La zona di San Candido è famosa, naturalmente, per le celeberrime Dolomiti di Sesto con le innumerevoli passeggiate. Per il lago di Braies e i suoi magici riflessi, per le Tre Cime, per la Val Fiscalina e molto altro… Ma sapete che esiste una camminata (quasi sconosciuta) che permette di avere un fantastico colpo d’occhio quasi su tutto? Seguiteci allora al Bonner Hütte: non ve ne pentirete!
Per arrivare al nostro punto di partenza, è necessario raggiungere l’abitato di Dobbiaco e poi dirigersi verso la Valle San Silvestro, seguendo le indicazioni. Ma non bisogna poi svoltarvi, bensì salire verso “Bonner Hütte“, con segnalazioni già ben visibili.
La via diventa più stretta e passa in mezzo al bosco. Successivamente, il panorama si apre per raggiungere una piccola frazioncina, da cui il panorama è veramente eccezionale! Già si nota la Cappella di Gandelle, poco prima della quale è presente un’area sosta (dove dovremo posteggiare).
Indicazioni parcheggio Google Maps: https://goo.gl/maps/HJzE5RupVRnC55Td8
Una volta giunti al parcheggio, sarà tempo di iniziare la nostra passeggiata!
Ci si incammina subito sulla forestale 25 che, inizialmente, sembra non essere troppo pendente. Impressione errata! Infatti la salita per il Bonner Hütte si sentirà tutta: poco più avanti infatti la ripidezza aumenta, facendoci già assaporare quello che verrà successivamente.
Fortunatamente tutta la prima parte è ben ombreggiata e si svolge all’interno del bosco: nelle calde giornate estive questa è veramente manna dal cielo, poiché la fatica non tarda ad iniziare a farsi sentire.
Non passerà molto tempo che incontreremo un bivio: il Bonner Hütte è segnato da entrambe le parti. Quale scegliere allora? Noi dobbiamo continuare sulla nostra forestale 25: al rientro (se vorrete testare una nuova via) potrete utilizzare la 25A e giungere qui, compiendo quindi un anello. Noi ve lo consigliamo, ma ve lo racconteremo poco oltre, una volta giunti a destinazione.
Passato il crocicchio, iniziano alcuni ampi tornanti che permettono di guadagnare quota… Anche se la parte peggiore deve ancora venire! E, dopo qualche centinaio di metri, ci troveremo di fronte ad un altro incrocio: il Bonner Hütte è sempre indicato in entrambe le direzioni. Quindi?
Questa è una vera e propria scorciatoia, di cui è anche segnata la (impegnativa) pendenza. Noi vi consigliamo di rimanere sulla forestale: a seguire l’erto sentierino infatti non si risparmia poi molto tempo, ma vi è un notevole dispendio di energia in più.
Andando avanti sulla silvo – pastorale, si giungerà ad un altra curva a gomito che immetterà sul rettilineo finale prima di uscire dal bosco: una volta lasciati alle spalle gli alberi, potremo considerare conclusa la prima parte di itinerario… E il Bonner Hütte sarà già alla nostra portata di vista!
Lo vedremo lassù, abbarbicato sotto la vetta del Corno di Fana: sembra vicino… Ma ci vorrà ancora una buona oretta di cammino. Mitigata però da quello che vedremo: le Dolomiti di Sesto infatti ora sono ben disegnate dietro di noi e pure quelle di Braies iniziano a fare capolino… Sembra di essere dentro ad una cartolina.
Qui inizia il lungo zig-zag che permette di giungere a destinazione, allietato da tante mucche che salutano al passaggio. Ma soprattutto dal panorama che, via via, diventa sempre più bello. E poi, ad un certo punto, noterete addirittura le Tre Cime: uno spettacolo assoluto.
Dopo quasi tre ore di cammino, finalmente il Bonner Hütte (m. 2340) sarà conquistato!
E davvero non ha prezzo mangiare (i canederli pressati… Strabuoni! Provateli) con questo paesaggio. Sulla terrazza assolata si possono distinguere nitidamente tutte le Dolomiti più vicine (e non solo) dal Sass de Putia sino al Popera. Qualcosa che sarà veramente difficile da dimenticare.
Una volta giunti si quassù, il riposo è naturalmente d’obbligo. Potrete poi decidere di rientrare stessa via oppure, come già anticipato, lungo un altro itinerario che vi permetterà di tornare al primo dei bivi che abbiamo notato lungo la nostra salita.
Per accettare il consiglio di compiere un anello, dovrete dirigervi lungo il segnavia 25B verso Bergalm e Kandellen: questo primo tratto è leggermente esposto, nel senso che camminerete a mezza costa con un pendio erboso sotto di voi parecchio ripido. Nulla di estremamente difficile, ma tenetene conto se siete in compagnia di bambini piccini o soffrite di vertigini.
Il tratto “impegnativo” (ma in piano) non dura poi molto: un tornello permette infatti di raggiungere un bellissimo e solitario alpeggio, dove incontrerete solo mucche e marmotte…e Dove poi dovrete cambiare sentiero, imboccando il 25A verso Bergalm.
Da qui inizia una lunghissima discesa che, in poco meno di un’oretta, vi condurrà proprio a Bergalm (chiusa al pubblico), una deliziosa malga dal panorama eccezionale. Il sentierino si tramuta quindi in forestale che, in un’altra oretta, vi permetterà di raggiungere il bivio della mattina e poi, successivamente, il parcheggio.