi prati e il lago di Rudo. Si oltrepassa anche il confine con l’Alto Adige sino a guadagnare infine il magnifico alpeggio ove sorge il Rifugio Fodara Vedla (m. 1966), contornato da smeraldini pascoli e masi utilizzati per la fienagione.
Per informazioni sui prezzi della navetta: info@dolomitiparco.com
Leggi l’articolo completo: Rifugio Fodara Vedla, alla scoperta degli alpeggi coi bambini
Anche per questa escursione, il punto di partenza è fissato al Rifugio Ra Stua (m. 1668) cui si perviene con navetta da Fiames, sede del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.
Come per il Fodara Vedla, l’ascesa è molto semplice sino a Cianp di Crosc (ove sono ubicate anche le sorgenti del Boite) mentre, superatolo, la pendenza cambia radicalmente sino a diventare molto impegnativa.
Si sale quindi con parecchia fatica sino al termine della Val Salata, al cui limitare la ripidezza nuovamente si attenua sino a diventare quasi nulla. E il Rifugio Sennes (m. 2116) col suo immenso pianoro è la giusta ricompensa per cotanta fatica, assieme ad un delizioso manicaretto tipico!
Per informazioni sui prezzi della navetta: info@dolomitiparco.com
Leggi l’articolo completo: Rifugio Sennes, coi bambini nel Parco Naturale Fanes – Sennes – Braies
Cortina d’Ampezzo e i comuni limitrofi hanno un’offerta ricettiva molto variegata, che spazia dalle semplici pensioni e residence agli hotel pluristellati, molti anche di lusso. Ecco la nostra esperienza!
Se si vuole risparmiare qualcosina, l’ideale è postarsi un pochino più a sud, a San Vito o Borca di Cadore. Noi siamo stati all’Antelao Mountain Resort proprio di Borca: arrivare poi in automobile a Cortina, si impiegano circa 20 minuti.
La struttura senz’altro si presta ad accogliere le famiglie, con un bel parco giochi esterno e una sala ludica interna. Le camere sono spaziose e luminose, mentre non manca nemmeno la piscina e l’area benessere.
Per saperne di più: guarda tutti i servizi dell’Antelao Mountain Resort