Il Passo Oclini è una meta non molto conosciuta che merita però d’essere riscoperta: paesaggi incantevoli e poco frequentato, è il punto di partenza privilegiato per l’ascesa al Corno Bianco e al Corno Nero, appartenenti alle Dolomiti di Fiemme (ma già in Val d’Ega); noi oggi non ci spingeremo a tanto, ma faremo un delizioso percorso ad anello toccando le due malghe presenti: Isi Hütte e Gurndinalm, splendidamente adagiate in verdi pianori.
Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura al Passo Oclini (raggiungibile esclusivamente dalla sommità del Passo Lavazè, che collega la Val D’Ega e Obereggen a Tesero e Cavalese in Val di Fiemme), subito ci incamminiamo, col nostro passeggino, lungo l’amplissima strada forestale pianeggiante che corre verso l’orizzonte, contrassegnata col numero 12A (direzione Gurndin). Dopo qualche decina di metri, incontrata una casetta isolata, ecco che dovremo voltare a sinistra e scegliere il sentiero n. 7 verso Isi Hütte, indicata a 20 minuti di distanza.
La via procede tranquillamente in discesa senza particolare difficoltà (qualche tratto erto, ma affrontabile con un buon passeggino munito di freno sul maniglione. Addirittura viene effettuata anche in inverno) tra prati verdi e animali al pascolo. La nostra prima tappa è già visibile e, dopo aver perso circa 120 metri, ecco che la raggiungiamo: Isi Hütte (m. 1858) è meravigliosamente immersa tra verdi prati in un paesaggio che pare uscito da un puzzle!
Proprio accanto ad essa, anche una casetta dove coniglietti pezzati catturano l’attenzione dei più piccini, nonché un recinto di sabbia per i più intrepidi costruttori. Mamma e papà invece, sulla sua soleggiata terrazza, possono già concedersi un brevissimo spuntino o una dissetante bevanda prima di ricominciare il cammino (notevoli comunque sono i piatti qui preparati, rispettando appieno la tradizione sudtirolese; la maggior parte degli ingredienti poi sono di produzione propria, rendendo il tutto ancor più ricercato).
La passeggiata può quindi riprendere e, dopo un’iniziale brevissima discesa (e salutato un grazioso ruscelletto), si prosegue in piano, dapprima nel bosco, per poi lasciarselo alle spalle ed incontrare dei masi utilizzati per la fienagione. L’orizzonte davanti a noi è molto aperto ed in giornate limpide, si possono scorgere addirittura le estreme propaggini delle vette valtellinesi, oltre a quelle della valle dell’Adige. Alla fine delle staccionate inizia la vera e propria ascesa: la svolta obbligata è verso destra, mentre salutiamo la facile via che, in discesa, raggiunge Redagno (borgo altoatesino).
La mulattiera da qui sarà sempre in salita, assolutamente lieve, ma costante. Oltrepassati ampi tornanti ombreggiati da pini e abeti che, fra le proprie fronde, ci faranno ammirare il Corno Nero (m. 2439) in tutta la sua possenza, in circa 20 minuti, Gurndinalm, la nostra seconda tappa, sarà ormai già nel nostro campo visivo, così come il Corno Bianco (m. 2317) alle sue spalle. Da dietro i rami degli alberi, l’antica costruzione inizierà a fare capolino, quasi come a suggerirci di affrettare il passo…
E, prima di giungere all’ingresso del rifugio, faremo la conoscenza dei molti animali che qui vengono allevati: oltre alle classiche mucche, non mancano le caprette, i coniglietti e addirittura i maialini… Insomma, i bimbi non staranno più nella pelle e avranno una gran voglia di vederli più da vicino!
Gurndinalm (m. 1952) sorge in un vasto pianoro con prati e pascoli a disposizione di tutti, sia per fare invitanti pic-nic o solo per stendersi a prendere il sole.Non manca nemmeno un campo da calcio con tanto di porte e pallone per mettere alla prova la propria abilità e inventare su due piedi una squadra e mettersi a giocare! Per chi volesse consumare, sono presenti molti tavoli direttamente sui prati, per godersi il sole e il bellissimo panorama.
Da qui la via di ritorno verso il Passo Oclini è davvero breve: mancano solo venti minuti! Dopo l’ultima cortissima salita (però quasi pianeggiante), ecco che il sentiero ritorna a incunearsi tra qualche albero (lasciando però sempre ampio respiro) mentre, in fondo al nostro orizzonte, possiamo ammirare il gruppo del Catinaccio e, a destra, il Latemar.
Non passerà più di un quarto d’ora che ormai saremo già in dirittura d’arrivo al Passo Oclini: sotto al Corno Bianco, nei suoi verdeggianti prati, avremo ancora la possibilità di incontrare asinelli e mucche, quasi a darci il commiato da questa bellissima e facile passeggiata. Oltrepassata la casetta già vista al mattino, il parcheggio sarà ormai a pochi metri e pochi minuti ci separano dal termine dell’itinerario. Se avrete poi ancora energia, non perdetevi il parco giochi dello Schwarzhorn (l’hotel che domina il passo): scivoli con curve e molto altro, aspettano i vostri piccini!