Quanti di voi conoscono la Val di Fassa? Immaginiamo tantissimi. Per sentito dire, per esserci stati, per aver visto spettacolari fotografie… E oggi noi vi portiamo a conoscere un giro spettacolare, lungo ma bellissimo che vi entrerà nel cuore. Da Campitello saliremo (con gli impianti) al Col Rodella e raggiungeremo il Rifugio Sassopiatto dopo aver percorso il Friedrich August Weg, (Sentiero Federico Augusto) sotto all’immensa mole del Sassopiatto. Da lì, continueremo sino al Passo di Duron e scenderemo poi nell’omonima valle sino a rientrare a Campitello passando dalla Baita Lino Brach, dal Rifugio Micheluzzi e dal ristoro Fraines.
Per raggiungere Campitello di Fassa sarà necessario seguire la strada statale 48 delle Dolomiti sino all’abitato e poi seguire le facili indicazioni che conducono al grande parcheggio gratuito degli impianti Col Rodella.
Indicazioni parcheggio Google Maps: Funivia Campitello – Col Rodella
Prezzi ticket funivia Col Rodella (www.valdifassalift.it):
Una volta parcheggiata l’autovettura e saliti velocissimi con la funivia sul Col Rodella… Beh, l’emozione che proverete uscendo sarà incredibile! Il panorama infatti è spettacolare: Sassolungo e Sassopiatto si stagliano di fronte a noi, regalandoci un’emozione unica.
Ma non solo: alla nostra destra il Gruppo del Sella e, dietro, la Marmolada: qui sicuramente ci troviamo in uno dei più bei punti panoramici dell’intera Val di Fassa. Vale la pena arrivare sin qui anche solo per la vista!
Noi però dobbiamo iniziare la nostra passeggiata: imbocchiamo quindi la larghissima forestale che scende verso la Forcella Rodella. Bisogna fare un po’ d’attenzione: questo tratto è ripidissimo e un po’ scivoloso. Meglio sicuramente camminare sull’erba.
Una volta giunti alla Forcella Rodella, saremo pronti per iniziare il vero e proprio percorso. In nemmeno 5 minuti raggiungeremo, su larga forestale, il Rifugio Friedrich August, famoso per i suoi dolci: vale certamente la pena fermarsi ad assaggiarli prima di intraprendere la camminata.
Da qui poi la silvo-pastorale si trasforma in un classico sentiero di montagna, sempre piuttosto largo ma con alcuni punti dove prestare un pochino di cura in più.
Piano piano la nostra vista muta. Abbandoniamo il Gruppo del Sella e la Marmolada per ammirare il Catinaccio di Antermoia e, naturalmente, il Sassopiatto che però (da sotto) si presenta in veste completamente diversa.
Il sentiero è una vera bellezza: continua facile sul fianco della montagna ma non è mai pericoloso. Ma attenzione, poiché è sempre molto frequentato!
In circa un’oretta di cammino arriveremo già al Rifugio Pertini (m. 2300): il dislivello dal Friedrich August è praticamente nullo, abbiamo solo affrontato qualche saliscendi (decisamente poco impegnativo).
Una sosta qui è d’obbligo: il Rifugio Pertini è stato ristrutturato nel corso del 2020 ed è una tappa imprescindibile per chi soggiorna in Val di Fassa. I gestori sono davvero carinissimi… Una merenda davvero deve essere fatta.
Noi però riprendiamo il percorso. Ci troviamo sul Friedrich August Weg, il Sentiero Federico Augusto, inaugurato alla fine del XIX secolo: il tratto doveva collegare il Rifugio Rodella all’Alpe di Siusi… E così infatti è stato! Ogni anno è percorso da migliaia di trekker (noi compresi) che rimangono letteralmente affascinati.
Dopo il Rifugio Pertini s’affronta l’unico tratto un po’ più impegnativo: si sale infatti per qualche decina di metri abbastanza ripidamente per guadagnare il bellissimo colpo d’occhio sul Catinaccio e sul Rifugio Sassopiatto. Non manca ora poi molto!
Si scende dunque lungo il sentiero per raggiungere il Rifugio Sassopiatto (m. 2300). Sulla sinistra, noteremo anche la deviazione per la Malga Sassopiatto (m. 2248) che però ignoriamo, decisi a puntare sulla nostra tappa intermedia.
E il Rifugio Sassopiatto è finalmente conquistato! Ci sono volute circa due ore dall’arrivo della Funivia Col Rodella, ma sono sicuramente sembrate meno. La scarsa fatica e la bellezza del panorama hanno infatti lasciato che il tempo scorresse più veloce.
Qui al Rifugio Sassopiatto si può consumare il proprio pranzo. Se volete optare per il pasto al sacco, avrete prati e prati a disposizione mentre se voleste concedervi di provare la cucina locale, anche qui ci saranno infinite possibilità. Sappiate però che il Rifugio Sassopiatto è quasi un ristorante gourmet d’alta quota: preparatevi quindi ad un conto generalmente un po’ altino.
Da qui partono parecchie escursioni:
Noi però non calcheremo nessuno di questi sentieri: proseguiamo infatti sul segnavia 4 in direzione del Passo di Duron.
La visuale qui è spettacolare e il Sassopiatto si riconosce per la sua, appunto, piatta mole. Tra mandrie di mucche e cavalli, dovremo aggirare la collinetta Palacia: il paesaggio spazia dall’Alpe di Siusi al Catinaccio, cambiando di continuo a seconda della posizione del sentiero.
Ad un certo punto però abbandoneremo il panorama sull’Alpe per ammirare definitivamente quello sulla sottostante Val Duron: dovremo poi percorrerla tutta per rientrare a Campitello! In fondo, anche gli appuntiti Denti di Terrarossa.
In un’ora e mezza dal Rifugio Sassopiatto saremo infine giunti al Passo di Duron (m. 2168): anche da qui ci sarebbero infinite possibilità escursionistiche. Si potrebbe infatti giungere a:
Noi però non ci interessiamo delle deviazioni e iniziamo la nostra lunghissima discesa: dovremo infatti raggiungere Campitello di Fassa transitando dalla spettacolare Val Duron.
La bellezza del paesaggio è notevole. Il Catinaccio di Antermoia splende in tutta la sua bianca bellezza e contrasta col verde dei prati e dei pascoli. La via si tramuta in forestale e non ci abbandonerà più sino al termine della giornata.
Scendiamo quindi sino a toccare Malga Docoldaura (m. 2046), chiusa al pubblico ma dalla vista impareggiabile. Ancora meno di un quarto d’ora e saremo alla base della Val Duron, un lunghissimo pianoro di oltre 4 chilometri dallo splendore che lascia senza parole.
Una miriade di casette e fienili puntella il paesaggio: magari esserne i proprietari e godere di una pace così spettacolare! Nonostante infatti la camminata Val Duron sia molto semplice, non si trova mai molta folla, proprio perché, oltrepassati il Rifugio Micheluzzi e la Baita Lino Brach, non si hanno più ristori per parecchio tempo.
E, superata la deviazione per il lago di Antermoia, arriveremo dapprima alla Baita Lino Brach (m. 1856) col suo delizioso parco giochi e poi al Rifugio Micheluzzi (m. 1868), alla testata della valle. Qui sono passate quasi due ore dal Passo di Duron e ce ne manca ancora una scarsa per giungere a Campitello.
Ma ormai siamo praticamente alla fine: la discesa verso valle è molto veloce e ripida (volendo, ci si potrebbe pure servire del servizio navetta —-> qui i prezzi). Si passa anche dalla Baita Fraines (m. 1600) dove, se non lo abbiamo già fatto prima, potremo concederci anche una merenda.
Infine ecco spuntare le primissime case di Campitello: noi dobbiamo camminare ancora una decina di minuti per tornare al parcheggio degli impianti e recuperare la nostra autovettura. Pronti per vivere una nuova avventura in Val di Fassa!
È disponibile la miniguida cartacea della Val di Fassa con ben 23 passeggiate per bambini!