San Martino di Castrozza (e il Primiero) è uno dei luoghi che più amiamo. Lo stupendo Gruppo delle Pale lo domina e, da solo, vale una vacanza qui! Oggi raggiungeremo uno dei suoi angoli più ameni: all’interno del Parco Naturale di Paneveggio, in Trentino, ammireremo i due laghi di Colbricon, dominati dal monte omonimo e dalla catena del Lagorai, sulle cui rive sorge poi anche l’idilliaco Rifugio Laghi di Colbricon.
- Località di partenza: Malga Rolle
- Parcheggio: alla località di partenza (non molto grande – gratuito)
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile per fondo sconnesso)
- Tempo medio: quaranta minuti
- Difficoltà: facile
- Dislivello: 10 metri – Malga Rolle m. 1918 – laghi di Colbricon m. 1927
- Tipologia di percorso: dapprima discesa sino allo Chalet la Baita poi costante salita verso i laghi di colbricon, cui si arriva con una lieve discesa finale
Laghi di Colbricon: si parte da Malga Rolle (dove si parcheggia)
La partenza è fissata a Malga Rolle (m. 1918), poco prima della cima dell’omonimo Passo Rolle (arrivando dalla Val di Fassa e dalla Val di Fiemme). Il parcheggio non è molto ampio e, in momenti di grande afflusso turistico (ad agosto soprattutto) si potrebbe aver difficoltà a trovare un posto. Pertanto, si dovrà proseguire sino agli ampi sterrati al valico stesso, per poi ridiscendere (con l’apposito sentiero, non per strada) sin qui.
E ancora un pochino di declivio andrà fatto: l’innesto del tracciato è infatti circa un centinaio di metri più in basso, nei pressi dello Chalet la Baita (dove, d’inverno, arrivano alcune tra le numerose piste da sci del comprensorio). Subito poi si riparte in salita: non difficile, ma comunque costante, in mezzo al bel bosco profumato.
Il sentiero verso i laghi di Colbricon è molto facile, ma non adatto ai passeggini
La mulattiera, ampia e molto battuta (ma non adatta ai passeggini, per via delle numerose radici e di alcuni passaggi sassosi) procede con la sua pendenza alternando tratti un po’ più ripidi ad altri meno impegnativi. Tra le frasche, qua e là, splendidi scorci verso le vette circostanti: Cima Bocche (con la sua malga bocche omonima poco sotto) e lo Juribrutto, teatro di sanguinosi combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale.
Pian piano, costantemente e nel mezzo del profumato e rigoglioso bosco si cammina sino ad arrivare ad una selletta (senza nome). Ormai, si potrà scorgere il primo dei due laghi di Colbricon (quello cosiddetto “basso” m. 1909): da qui solo discesa ormai! E, poco oltre, ecco il bel pianoro con l’inconfondibile sagoma di una casetta, splendidamente adagiata sulle rive di un altro spettacolare specchio d’acqua. Siamo giunti al Rifugio Laghi di Colbricon (m. 1927), costruito appunto sulla sponda del secondo lago.
Laghi di Colbricon: la salita dura un’oretta e il dislivello è davvero contenutissimo
Tutt’intorno prati a perdita d’occhio: questo è davvero il luogo ideale per un bucolico picnic e i bambini saranno entusiasti (non solo loro)… Già di per sé l’acqua è un elemento che esercita su di loro un’attrazione fatale (quanti saranno i lanci di sassi nei laghi?) ma soprattutto non vi sono particolari pericoli (solo quelli, ovviamente, dettati dalla montagna).
Trovare un posticino per stendere la propria tovaglietta, in agosto, sarà un’impresa davvero ardua (come anche mangiare al rifugio: se foste intenzionati, meglio certamente prenotare per tempo).
C’è anche la possibilità di fare il giro delle rive anche se non c’è un vero e proprio sentiero da poter seguire, se non in alcuni tratti. Bisogna andare un po’ ad intuito anche se, come accennato prima, non c’è nulla da temere dal momento che è tutto in piano; se avete i bimbi nello zaino, attenzione ai rami! Abbiamo visto molti papà abbassarsi per passarvi sotto, senza ricordarsi dei propri frugoli dietro e… Che pianti poi!
Sulle sponde dei laghi di Colbricon si può fare un picnic. E anche effettuare il facile giro delle rive
Per chi invece fosse più ardito, le escursioni che da qui prendono il via sono molte e tutte decisamente belle (non dimentichiamoci che l’area del Parco Naturale di Paneveggio è una tra le più belle di tutto il Trentino). Da non perdere l’ascesa al bivacco Aldo Moro (m. 2565), alla Forcella di Valmaggiore (m. 2180) con l’omonima malga Valmaggiore (decisamente lontana però). Da segnare invece la passeggiata verso Malga Ces (m. 1670) e Baita Valcigolera (m. 1897) sopra San Martino di Castrozza.
Tutte splendide certamente, ma sconsigliabili con bimbi al seguito oppure da affrontarsi con quelli un po’ più grandi e autonomi (anche in inverno qui è davvero fantastico: vale la pena calzare le ciaspole per godersi il panorama).
Una volta riposati e ristorati, fatti anche tutti i giochi possibili e immaginabili, si sarà infine pronti per rientrare a Malga Rolle: e quindi via, a ritroso lungo la via percorsa al mattino. Ma non risalite subito in macchina: lo spettacolo offerto dalle Pale di San Martino e dallo spettacolare Cimon de la Pala (detto anche Cervino delle Dolomiti per la sua forma conoidale) al tramonto è davvero eccezionale e vale certamente una lunga sosta.
Ringrazio il carissimo amico fotografo Moreno Geremetta (http://www.morenogeremetta.it) per la gentile concessione dell’immagine di copertina e delle foto contenute nel secondo collage
Ricordate che siamo in Valle del Primiero, grazie
Certamente!
Incantevole paesaggio mozzafiato, piacevole passeggiata che porta ad un ambiente naturale e nello stesso tempo fiabesco, ideale per famiglie e bambini.
È un vero incanto… Facile da raggiungere e ideale per rilassarsi e ammirare il panorama!