L‘Alpe di Siusi sembra una cartolina: appena si arriva a Compatsch infatti, Sciliar, Sassolungo e Sassopiatto ci accolgono così splendidamente che ci si lascia volentieri sopraffare da tanta bellezza… E proprio da Compatsch oggi saliremo al Rifugio Molignon, ultimo avamposto prima di arrivare al Passo Duron e al Rifugio Alpe di Tires, transitando dagli Edelweiss e Almrosen Hutte. Pronti a seguirci in questo bianco incanto, con anche sorpresa finale?
- Località di partenza: Rifugio Hotel Panorama
- Parcheggio: alla partenza dell’ovovia per l’Alpe di Siusi (diverse soluzioni, sia gratuite che a pagamento)
- Mezzi utilizzati: ciaspole
- Tempo medio: un’ora e mezza circa circa
- Difficoltà: facile
- Dislivello: 50 metri – Rifugio Hotel Panorama m. 2004 – Rifugio Molignon m. 2054
- Tipologia di percorso: pressoché pianeggiante con discesa finale sino all’Almrosen Hutte, poi salita sino al Rifugio Molignon (breve)
Escursione invernale: consultare sempre l’Ufficio Turistico per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare
Alpe di Siusi: incanto invernale tra le più belle cime delle Dolomiti
Una volta raggiunti a Siusi gli impianti di risalita per l’Alpe (diverse sono le soluzioni per il parcheggio: se salirete a destra, lasciando quindi a sinistra l’edificio dell’ovovia, troverete un ampio piazzale gratuito) non si dovrà fare altro che acquistare il proprio ticket e accomodarsi sulla grande cabina azzurra che, in poco meno di quindici minuti, catapulterà in un mondo fantastico. Ad accoglierci Sassolungo, Sassopiatto e Sciliar, pronti a tenerci compagnia in questa meravigliosa giornata invernale.
La nostra meta è il Rifugio Molignon, proprio poco prima del Passo Duron (che conduce nell’omonima valle fassana) e per arrivarci seguiremo la via che sale verso Giogo e l’Hotel Punta d’Oro (si potrebbe anche ascendere da Saltria lungo i sentieri 8 e 8A, ma questa è una sorpresa che vi riserviamo per la fine).
Dal momento che siamo in compagnia di bimbi, decidiamo di servirci anche della seggiovia che, poco distante, collega Compatsch con il Rifugio Hotel Panorama, risparmiandoci così la fatica del primo pezzetto. Quindi ci incamminiamo facilmente verso gli impianti che, appena sotto (ma ottimamente indicati dalla segnaletica), ci aspettano per condurci ai 2004 metri della stazione di monte: durante la salita volgete lo sguardo verso lo Sciliar… Rimerrete incantati da cotanta bellezza!
Da Compatsch si sale con la Seggiovia Panorama per iniziare la via verso il Rifugio Molignon
Una volta arrivati in cima la meraviglia non potrà che impadronirsi di noi: bianco, bianco e ancora bianco!
Tutt’intorno è la neve a farla da padrone, candida soffice e spesso ancora non calpestata. Che gioia per i più piccini poter anche fare qualche tuffo! Ma dobbiamo iniziare la nostra escursione: subito quindi c’incamminiamo sul sentiero 2 che, largo e battuto, può anche essere affrontato con soli buoni scarponi da montagna (in caso di nevicate assenti).
Intorno a noi le montagne splendono. Oltre ai già citati Sassolungo, Sassopiatto e Sciliar (simboli dell’Alpe di Siusi) anche i Denti di Terrarossa (che celano l’Alpe di Tires e l’omonimo rifugio) e dall’altra parte, lontane, le Odle guardiane dei tesori della Val Gardena e della Val di Funes.
Ci sarebbe di che perdere ore a guardare questo spettacolare panorama ma la nostra escursione odierna ci attende…
Iniziamo così a calcare il segnavia 2 che, pian piano, inizia a condurci verso la meta, il Rifugio Molignon. Senza fatica alcuna passeggiamo tra la bianca coltre, godendo delle fantastiche cartoline che si parano dinanzi i nostri occhi ad ogni passo. Già perché quassù sembra proprio di essere all’interno di un puzzle!
Edelweisshutte, la malga con panorama magnifico su Sassolungo e Sassopiatto
Non c’è pericolo di smarrirsi: tutti i percorsi sono ben segnalati e battuti. Sempre camminando senza nessuna fretta ci avvicineremo sempre più alla nostra prima tappa, il Rifugio Edelweiss, che però rimane ancora nascosto. Fa bella mostra di sé invece l’albergo Goldknopf (Punta d’Oro) là sul suo sperone roccioso. La direzione è proprio quella, giacché l’Edelweisshutte si trova proprio sotto.
E così, dopo una serie di intersezioni con gli anelli di fondo (non transitabili per i pedoni) e con altri sentieri, toccherà anche attraversare una pista da sci prima di goderci un pochettino di relax: e via! Oltrepassatala, la Baita Stella Alpina sarà proprio lì ad aspettarci. Chiusa in inverno, offre sempre però un gran colpo d’occhio su Sassolungo e Sassopiatto (e, una volta sciolta la neve, il suo splendido laghetto che riflette le cime circostanti sembra uscito proprio da un quadro).
Verso il Rifugio Molignon: tappa all’Almrosen Hutte per una bevanda calda
Dopo aver fatto il pieno del meraviglioso panorama (da qui sono anche spettacolari le Odle, proprio dinanzi a noi) non resta che proseguire. Ora si va alla volta dell’Almrosen Hutte, poco oltre! Non si dovrà infatti camminare per più di quindici minuti per raggiungerla, almeno sulla carta. Già perché i tempi si allungano vistosamente a causa della voglia di immortalare con decine e decine di fotografie il superbo paesaggio.
Ancora un paio di attraversamenti di tracciati sportivi (attenzione quindi agli sciatori che arrivano a forte velocità) e poi non avremo più di che preoccuparci. La via, sin qui praticamente pianeggiante, muta in una decisa discesa che, in brevissimo, ci consentirà di raggiungere l’Almrosen Hutte. Data la pendenza e l’esposizione al sole, spesso alcuni punti risultano ghiacciati: prestare quindi attenzione a non scivolare. Certamente i più piccini risolveranno velocemente il problema: via di sedere come se si andasse in bob!
Almrosen Hutte (m. 2004) è proprio ai piedi del declivio, in posizione davvero cartolinesca: in mezzo a prati imbiancati, sembra proprio la casetta di Heidi. È ideale per riscaldarsi un momento dopo tutta la strada percorsa e per rinfrancarsi prima di affrontare l’erta finale… Uno di quei classici rifugi piccoli e accoglienti, dove pare proprio che il tempo si sia fermato. Vale sicuramente la pena concedersi magari una merenda oppure una bevanda bollente.
Il sentiero per il Rifuio Molignon offre i più bei panorami dell’Alpe di Siusi
Ormai meno di mezz’ora manca prima di arrivare alla nostra meta, il Rifugio Molignon, è questo sarà l’unico tratto un po’ più impegnativo (ma nulla di particolare). Ignoriamo dunque la segnaletica che indica Laranzer Schwaige e Saltria per continuare sul segnavia 7 che, in salita, pian piano ci guida ad aggirare lo Spiegel. Ci viene donata una visuale davvero speciale su Sassolungo e Sassopiatto (che, dalla nostra partenza, abbiamo potuto ammirare da diverse angolazioni).
Due baite e un crocifisso (che si offrono a noi quasi a completare un superbo quadro) poco oltre sembrano quasi annunciarci la fine delle nostre fatiche. Alla quota massima di 2078 metri infatti, dopo un paio di curvette, il Rifugio Molignon comparirà poco sotto. Una dolce discesa infatti porrà fine alla nostra ascesa, consentendoci di guadagnare la meta senza fiatone.
Rifugio Molignon: meta perfetta per un’escursione invernale sull’Alpe di Siusi
Il Rifugio Molignon – Mahlknecht Hutte (m. 2054) sorge in splendida posizione ai piedi del Mahlknecht Polen. È base di partenza per passeggiate sicuramente più impegnative verso il Catinaccio d’Antermoia, i Denti di Terrarossa e le Cime del Principe nonché ai panoramici Rifugio Alpe di Tires (m. 2440) e Rifugio Bolzano (m. 2450) raggiungibili sicuramente molto più facilmente in estate piuttosto che in inverno. Qui termina il sentiero battuto infatti e, per proseguire verso mete maggiormente difficili, sono necessarie le ciaspole e ottima preparazione atletica.
Noi ovviamente ci accontentiamo di essere arrivati sin qui e il caldo della stube ci attende, così come un buon piatto tipico. Come non voler provare i tipici canederli di spinaci con burro di malga e parmigiano? Serviranno sicuramente per tappare il buco e consentirci di recuperare le energie. Per i più piccoli è previsto il menù baby (con anche in regalo un pacchettino di caramelle che li renderà felicissimi) con buone proposte per i loro delicati palati.
Pista da slittino del Rifugio Molignon: si scende sino a Saltria!
Dunque ora si potrebbe anche tornare indieto verso Compatsch lungo la via appena percorsa ma… Perchè farlo quando si può utilizzare uno slittino per sfrecciare lungo ben 4 chilometri di pista? Non ci si può certo lasciare sfuggire l’occasione! E così, noleggiato il nostro mezzo, saremo pronti per iniziare l’adrenalinica discesa.
Non rientreremo a Compatsch bensì giungeremo, tramite i sentieri 8A e 8, al Rifugio Hotel Tirler (ove lasceremo poi lo slittino), poco sopra Saltria. Per tornare poi al punto di partenza e prendere così l’ovovia non resterà che servirsi del bus, comodissimo mezzo di trasporto che collega tutta l’Alpe di Siusi. E attenzione a non salire (come noi) su quello diretto al Monte Pana, ossia dalla parte opposta: controllate sempre la direzione scritta sul fronte del mezzo.
Rifugio Molignon con lo slittino: consigli utili
- dove si noleggia lo slittino? Tranquillamente in uno dei negozi sportivi sull’Alpe di Siusi (uno di questi è K&K, di cui ci siamo serviti anche noi per i giorni successivi). Qualora non aveste voglia di trascinarlo sino al Rifugio Molignon, potrete anche noleggiarlo direttamente lassù: per chi pranza è gratuito, altrimenti il costo è di 3 euro. Lo si lascerà poi direttamente al Rifugio Hotel Tirler, al termine della pista (che non è dedicata: attenzione quindi ai pedoni in transito)
- dove si prende il bus? Dal Rifugio Hotel Tirler sarà necessario effettuare ancora circa 20 minuti di passeggiata in discesa per arrivare a Saltria dove, di fronte all’omonimo hotel, c’è il capolinea dei bus. Il costo del ticket è di 2 euro (bambini sotto ai 7 anni gratuiti) e il tempo di percorrenza sino a Compatsch è di circa 10 minuti
- si può arrivare in macchina sull’Alpe di Siusi? No, la viabilità è regolamentata da orari e non si arriva in automobile se non muniti di permesso perché soggiornanti in un hotel direttamente sull’Alpe oppure prima della chiusura della strada (ore 9). Oltre all’ovovia, ci si può servire dell’autobus di linea che sale a Compatsch da Castelrotto