Chi di voi non ha mai desiderato conoscere la storia delle montagne, imparare a distinguere le rocce, calarsi quasi nelle viscere della montagna per scoprire le sue origini? Ad Aldino, in Val d’Ega, tutto questo diventa possibile! Con una splendida visita alla gola del Bletterbach infatti, si entrerà in contatto con le diverse ere geologiche: un libro a cielo aperto che racconta tantissime cose… E che forse risponde ad una delle domande che più spesso ci poniamo quando passeggiamo: ma da dove vengono le Dolomiti?
Attenzione: non è possibile utilizzare il passeggino, ma sconsigliamo anche lo zaino portabimbo. Meglio portare i bimbi a piedi, ma che siano in grado di camminare sul greto del torrente e effettuare i numerosi guadi
Per arrivare alla partenza del percorso che conduce nella gola del Bletterbach, bisogna dapprima seguire le indicazioni per Aldino e, successivamente, quelle per il Geoparc (ottimamente segnalato).
Si passa in mezzo a prati e pascoli e si tocca pure qualche maso. Infine, si giunge all’area sosta, molto grande (impossibile sbagliarsi). Qui si posteggia e via, si è pronti per iniziare l’avventura!
Indicazioni parcheggio Google Maps: Bletterbach Geoparch Dolomites Unesco
Una volta parcheggiato, si sarà pronti per iniziare l’esplorazione del Bletterbach. Che può avvenire in due diversi modi: o in solitaria (quindi gestendosi lungo il percorso) oppure con una guida (opzione che vi consigliamo).
Sia che vogliate procedere con o senza accompagnatore, sarà necessario entrare al Centro Visitatori per accreditarsi e pagare il biglietto d’ingresso (dovrete anche ritirare il caschetto protettivo).
Se l’idea è unirsi alla visita con l’esperto geologo, prenotatevi almeno il giorno prima: sono esperienze molto gettonate e il numero di partecipanti è ridotto!
Prezzi:
Per maggiori informazioni: www.bletterbach.info
Una volta pronti con il caschetto indossato, saremo pronti per iniziare! Seguiamo quindi il sentiero 3 (a destra del Centro Visitatori) che scende ripido in mezzo al bosco.
Inizialmente la via è larga e non troppo impegnativa e s’inoltra nel bel boschetto. La guida, ogni tanto, si fermerà a raccontare gli aneddoti della foresta… E via via che proseguiamo, diventeranno sempre più interessanti: stiamo infatti per addentrarci nel cuore delle Dolomiti.
Successivamente, quando saremo già in prossimità del canyon Bletterbach, il sentiero diverrà sempre più angusto, sino a ridursi molto e a presentare scalette e passaggi su roccette (senza però diventare mai pericoloso).
Quindi, in circa mezz’oretta dalla partenza (e dopo circa 150 metri di dislivello persi) saremo pronti per l’avventura: ci troviamo sul greto del Bletterbach, ai piedi del Corno Bianco, presso il Taubenleck.
Inizia così la deliziosa camminata che permette di toccare con mano le Dolomiti. La guida infatti ci farà notare tutte le formazioni geologiche, i substrati, le cascatelle, i fossili… Tutto naturalmente condito con guadi, passaggi adrenalinici (non pericolosi): vedrete come piacerà ai bambini!
Il tour all’interno della gola è molto semplice: il dislivello pressoché nullo (si passa solo sopra un salto d’acqua, senza difficoltà). Ma veramente suggestivo: le alte pareti tutt’intorno a noi riempiono di fascino e non si potrà non rimanere quasi annichiliti dalla maestosa bellezza della natura.
Si procede senza problemi sino ad arrivare praticamente ai piedi del Corno Bianco, nei pressi della cascata Butterloch. Non la si può raggiungere, poiché il sentiero s’interrompe per motivi di sicurezza.
La possiamo però ammirare da lontano, udirne il fragore e, perché no, magari soffermarci qualche attimo in più per sentirci tutt’uno con questo excursus nella storia delle montagne più belle del mondo.
Se arrivare sin qui dal Taubenleck è stato abbastanza veloce (circa un’oretta), e di fatica se n’è fatta proprio poca, d’ora in poi bisognerà “rimboccarsi le maniche“. Bisogna infatti rientrare al Centro Visitatori!
Ma non lo faremo lungo il medesimo tracciato appena effettuato. Si scende sì un pochettino dalla cascata Butterloch a ritroso ma, poco dopo, si prende il segnavia che, sulla destra, s’inerpica sulle pareti della gola.
Un lungo zigzag che permette di guadagnare quanto perso all’andata e di guadagnare anche uno stupendo punto panoramico: da qui si ammirerà tutto il canyon del Bletterbach… Uno spettacolo meraviglioso!
Infine, si raggiunge un’ampia forestale: ormai la fatica è terminata. Il fiatone (sì, la salita è bella tosta e non molla mai) piano piano sparirà, poiché ora la via è soltanto in discesa. E mancherà meno di mezz’ora per rientrare definitivamente al parcheggio.
Ma vi consigliamo anche una piccola deviazione: non perdetevi Laneralm (sono davvero cinque minuti dal cartello che la indica, su facile forestale in lieve salita). Immersa tra verdi prati, vi offrirà la giusta ricompensa dopo una mattinata di scarpinate (e ancor di più dopo la stremante fatica).
Da Laneralm poi, un veloce sentierino vi riporterà all’area sosta: recuperare la macchina sarà poi un attimo, pronti per cominciare una nuova avventura nella splendida Val d’Ega.