La bellezza dell’Alpe di Siusi è indubbia in ogni stagione: in primavera i fiori variopinti conquistano i cuori, in estate i verdi prati abbagliano gli occhi, in inverno la neve crea magici paesaggi…e in autunno? La tavolozza di sfumature sembra pura magia, baciata dalla bellezza della prima neve. Noi abbiamo avuto la fortuna di essere qui proprio durante la stagione color oro e, tra panorami degni di una fiaba, abbiamo raggiunto il Rifugio Edelweiss e l’Almrosenhutte, con vista meravigliosa su Sassolungo e Sassopiatto e sulle altre magnifiche vette delle Dolomiti.
Sull’Alpe di Siusi non si può arrivare coi propri mezzi dopo le nove del mattino: il traffico privato è infatti interdetto ed è necessario servirsi dei mezzi pubblici o degli impianti che, dall’abitato di Siusi, in circa 15 minuti consentono di raggiungere Compatsch. Le azzurre cabine, inaugurate nel 2005, sembrano volteggiare sopra i verdi prati e i nostri bimbi rimarranno affascinati dalle montagne che via via diverranno sempre più vicine.
Giunti a Compatsch subito bisognerà portarsi nel centro dell’abitato, scendendo quindi lungo la strada asfaltata. Arrivati all’altezza del punto informazioni (una graziosa casetta di legno) saremo già pronti per iniziare la nostra escursione: la direzione che dobbiamo prendere è Laurin Hutte – Rifugio Molignon, proseguendo quindi dritto lungo la strada dalla quale siamo giunti.
(Da maggio a ottobre è in funzione la seggiovia “Panorama” che consente di evitare il primo pezzo e giungere direttamente all’altezza dell’omonimo hotel che si nota sui verdi prati della collina – chiamata Giogo -. Per salirci, appena scesi dall’ovovia basterà seguire le facili indicazioni che, in brevissimo tempo, ci consentiranno di guadagnare la stazione di valle)
La salita verso l’hotel Panorama non è faticosa ed il fondo è asfaltato (ragion per cui le ruote del passeggino scorrono senza intoppi). La vista sullo Sciliar, ad ogni curva, diventa sempre più bella: qualora desideraste fare un’esperienza alternativa potreste decidere di effettuare questa prima parte di percorso comodamente seduti in carrozza. Di fianco al punto informazioni infatti si trova il piazzale delle partenze, con indicate le varie destinazioni e tariffe (che trovate anche sul sito seiseralm.it; i prezzi sono “a corsa” e non “a testa”).
Oltrepassato l’Hotel Santner, dopo poco, saremo già al nostro primo crocicchio. A sinistra, ecco la via n. 6 che scende in direzione Saltria, ma che si congiungerà alla strada principale asfaltata molto prima, all’altezza del sentiero che sale a Laranzer Schwaige. A destra invece si prosegue per Laurin Hutte (raggiungibile in dieci minuti) e per Sattler Schwaige, con vista mozzafiato sullo Sciliar (in tre quarti d’ora). Noi continuiamo dritto, alla volta del Rifugio Edelweiss che, siamo certi, ci riserverà una graditissima sorpresa.
La carrareccia è praticamente pianeggiante (scende per poi risalire, ma in maniera molto dolce), riservandoci panorami davvero incredibili. Ormai il Sassolungo e il Sassopiatto, le due montagne simbolo dell’Alpe di Siusi, sono i protagonisti incontrastati della nostra attenzione e, veramente, non potrebbe essere altrimenti! Pian piano che ci avviciniamo alla meta (la strada ora è sterrata), non possiamo fare altro che lasciarci cullare ed ammaliare dalla loro bellezza.
Non sarà passata mezz’oretta che ormai la nostra meta sarà quasi conquistata. Dopo aver oltrepassato le deviazioni per gli Hotel Paradiso e Punta d’Oro, ancora pochi passi e…arrivati! Il Rifugio Edelweiss (m. 2045) è una piccola baita splendidamente ubicata sui verdissimi prati dell’Alpe di Siusi, con vista mozzafiato sul Sassolungo e Sassopiatto. Già il panorama che si gode dai suoi tavoli è uno dei più belli in assoluto che si possono ammirare, ma se scenderete per pochi metri verso il laghetto artificiale poco sotto… Beh, sono sicura che ciò che vedrete rimarrà scolpito nel vostro cuore.
Il connubio lago-montagne da sempre ispira i fotografi, che sanno coglierne la magia. Fate un giretto attorno a questo specchio d’acqua e scoprirete che ogni angolazione vi regalerà un’emozione nuova. Nel frattempo, i bimbi potranno svagarsi nell’attiguo parco giochi (di proprietà del Rifugio Edelweiss), anche questo con vista eccezionale.
Non si può non concedersi un buon piatto tipico della tradizione altoatesina: nelle fredde giornate di ottobre ci siamo scaldati con una zuppa d’orzo davvero ottima (e la classica birra che non manca mai) ma, in estate, certamente l’offerta è più variegata. Il bello del Rifugio Edelweiss è che è davvero molto piccino e raccolto e rappresenta, secondo me, la vera anima delle baite di montagna, con cucina praticamente a vista e piatti genuini, serviti senza fronzoli e in quantità abbondanti. Assolutamente promosso!
Se non voleste invero fermarvi a mangiare al Rifugio Edelweiss, le alternative non mancano: di prati ce ne sono un’infinità e trovare un posticino per stendere la propria tovaglietta non sarà un problema: certamente sarà uno dei luoghi più belli ove consumare un pranzo al sacco.
Da qui poi, dirigendosi verso l’Hotel Punta d’Oro, si potrebbe anche tentare l’ascesa al Rifugio Alpe di Tires (m. 2440), per poi, eventualmente, proseguire verso il Rifugio Bolzano (m. 2450) attraversando quindi tutto l’altipiano dello Sciliar (ovviamente senza passeggino). Col passeggino invece, non accontentandosi di essere giunti fino a questo punto, si può continuare verso Almrosenhutte, altrettanto splendida baita ai piedi della salita verso il Rifugio Molignon e il Passo di Duron (che conduce in Val di Fassa transitando per il Rifugio Sassopiatto lungo il Friedrich August Weg).
Ci incamminiamo dunque sempre lungo il sentiero n. 7 che, dopo un’iniziale tratto pianeggiante, comincia a scendere consentendoci di ammirare già la nostra ulteriore meta, splendidamente adagiata sui pascoli parzialmente imbiancati dalla prima neve. Il tratto pendente dura poco meno di dieci minuti e ci fa perdere circa 40 metri di quota (che poi saranno da risalire: niente paura però, il tratto è davvero breve). Non ce ne accorgeremo neanche, così presi dal panorama fiabesco circostante.
E prestissimo possiamo annoverare anche Almrosenhutte (m. 2004) tra le nostre conquiste!
La baita è davvero in posizione incredibile e, come tantissime qui sull’Alpe di Siusi, offre un bel parco giochi per consentire ai più piccini di svagarsi o sgranchirsi le gambette (in caso fossero arrivati in passeggino o in zaino). Da qui le alternative sono continuare sino al Rifugio Molignon (dato a venti minuti), oppure scendere verso Saltria e Laranzer Schwaige (non possibile in passeggino). Noi terminiamo però qui la nostra escursione odierna e ritorniamo sui nostri passi verso Compatsch, assolutamente paghi di una giornata trascorsa in mezzo ad una natura davvero meravigliosa.
Noi siamo stati ospiti dell’Hotel Cavallino d’Oro a Castelrotto, situato nella piazza principale. Un soggiorno davvero meraviglioso! La struttura vanta una storia antica (la cantina è addirittura di 700 anni fa e la stube è del XIX secolo) che si sposa perfettamente all’elevatissima qualità dei servizi e del comfort offerti.
Ogni mattina, nella panoramica sala, sarà servita una colazione davvero senza uguali e la bravissima Maria Grazia saprà consigliarvi al meglio sulle escursioni da scegliere. Stefan, il proprietario, sarà invece sempre disponibile per soddisfare ogni desiderio. Inoltre, al momento del check-in, viene gratuitamente consegnata una card che consente di spostarsi su tutti i mezzi pubblici dell’Alto Adige, compresi quelli che giungono a Compatsch: una vacanza completamente senza automobile!