Trentino

Cascate di Saènt: coi bambini in Val di Rabbi

Oggi abbiamo un’ospite d’eccezione sul blog: Maria Beatrice, autrice di Educazione Consapevole (che si occupa in vario modo di accompagnare bambini e genitori lungo la crescita), ci conduce alla scoperta delle Cascate di Saènt, in Val di Rabbi (laterale della Val di Sole): attraverso il progetto #naturainfamiglia infatti, Maria Beatrice avvicina le famiglie alla natura e la montagna. Seguiamola nel suo racconto!

Oggi vi accompagno virtualmente a scoprire un angolo di paradiso del Trentino Occidentale: le spettacolari Cascate di Saènt in Val di Rabbi, nel Parco Nazionale dello Stelvio: troverete un percorso ben segnalato, ricco di bellezze naturali, sicuro e comunque vario ed avventuroso. La via verso le cascate è percorribile solo a piedi, per cui niente passeggini ma eventualmente zainetti portabimbo, fasce portabebè o marsupi ergonomici a seconda dell’età dei vostri cuccioli.

  • Località di partenza: Malga Stablasolo
  • Parcheggio: località Fontanin al Colèr (ampio, a pagamento)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile)
  • Tempo medio: due ore circa (percorso ad anello)
  • Difficoltà: facile-medio

La Valle di Rabbi, che prende il nome dallo spumeggiante torrente Rabbies che la attraversa, è selvaggia, verdeggiante, tipicamente alpina e cattura occhi e cuore sempre, al primo sguardo.

La si risale in auto fino alla località “Fontanin al Còler” (1380 mt), dove è possibile parcheggiare (a pagamento – € 3,00 l’intera giornata; seppur ampio, il consiglio è di arrivare non oltre le 10.00 del mattino, specialmente in alta stagione); da qui ci si può incamminare a piedi verso Malga Stablasolo (1539 mt), oppure raggiungerla con il bus navetta: il biglietto costa € 2,00 e vale andata e ritorno (quanto amerete sedervi sui suoi sedili, al ritorno!). I bambini adorano salire su questo pulmino e vederlo inerpicarsi sui brevi tornanti in mezzo alle mucche al pascolo!

Si giunge così a Malga Stablasolo (ultimo punto di ristoro fino alle cascate ed anche poco oltre, ricordatevene per le vostre riserve di cibo ed acqua) dove inizia la camminata vera e propria, nel mezzo di uno scenario alpino spettacolare, dove il verde dei boschi e l’azzurro del cielo la fanno da padrone. Il sentiero è inizialmente largo e battuto, una forestale quindi; si attraversa dopo poco un ponte di legno per portarsi sull’altro versante orografico della valletta e, successivamente, si comincia a salire sul tracciato vero e proprio.

La pendenza è costante ma non eccessiva, anche se con i piccoli trekker può servire un occhio di riguardo e una mano “di scorta” per gestire l’equilibrio; in circa quaranta minuti di cammino poi si giunge alla prima delle cascate di Saènt, che regala la possibilità di rinfrescarsi semplicemente fermandosi ad ammirarla: lo spumeggiare dell’acqua crea una nebulizzazione continua, divertente per i bambini e decisamente piacevole per i grandi.

Altri venti minuti di tragitto ed eccovi giungere nel punto più panoramico di tutta l’escursione: il famoso ponte di fronte alla cascata alta di Saènt (1750 mt), dove il terreno circostante è sempre bagnato per via dell’acqua che spumeggia e spruzza ovunque (vi raccomando: scarponcini alti per tutti e niente stivali o scarpe da ginnastica: il grip deve essere garantito sul legno umido, sulle rocce, sul terreno, sui gradoni…). Una fotografia è davvero d’obbligo e ve la siete proprio meritata!

Poco sopra la cascata alta, raggiungete il punto di raccordo con il sentiero n. 106, dove troverete: una fontana di acqua potabile freschissima, un prato dove fermarvi a mangiare, una bacheca informativa sul Parco dello Stelvio e perfino una casupola di legno adibita a servizio igienico (non so dire quale sia la fruibilità di questa struttura, non ne ho approfittato…).

Prima di rientrare, se ancora avete fiato potete proseguire oltre e raggiungere il Prà di Saent, noto anche come “Prato delle marmotte“: aguzzate la vista e aprite le orecchie!  Trovare le tane e sentire i fischi di queste adorabili sentinelle dei pascoli alpini non sarà difficile!

Pronti a ripartire? Si torna indietro in un bel giro ad anello, seguendo la segnaletica e prendendo il sentiero n. 106; si scende per un sentiero piacevole, immerso tra i fiori e i ruscelli, sino a Malga Stablèt (aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00), centro visitatori interattivo del Parco Nazionale dello Stelvio, dedicato proprio alla marmotta!

Il punto dove si trova Malga Stablèt è decisamente panoramico e se chiedete al guardiaparco (sempre presente), vi indicherà dove guardare col binocolo per vedere il passaggio dei camosci sul versante opposto della valle (e, magari, sopra le vostre teste, vi indicherà anche un gipeto barbuto in volo!).

E via, si scende fino a Malga Stablasolo e si riprende il bus navetta per guadagnare nuovamente il parcheggio al Colèr, dove i bambini potranno giocare nella circostante grande area ludico-didattica denominata “Il gioco del parco“, vivendo a pieno corpo esperienze di contatto con la natura: scivoli enormi, labirinti di legno, giochi di equlibrio, quiz sugli animali del parco, giochi d’acqua e altro ancora.

Un’escursione bella, varia, un poco impegnativa ma di enorme soddisfazione per tutti, grandi e piccoli: alla prossima escursione con Educazione Consapevole e #naturainfamiglia!

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La foto di copertina è di archiviw32 distribuita con licenza Creative Commons

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