Cavalese, un weekend coi bambini sulle Dolomiti

Cavalese, nelle Dolomiti della Val di Fiemme, è senz’altro un luogo estremamente attrezzato per accogliere famiglie con bambini piccoli e consentire a tutti una vacanza all’insegna del relax, del gioco e dell’aria fresca: oggi Sabina, autrice del blog The Swinging Mom, ci racconta la sua personale esperienza, assieme ai suoi tre cuccioli!

Sono stata lo scorso weekend, a Cavalese: uno dei miei luoghi d’infanzia. Quanti ricordi da bambina! Quando la calura romana si faceva insopportabile, si partiva, armi e bagagli con spesso anche i nonni al seguito, a ritemprarsi sui monti. La stessa afa e la stessa fatica che provavano allora i miei, toccano oggi a me come mamma e cosa non fa la mente, d’istinto? Va in cerca di quei posti che sono legati alla spensieratezza, al calore e all’accoglienza, ai sapori semplici che si sono gustati da piccoli. Lì dove la movida massima consiste nel gironzolare dal tabaccaio anni ’60 alle cascate del paese (una deliziosa passeggiata che vi consiglio, peraltro) e mentre sei al parco giochi vedi sfrecciare le mucche che corrono ad essere munte.

Altro che la bella vita a Santorini! Se cercate questo genere, cambiate decisamente meta. Ma se per voi vacanza è sinonimo di relax, aria incontaminata (e intendo in tutti i sensi), paesaggi mozzafiato…direi che fa al caso vostro!

Veniamo alle attività: sabato mattina abbiamo incontrato i nostri amici con i rispettivi bimbi al grande parco pubblico di Cavalese, comodissimo anche con l’accesso alla cabinovia. La prole si è sfogata già parecchio in queste aree, che per la zona sono proprio  minimal ma che i nostri a cui siamo abituati, se li magnano a colazione. L’opzione per la giornata, scartate a malincuore le Pale di S.Martino e Paneveggio (splendida meta ma un po’ troppo assolata per questo clima insolito), è rimasto il Cermis, dove peraltro si trovano un bel parco giochi con laghetto e un ristorante dove abbiamo mangiato tutti assieme.

Da qui si dipana la cosiddetta “via del bosco” che contempla due sentieri; uno è molto suggestivo per grandi e piccini: ci si imbatte, infatti, in tante statue o cartelloni che parlano di, o raffigurano, un animale del bosco. Noi alla fine abbiamo preferito scegliere l’altra via, le fragoline minuscole e dolcissime erano una tentazione notevole! Abbiamo, comunque, salutato volentieri una spettacolare volpe che segnava l’inizio della camminata alternativa che voi potete scegliere.

Il secondo giorno noi lo abbiamo “sprecato”, nel senso che mio marito, da bravo neofita della zona, non poteva rinunciare ad un giretto in paese a Cavalese; ha voluto, poi, fare un mini tour partendo da lì fino a Bressanone, per farsi un’idea di massima del territorio, girando quindi velocemente alcune località “chiave” come Moena (non a caso detta la “fata delle Dolomiti”, resta uno dei punti per me più incantevoli dei dintorni), Canazei, Ortisei, fino ad arrivare poi a Passo Sella e scendere in Val Gardena.

Come vi dicevo, erano parecchi anni che mancavo dalle montagne e soprattutto, era la seconda volta che mi ci trovavo insieme ai bimbi. Ho completamente sbagliato le valigie (a mia discolpa, temperature simili sono una notevole rarità!) e ho rimpianto in particolare di non aver portato (e quindi vi consiglio vivamente):

  • una vecchia coperta o comunque qualcosa per potersi stendere nel verde a cui non tenete troppo.
  • la protezione solare: al mare ce ne ricordiamo puntualmente, ma qui, pur avendo messo in valigia uno stick per sicurezza, ho completamente scordato di portarlo dietro in borsa la mattina e a fine giornata eravamo scottati in tre su cinque (Lorenzo e Alessio sono meno delicati, per fortuna!)
  • sacchetti di plastica: servono come il pane, ad esempio ci si mettono i cambi sporchi, sono sempre utilissimi in qualsiasi situazione o emergenza, specie coi piccoli, fidatevi.

Oltre a queste gravissime dimenticanze, se prevedete un giro in montagna nelle prossime settimane, sappiate che fa un caldo veramente tosto. Non voglio dire di non portare il classico k-way che è un must have, specie se vi avventurate in quote più alte. Siate però avvisati (e mezzi salvati) di suddividere un buon 70/80% di vestiti leggeri e solo il 20-30% pesante. Io ho fatto quasi il contrario e il risultato è stata una sauna naturale che non vi auguro affatto.

Ecco qua, spero che queste piccole dritte vi siano utili e che vi godiate al 100% tutto quello che la montagna offre, è davvero un genere di meta versatile. Sono finiti i tempi in cui veniva associata praticamente solo a vecchietti, ritiri spirituali o ciclisti. Per una famiglia con bambini, ma anche per i giovani, trovo che sia una vacanza che si modella su gusti e aspettative di chi la vive.

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