Dolomiti

Con le ciaspole a Baita Segantini: incanto bianco al cospetto delle Pale

Immaginate le splendide Pale di San Martino innevate ed illuminate dal sole radente invernale… Immaginate una distesa bianca, soffice ed intonsa e ora pensate di calcarla e sentire il rumore dei vostri passi, null’altro… Ecco, se desiderate che  tutto questo diventi realtà, non vi resta che salire sino a Passo Rolle e cimentarvi nell’ascesa a Baita Segantini, uno dei luoghi più belli per ammirare cotanta meraviglia. Noi l’abbiamo fatto: pronti a seguirci?

  • Località di partenza: Passo Rolle, primo curvone verso San Martino di Castrozza
  • Parcheggio: alla località di partenza (grande, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: ciaspole
  • Tempo medio: un’ora circa
  • Difficoltà: facile – medio
  • Dislivello: 200 metri – Passo Rolle m. 1984 – Baita Segantini m. 2170
  • Tipologia di percorso: strada in salita, battuta sino a Capanna Cervino e poi neve fresca

Escursione invernale: consultare sempre le guide alpine “Aquile”, disponibili ogni giorno dalle 17.00 alle 18.30 presso l’Ufficio Turistico (o in alternativa allo 0439 768.795) per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare

Baita Segantini in inverno: si parte da Passo Rolle

Dopo aver lasciato la nostra autovettura al parcheggio di Passo Rolle (al primo curvone verso San Martino di Castrozza), subito attraversiamo la strada e guadagnano l’amplissima mulattiera che sale verso le piste da sci. Se siete in possesso dello skipass, potrete anche decidere di servirvi del tapis-roulant che, proprio al limitare della curva, aiuta gli sciatori a conquistare il primo ripido pendio. In caso contrario, nessun problema: pian piano proseguite lungo la via segnalata e, in breve, arriverete al delizioso pianoro ove si dipartono i molti sentieri che hanno origine proprio da qui.

Baita Segantini e le Pale di San Martino: il paesaggio più bello delle Dolomiti

Vi troverete al limitare del lungo tracciato, riservato agli sciatori, che scende dalla Costazza. Sarà velocemente da oltrepassare per sistemarsi così dal lato ove inizia l’ascesa. Da qui, volendo si potrebbe anche decidere di scendere sino a Malga Juribello (m. 1868) camminando lungo i meravigliosi prati innevato od anche arrivare sino alla non aperta al pubblico Malga Costoncella (m. 1941) da dove si gode di un superbo panorama sulla stretta val Travignolo… Molteplici possibilità: noi però siamo decisi a giungere, con le nostre ciaspole, sino a Baita Segantini, per godere del superbo spettacolo offerto dalle Pale di San Martino.

E dunque iniziamo!
Già, da lontano, possiamo scorgere il Cimon de la Pala ergersi da dietro le collinette, segno inequivocabile di quanto sarà poi incredibile ammirarlo più da vicino. Dietro di noi, le estreme propaggini del Lagorai, con la Tognazza (m. 2209) la Cavallazza (m. 2324) e l’appuntito Colbricon (m. 2602) chiudono il paesaggio, regalandoci meravigliosi panorami bianchi che si stagliano contro il cielo azzurro.

Sulla strada per Baita Segantini si trova la stupenda Capanna Cervino, meta ideale per le famiglie

Con molta tranquillità e infinite pause (non per la fatica, davvero contenuta, quanto per le innumerevoli foto da scattare), in alto inizierete a scorgere l’inconfondibile sagoma di una casetta: Capanna Cervino! Un paio di tornanti ci separano dalla bella baita (ove, di sera, si può anche decidere di venire a mangiare accompagnati in gatto delle nevi, per vivere un’esperienza davvero incredibile, soprattutto per i più piccini) che deve il suo nome al Cimon de la Pala, conosciuto anche come “il Cervino delle Dolomiti” per la sua forma conoidale.

Dopo circa mezz’oretta dalla partenza, ormai Capanna Cervino (m. 2082) è finalmente conquistata! Qui certamente ci si potrebbe già fermare, pronti a gustare un buon piatto tipico accomodati anche sul bel terrazzo che, nelle giornate limpide e assolate, assolve egregiamente il compito di solarium. Riserva anche tanto spazio per i bimbi che potranno plasmare stupendi pupazzi di neve.

Noi però non intendiamo fermarci qui e, gambe in spalla, ricominciamo il nostro cammino. Evitando la pista che di qui passa, ci portiamo poco più in alto e, verso sinistra, ecco staccarsi il sentierino che, già battuto, ricalca la larga forestale che, in estate, viene addirittura percorsa da pullmini che fanno la spola tra Passo Rolle e Baita Segantini.

Lo sguardo può spaziare tutt’intorno: dal Castellaz al Lagorai passando per le Pale

Il Castellaz (m. 2333) ora è di fronte a noi e le sue rocce si ergono dalla coltre di neve (in cima, la statua del Cristo Pensante che dà il nome all’omonimo sentiero, percorso ogni anno da molti pellegrini). Oltrepassato il tornante però, sarà poi nascosto dalla nostra vista, che sarà sempre più catalizzata dal Gruppo delle Pale le quali, pian piano, si avvicinano sempre più.

In basso possiamo volgere gli ultimi sguardi a Capanna Cervino e, dietro, al sempre più imponente Lagorai. Ormai ci stiamo per incanalare verso il Passo della Costazza (m. 2174) che ci porterà direttamente a Baita Segantini. In estate, il comparire dei bei laghetti ci indica l sopraggiungere della meta ma, in inverno, il soffice effetto panna montata non consente di ottenere i classici punti di riferimento… Sarà così ancor più magico quando, da dietro una curva, ecco comparire lei, una delle più pittoresche costruzioni dolomitiche, posta in una posizione che definire invidiabile è davvero poca cosa.

Baita Segantini: un dei luoghi più fotografati delle Dolomiti

Costruita nel corso degli anni ’30 del secolo scorso dal poeta e pittore Alfredo Paluselli (che ne fece la sua dimora), è stata poi dedicata a Giovanni Segantini, artista originario di Arco (TN). Oggi è senz’altro, e sicuramente a ragione, uno dei luoghi più frequentati di tutti i Monti Pallidi: la facilità del sentiero per arrivarci e il panorama davvero eccezionale la rendono assolutamente appetibile… D’altra parte, questa immensa meraviglia, va certamente vista almeno una volta nella vita! Noi eravamo già stati in estate, ma con la neve beh, il fascino è decisamente ancora maggiore.

Non sempre Baita Segantini (m. 2170) è aperta nel periodo invernale (era infatti chiusa quando siamo stati noi) ma vale comunque la pena arrivare sin qui per godere della magnificenza delle Pale di San Martino che, proprio qui, si lasciano ammirare in tutta la loro maestosa potenza. I ciaspolatori più instancabili potrebbero anche scendere verso la Val Venegia e, successivamente (all’altezza di Malga Venegia) risalire verso Malga Juribello e, quindi, Passo Rolle; noi invece, già felici per il risultato raggiunto, decidiamo di tornare indietro e di concederci una pausa gastronomica a Capanna Cervino. I bimbi a seguito certamente apprezzeranno l’idea e saranno lieti di placare presto la propria fame!

Per qualsiasi ulteriore informazione, il sito dell’Azienda per il Turismo di Dan Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi è a disposizione

Condividi