Che l’Alpe di Siusi sia uno dei nostri posti prediletti sulle Dolomiti ormai è risaputo: ci sono talmente tante passeggiate da fare e panorami così emozionanti da ammirare che si vorrebbe prender definitivamente residenza qui! Oggi, coi nostri bimbi, saliremo da Compatsch a Puflatsch – Bulacia passando per i Rifugi Dibaita e Tschotsch Alm, camminando tra gli splendidi colori offerti dall’autunno, con anche una spruzzatina di neve!
- Località di partenza: Compatsch
- Parcheggio: Siusi, alla stazione di partenza degli impianti per l’Alpe (diverse ampie possibilità, sia a pagamento che gratuite)
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking possibile, attenzione a due tratti erti)
- Tempo medio: un’ora e un quarto circa
- Difficoltà: medio
La strada che porta all’Alpe di Siusi è interdetta al traffico privato dalle 9 alle 17 (a meno che non siate muniti di speciale permesso) e questa decisione, presa nel 2003 dalla Provincia Autonoma di Bolzano, ha fatto sì che venisse preservato in misura ancora maggiore lo splendido patrimonio naturale e paesaggistico della zona; per arrivare quassù si potranno quindi utilizzare i bus di linea oppure servirsi della modernissima ovovia azzurra che, in poco meno di un quarto d’ora, consente di superare gli oltre 800 metri di dislivello che separano il fondovalle dall’altipiano più grande d’Europa.
Appena scesi dagli impianti, immediatamente potremo godere di un panorama che davvero non ha eguali al mondo e, con la prima neve ottobrina, il paesaggio pare ancor più fatato; subito ci incamminiamo verso sinistra, in salita, ammirando gli splendidi Sassolungo e Sassopiatto che fanno capolino da lontano. Oltre le nubi, potremmo anche ammirare alcune delle montagne della Val Gardena, come le Odle e il Seceda.
La strada verso Puflatsch – Bulacia è asfaltata e questo consente di spingere anche un nostro passeggino; questo primo tratto non è affatto faticoso e si cammina in maniera poco impegnativa: sarà assolutamente d’obbligo una sosta sulla panoramica panchina vista Sciliar…chi se lo dimentica un panorama così?
Procediamo sempre molto tranquillamente lungo la carrareccia incontrando qua e là i piloni degli impianti invernali (il comprensorio dell’Alpe di Siusi è il più grande del Dolomiti Superski: assieme alla vicina Val Gardena infatti offre ben 175 km di piste, la maggior parte delle quali adattissime ai bimbi che vogliano iniziare ad avvicinarsi allo sci); poco oltre, ecco il bivio che ci consentirebbe di raggiungere, con un taglio, Tschotsch Alm e il Rufugio Puflatsch – Bulacia: noi invece continuiamo dritti sulla strada asfaltata.
Qui inizia la parte più dura di tutto il nostro itinerario, dal momento che la pendenza cambia notevolmente e la fatica inizierà a farsi sentire; mitigati dalla bellissima vista sullo Sciliar e dalla candida neve che ci rinfresca cadendo dagli alberi, saranno questi i 200 metri più duri di tutta la nostra camminata: non abbiate paura però, termineranno giusto appena scorgeremo il tetto del Rifugio Dibaita, che ci aspetta per donarci un po’ di ristoro.
Il Rifugio Dibaita – Puflatschhutte (m. 1950) sorge in panoramicissima posizione su di uno sperone roccioso del Mont de Bulacia ed offre una tra le più belle viste sullo Sciliar, montagna simbolo dell’Alpe di Siusi; qui si potrà assaggiare un ottimo pezzo di torta casalinga (o, qualora foste arrivati per l’ora di pranzo, un gustoso piatto tipico) mentre i bimbi giocano felici nel bel parco giochi a disposizione.
Ma è tempo di ripartire!
Siamo ormai giunti ad un bivio: si potrebbe proseguire verso l’Arnika Hutte (m. 2060) lungo il Giro del Bulacia, senz’altro un sentiero molto panoramico, ed arrivare poi alle “Panche delle Streghe – Hexenbanche“, dove la leggenda vuole che la capostrega si sedesse per ammirare tutto l’Altopiano dello Sciliar in compagnia delle altre magiche creature (in estate vengono anche organizzate, per i più piccoli, gite a tema, dopo le quali è anche possibile fregiarsi dell’attestato di stregoneria!).
Noi però proseguiamo verso Puflatsch – Bulacia (lungo quindi la strada asfaltata), incontrando caratteristici masi che sembrano esser stati sapientemente posati dalla mano di un pittore; le montagne tutt’intorno fanno a gara per emergere dalle nuvole e il bianco paesaggio sembra davvero appena uscito da una fiaba, quasi per farci vivere un’emozionate avventura tra i primi candidi fiocchi di neve.
La salita torna ad essere più tenue e, dopo poco, incontreremo il bivio per Tschotsch Alm; ormai l’ultimo pezzetto di strada verso Puflatsch – Bulacia sarà dolce, alleviato dalla vista della meta: in poco meno di mezz’ora la meta sarà conquistata!
Il Rifugio Puflatsch – Bulacia (m. 2100) aspetta tutti gli escursionisti per offrire una vista davvero splendida sulla piana di Compatsch e sullo Sciliar; situato di fianco alla stazione di monte della cabinovia omonima, è uno dei punti più apprezzati dagli sciatori e vanta anche un baby-snowpark che sarà graditissimo ai più piccoli! Poco oltre, non perdetevi il punto panoramico (m. 2119) da dove si gode di un paesaggio davvero mozzafiato sull’Alpe di Siusi (a noi purtroppo precluso a causa delle nuvole basse).
Dal momento che noi siamo arrivati a metà ottobre (incontrando anche la splendida prima neve) non abbiamo trovato aperto il Rifugio Puflatsch – Bulacia e così, per mangiare, abbiamo optato per scendere a Tschotsch Alm (tornando indietro però sulla strada appena percorsa e non lungo la scorciatoia proposta direttamente a Bulacia, inagibile ai passeggini), regalandoci una davvero piacevole sorpresa!
Tschotsch Alm (m. 2000) infatti, oltre al bellissimo panorama, offre un ambiente molto raccolto, curato e profumato: recentemente ristrutturata e aperta al pubblico, vanta un menù di tutto rispetto (noi abbiamo assaggiato il risotto al pino mugo: un sapore davvero non convenzionale, ma che ci è piaciuto moltissimo), oltre ad un grazioso parco giochi che attirerà le attenzioni dei più piccini, regalando a mamma e papà qualche attimo di relax.
Inutile dire che chi, durante un’escursione dal clima più mite, volesse portarsi il necessario per un bel picnic, troverebbe qui tanti prati a disposizione per stendere la propria tovaglietta: nessun posto è più indicato dell’Alpe di Siusi per trascorrere una bella e indimenticabile giornata assieme ai bimbi!
Il ritorno a Compatsch avverrà poi lungo la stessa via dell’andata e sarà certamente un’occasione per scattare ancora tante belle foto da portare a casa, per non dimenticare mai questi splendidi e dolci luoghi.
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Consigli utili:
- dove dormire? Noi abbiamo soggiornato all’Hotel Cavallino d’Oro, una struttura davvero bellissima e super confortevole nel cuore di Castelrotto, il centro più grande ai piedi del massiccio dello Sciliar. La calorosa accoglienza che i proprietari sapranno offrire e l’altissima qualità dei servizi faranno sì che non vogliate più venir via! Inoltre, al check-in, vien fornita una card gratuita per viaggiare su tutti i mezzi pubblici dell’Alto Adige, compresi quelli che arrivano sino a Compatsch: una valida alternativa alla cabinovia per raggiungere a base dell’escursione proposta!
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Sempre foto splendide! Mi hai incuriosito molto il risotto al pino mugo, ho sentito la grappa ma il risotto mai! Magari ci facciamo una sciatina
A me è piaciuto così tanto che poi sono andata a cercarmi la ricetta per replicare a casa…peccato che qui in pianura non ci siano molti pino mugo! Fa niente, appena tornerò in quota, farò incetta di aghetti!
Stavo proprio cercando un hotel sull’Alpe di Siusi, ormai è la meta prescelta per la nostra settimana bianca! Grazie
E fate benone: vi piacerà tantissimo!
Mia sorella ama moltissimo questa zona, ma queste passeggiate non le conosceva: faccio un figurone e gli mando il link!! Grazie!! P.s.lo consigli anche a marzo??
Io direi di sì: la strada che sale è asfaltata (e di servizio) per cui credo che, pure in caso di nevicata abbondante, venga pulita e sia agibile. E, anche se non lo fosse, l’Alpe di Siusi offre talmente tante escursioni che ce ne sarebbero comunque disponibili molte molte altre!
Come sai, adoro l’Alpe di Siusi, perché è diversa da tutti gli altri posti di montagna che ho visto. Poi mi piace che non si possa andare in automobile, in montagna sentire l’odore dei gas di scarico è terribile!!!
Ora ho capito come fai a tenerti così in forma, a forza di gran camminate in mezzo alla natura! Complimenti Azzurra, bellissimo post e foto meravigliose <3
Ti ringrazio Giorgia! Camminare in mezzo a questa meraviglia non ti fa affatto sentire il peso della fatica!
E’ verissimo! E lì, a parte qualche auto di servizio, non incontri quasi nessuno: si cammina e si ammira la natura nella sua accezione più autentica!